Un veicolo commerciale rivestito da materiale ecosostenibile e carbon-free e, contemporaneamente, dotato di una motorizzazione a zero emissioni. È l’obiettivo ambizioso del Volta Zero della start-up svedese Volta Trucks. Il primo veicolo stradale elettrico (16 ton) che, come d’altronde si evince anche dal nome, andrebbe ad abbattere le emissioni. Questo, non solo sull’operatività, ma anche sui processi costruttivi delle componenti esterne della carrozzeria.

Queste ultime, infatti, saranno composte da un materiale formato da una mix di lino naturale e resina biodegrabile. Un approccio olistico e completo alla sostenibilità che va quindi ben oltre le semplice riduzione delle emissioni di gas di scarico, ridotte proprio grazie al minor peso del veicolo, garantito dall’impiego di materiali estremamente leggeri

Volta Zero

Volta Zero, un 16 ton votato alla sostenibilità totale

Con il lancio del Volta Zero, il primo grande veicolo commerciale elettrico di grandi dimensioni costruito appositamente per le consegne nei centri urbani, Volta Trucks ha adottato un approccio olistico e completo alla sostenibilità, andando ben oltre le semplici emissioni di gas di scarico.

Sulla carta, quindi, una combinazione che potrebbe davvero dare uno scossone alle strategie del mondo automotive votate alla tutela dell’ambiente. Con un veicolo, il Volta Zero, che mira a mitigare l’impatto ambientale della logistica e della consegna delle merci. Questo, soprattutto nelle grandi aree urbane, snodo centrale del trasporto dell’ultimo miglio

Bcomp, un materiale innovativo

Il materiale innovativo del veicolo è stato fornito a Volta dal produttore svizzero Bcomp, che utilizza le fibre di lino raccolte per creare il tessuto tecnico (e proprietario) ampliTex, naturale e completamente sostenibile. AmpliTex, poi, è ulteriormente migliorato da un’altra tecnologia dell’azienda elvetica, il powerRibs. Ispirata alle venature delle foglie e basata su uno schema a griglia delle fibre, il risultato è un materiale ingegnerizzato di alta qualità, spesso, resistente e con un alto grado di torsione.

Meno inquinamento acustico e più operatività

Questo, grazie a un powertrain completamente elettrico e ai 160-200KWh di potenza della batteria. Queste caratteristiche garantiranno al Volta Zero un’operatività tra i 150 e 200 km.

Stando a quanto riportato dall’azienda, l’impiego del nuovo veicolo commerciale potrà portare entro il 2025 alla riduzione di 180.000 ton di CO2 all’anno. In pratica, l’equivalente delle emissioni prodotte da 24.000 abitazioni. Senza dimenticare i vantaggi provenienti dalla silenziosità del motore elettrico: meno inquinamento acustico e operatività garantita sull’arco delle 24 ore.

“La sostenibilità è il cuore pulsante della nostra attività – ha rimarcato Carl-Magnus Norden, fondatore di Volta Trucks -. Salvare il pianeta non può aspettare, deve accadere ora, e Volta Trucks vuole guidare la transizione dei veicoli commerciali, dall’ormai obsoleto diesel alle soluzioni innovative odierne, pulite e sicure”.

Zero emissioni, tanta sicurezza

Sicurezza, quella di cui ha parlato Nordem, garantita in prima battuta dalla posizione dell’autista. Nel Volta Zero, grazie alla rimozione del classico motore termico, il guidatore si verrà a trovare in una posizione di guida centrale e non laterale. In questo senso il sedile è posizionato molto più in basso rispetto alla classifica posizione di guida. Grazie anche al design in vetro della cabina è garantita un’ampia visibilità fino 220 gradi che riduce, di fatto, al minimo gli angoli ciechi.

Ma non è finita qui: la sicurezza del veicolo, vero fiore all’occhiello della start-up svedese, è ulteriormente migliorata dalle caratteristiche dell’innovativo materiale di cui sono composti i pannelli della carrozzeria. Infatti, a differenza per esempio della fibra di carbonio, il composto di lino e resina biodegradabile del Volta Zero non è conduttivo: in questo modo sono stati ridotti i possibili problemi derivanti da un corto circuito, senza dimenticare lo smorzamento delle vibrazioni, fino a tre volte migliore.

Inoltre, in caso di incidente, il composito di lino, assorbendo meglio l’urto, si piega, si rimodella e alla fine si rompe senza creare detriti appuntiti e affilati come invece accade alla fibra di carbonio. Il primo prototipo del veicolo è attualmente in costruzioni e vedrà la luce entro la fine del 2020. I primi test con autisti avverranno nel primo trimestre del 2021. Che dire, la strada verso un’Europa a zero emissioni entro il 2050, nonostante le difficoltà del momento storico, sembra procedere a gonfie vele.

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