Volkswagen Caddy 2.0 Bluemotion, praticamente astemio
C ’è un pezzo di storia Volkswagen in quel ‘cubo’ dal comfort esagerato che è il Caddy. Una storia giovane e ancora fresca, che parte dal 2004, anno del lancio del modello erede dell’omonimo leggero di Wolfsburg. Allo stesso tempo, una storia di successo, come conferma il milione e mezzo di esemplari venduti in undici […]
C ’è un pezzo di storia Volkswagen in quel ‘cubo’ dal comfort esagerato che è il Caddy. Una storia giovane e ancora fresca, che parte dal 2004, anno del lancio del modello erede dell’omonimo leggero di Wolfsburg. Allo stesso tempo, una storia di successo, come conferma il milione e mezzo di esemplari venduti in undici anni di presenza nelle concessionarie, fino alla primavera del 2015, stagione di fioritura dell’attuale generazione, la quarta, della furgonetta tedesca.
Storia e numeri importanti, che al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non gravano di responsabilità il leggero della Volkswagen, semmai rappresentano credenziali esclusive da far valere sullo scacchiere di un mercato alquanto affollato, che dopo una lunga pausa ha finalmente ripreso a viaggiare a passo spedito.
Insomma, storia e numeri giocano dalla parte del Caddy. Che di suo, nella più recente configurazione, aggiunge contenuti di peso specifico elevato in termini di prestazioni, comfort e sicurezza.
Volumi ben proporzionati, un frontale dall’aspetto dinamico che si raccorda con l’abitacolo in un tutt’uno di linee eleganti ed essenziali, una zona posteriore dominata dai fari a sviluppo verticale. Rispetto alla precedente serie, il Caddy mostra una personalità ancora più spiccata. E a una prima occhiata è immediata la sensazione di robustezza e solidità che prevale sul pur piacevole e più moderno look.
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