Volvo FH 460, vivere con leggerezza
Quattrocentosessanta cavalli. La potenza europea è nel dna di Volvo. Dunque nella sua storia. Che oggi il Marchio di Göteborg riscrive, o meglio, aggiorna, facendo leva sua versione della sua ammiraglia per il lungo raggio, l’FH 460 in configurazione trattore 4 per 2, ottimizzata intervenendo qua e là allo scopo di alleggerirne la linea e di […]
Quattrocentosessanta cavalli. La potenza europea è nel dna di Volvo. Dunque nella sua storia. Che oggi il Marchio di Göteborg riscrive, o meglio, aggiorna, facendo leva sua versione della sua ammiraglia per il lungo raggio, l’FH 460 in configurazione trattore 4 per 2, ottimizzata intervenendo qua e là allo scopo di alleggerirne la linea e di conseguenza rendere ancora più brillanti le prestazioni, ottenendo un complessivo innalzamento dell’indice di efficienza.
Considerata quell’eccellente base di partenza che è l’FH, modello collaudato e maturo, un compito niente affatto banale e per nulla scontato. Evidentemente a Göteborg piacciono le sfide, in particolare quelle più complicate e complesse. E così, limando il peso anche del più insospettato dei componenti (i bulloni, ad esempio: quando si dice l’attenzione al dettaglio), adottando soluzioni quali un telaio di 6 millimetri che fa a meno dei rinforzi interni, in combinazione con balestre monofoglia sull’asse sterzante.
Quei centodieci metri in più
E ancora, evitando di imbarcare il peso aggiuntivo del retarder, nonché affinando l’aerodinamica rinunciando al parasole esterno, Volvo mette su strada un FH taglia ‘slim’ agile e brillante. E soprattutto parsimonioso. Aggettivi che trovano conferma e significativa sintesi nel risultato del Supertest, chiuso con una prestazione che numeri alla mano migliora quella realizzata dal modello di pari potenza non più tardi di un anno fa (Vado e Torno n.11/2016).
E non di poco: 3,43, infatti, i chilometri mediamente percorsi per ogni litro di gasolio consumato dall’FH alleggerito, contro i 3,32 del gemello messo alla frusta lo scorso anno sullo stesso percorso. Una differenza, quindi, di 110 metri che sposta verso l’alto il livello di efficienza e rendimento del pesante stradale svedese in un segmento di potenza strategico, non solo a livello di mercato Italia, bensì nel più ampio contesto europeo.
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