Williams, dalla Formula 1 ai dumper: con Fortescue per lo sviluppo di camion elettrici da 240 ton per il settore minerario
Dai bolidi degli sport motoristici agli enormi dumper da cava-cantiere da 240 ton: due campi all’apparenza lontani anni luce ma in realtà accomunati da un nome e un obiettivo, ovvero Williams e innovazione. Sì, perché la divisione ingegneristica (WAE, cioè Williams Advanced Engineering) nata dalla storica scuderia di Formula 1 nel 2010 sta sviluppando da […]
Dai bolidi degli sport motoristici agli enormi dumper da cava-cantiere da 240 ton: due campi all’apparenza lontani anni luce ma in realtà accomunati da un nome e un obiettivo, ovvero Williams e innovazione. Sì, perché la divisione ingegneristica (WAE, cioè Williams Advanced Engineering) nata dalla storica scuderia di Formula 1 nel 2010 sta sviluppando da ormai un decennio soluzioni elettriche innovative per il mondo automotive, proprio a partire dai progetti dedicati ai campionati mondiali di auto elettriche come Formula E, Extreme E e l’ETCR. Uno slancio che recentemente l’ha portata ad allearsi con Fortescue, leader globale nell’industria mineraria, per la progettazione di un sistema propulsivo elettrico in grado di spostare un dumper di oltre 240 ton. Un progetto che si prospetta imponente in tutte le sue parti: dalle dimensioni delle batterie ai kilowattora in grado di immagazzinare, probabilmente senza precedenti nel settore dei trasporti.
Williams, dai pesi piuma sportivi ai pesi massimi da cava-cantiere
L’accordo tra Williams Advanced Engineering (WAE) e Fortescue Metals Group prevede dunque la progettazione e la costruzione di un propulsore elettrico a batteria pensato appositamente per un prototipo di veicolo pesante da oltre 240 ton. Il sistema propulsivo sarà in grado di rigenerare l’energia quando il dumper viaggerà in discesa.
La batteria sarà costruita presso lo stabilimento WAE di Grove, Oxfordshire, Regno Unito, prima di essere spedita a Perth, Australia, per essere integrata poi nel prototipo da 240 ton per il test delle prestazioni nelle operazioni minerarie di Fortescue nel Pilbara, nell’Australia occidentale.
Va ricordato che la WAE, con sede nel campus tecnico della Williams a Grove nel Regno Unito e oltre 300 dipendenti, è stata il fornitore di batterie dell’intera griglia di auto del FIA Formula E World Championship nel 2014: un rapporto riprenderà per la stagione 2022-23.
Un progetto colossale, nel solco della sostenibilità
Per sostenere la piena implementazione di una flotta di autocarri elettrici a batteria, il progetto coinvolgerà anche lo sviluppo di un’unità di ricarica rapida che sfrutterà l’energia rinnovabile della rete Pilbara Energy Connect di Fortescue. Per il progetto, WAE si avvarrà della sua esperienza nel campo delle batterie ad alte prestazioni, che è al centro dell’attività e che copre i settori sportivo, automotive, marittimo e aerospaziale.
“Siamo lieti di lavorare con Fortescue su questo progetto pionieristico che aiuterà a consentire la loro futura strategia di decarbonizzazione, contribuendo alla riduzione delle emissioni di carbonio nel settore minerario pesante”, ha commentato Craig Wilson, AD di Williams Advanced Engineering. “I sistemi di batterie ad alte prestazioni – ha proseguito – sono al centro di WAE. Entrambe le aziende hanno una cultura condivisa per l’innovazione e la risposta rapida e sono impegnate a creare un futuro sostenibile”.
Fortesque, investimenti milionari nella transizione green
“Il cambiamento climatico è una delle questioni più urgenti che il pianeta deve affrontare e Fortescue è impegnata ad affrontare questa sfida a testa alta attraverso il nostro obiettivo leader nel settore di raggiungere emissioni operative nette zero entro il 2040”, ha esordito Elizabeth Gaines, l’AD di Fortescue. “Una sfida che implicherà una riduzione del 26% delle emissioni Scope 1 e 2 dalle operazioni esistenti, ovvero dai livelli del 2020 a quelli del 2030”.
Se più di un quarto della flotta Fortescue dovesse riuscire ad implementare tecnologie alternative di questo tipo, la sostenibilità ambientale ne gioverebbe moltissimo e sarebbe un punto di partenza solido per l’eliminazione progressiva dei motori diesel. Dunque un percorso tutto in salita quello tracciato dall’azienda mineraria che, oltre al parallelo programma dedicato a soluzioni di trasporto autonome, nel 2020 ha investito oltre 700 milioni di dollari in progetti per la valorizzazione di fonti energetiche rinnovabili (pannelli solari ibridi, gas ecc) nonché per l’utilizzo di impianti di rifornimento a idrogeno. Il faro, manco a dirlo, è quello della decarbonizzazione. Su tutti i fronti.