Assotir ha abbandonato il tavolo della trattativa con BRT, che si aveva preso a carico dopo aver ascoltato le richieste dei trasportatori che lavorano per il corriere. Come ha affermato Anna Vita Manigrasso, Presidente nazionale di Assotir: “Ci siamo prodigati, abbiamo approfondito la vicenda e avviato la trattativa, ma ci siamo resi conto che BRT non è disponibile a venire incontro alle esigenze dei trasportatori”.

Leggi anche: Gruppo BRT, Assotir sospende il fermo settoriale proclamato dal 29 aprile

Il Segretario Generale di Assotir, Claudio Donati, riassume poi tutta la vicenda: “Abbiamo abbandonato il tavolo della trattativa perché ci è parso inconcludente, ma non intendiamo considerare la partita chiusa e vogliamo proseguire questa battaglia. Il tema è molto più ampio della vertenza BRT e solo ora, con l’intervento della magistratura, ne stanno venendo alla luce diversi aspetti. Ci che ci preme fare è sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che BRT, per riorganizzarsi, ha deciso di estromettere molti dei suoi fornitori storici (attualmente in tutto sono circa 3.000, di cui almeno la metà mono-committenti) e si è opposta all’idea di integrarli in consorzi o cooperative. Ma in Italia lo strumento consortile ha sempre aiutato la crescita delle piccole imprese. La magistratura non si è opposta a questa forma in quanto tale, ma al meccanismo malavitoso che è stato messo in piedi con questo strumento, quindi si è voluto tagliare completamente con il passato. La vicenda è per noi inaccettabile, perché le piccole imprese hanno solo una scelta: quella di morire. I trasportatori sono passati dall’essere una parte costitutiva di BRT ad essere il problema. Un altro aspetto antipatico è il fatto che i fornitori storici lavorino a tariffe da fame, mentre quelli nuovi, più strutturati, applicano tariffe dal 30 al 50% superiori. Perché non si riconosce l’adeguamento tariffario ai fornitori storici? Tutti gli appelli all’etica e alla responsabilità sociale dove sono finiti? Anche le trattative di BRT con i sindacati non hanno portato alcun risultato, con l’effetto che il 95% di questi piccoli trasportatori potrebbe essere costretto ad andarsene”.

“Come Assotir – prosegue Donati – oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica, ci stiamo muovendo affinché le istituzioni si facciano carico della situazione: abbiamo chiesto un’audizione alla Camera e scriveremo a Geopost, società proprietaria di BRT, per segnalare le anomalie. Stiamo organizzando inoltre dei fermi a livello territoriale, partendo da Milano e dalla Lombardia. Chiediamo semplicemente che i fornitori di BRT possano proseguire la loro attività a condizioni decorose e che abbiano la possibilità di organizzarsi in forma associativa”.

Conclude Manigrasso: “È una vicenda molto complicata e piena di incongruenze, ma noi non ci arrenderemo, rimarremo a fianco delle imprese. E questa situazione riguarda solo BRT? La politica dovrebbe verificarlo e prendere atto di ciò che sta succedendo”.

In primo piano

Articoli correlati