Vertenza BRT, per Donati (Assotir) è a rischio il futuro delle piccole e medie imprese
Si è svolta questa mattina la conferenza stampa nel corso della quale Assotir ha spiegato le ragioni dell’abbandono della trattativa con BRT, definita “inconcludente”. Ma Assotir non ha intenzione di considerare chiusa la partita.
Assotir ha abbandonato il tavolo della trattativa con BRT, che si aveva preso a carico dopo aver ascoltato le richieste dei trasportatori che lavorano per il corriere. Come ha affermato Anna Vita Manigrasso, Presidente nazionale di Assotir: “Ci siamo prodigati, abbiamo approfondito la vicenda e avviato la trattativa, ma ci siamo resi conto che BRT non è disponibile a venire incontro alle esigenze dei trasportatori”.
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Il Segretario Generale di Assotir, Claudio Donati, riassume poi tutta la vicenda: “Abbiamo abbandonato il tavolo della trattativa perché ci è parso inconcludente, ma non intendiamo considerare la partita chiusa e vogliamo proseguire questa battaglia. Il tema è molto più ampio della vertenza BRT e solo ora, con l’intervento della magistratura, ne stanno venendo alla luce diversi aspetti. Ci che ci preme fare è sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che BRT, per riorganizzarsi, ha deciso di estromettere molti dei suoi fornitori storici (attualmente in tutto sono circa 3.000, di cui almeno la metà mono-committenti) e si è opposta all’idea di integrarli in consorzi o cooperative. Ma in Italia lo strumento consortile ha sempre aiutato la crescita delle piccole imprese. La magistratura non si è opposta a questa forma in quanto tale, ma al meccanismo malavitoso che è stato messo in piedi con questo strumento, quindi si è voluto tagliare completamente con il passato. La vicenda è per noi inaccettabile, perché le piccole imprese hanno solo una scelta: quella di morire. I trasportatori sono passati dall’essere una parte costitutiva di BRT ad essere il problema. Un altro aspetto antipatico è il fatto che i fornitori storici lavorino a tariffe da fame, mentre quelli nuovi, più strutturati, applicano tariffe dal 30 al 50% superiori. Perché non si riconosce l’adeguamento tariffario ai fornitori storici? Tutti gli appelli all’etica e alla responsabilità sociale dove sono finiti? Anche le trattative di BRT con i sindacati non hanno portato alcun risultato, con l’effetto che il 95% di questi piccoli trasportatori potrebbe essere costretto ad andarsene”.
“Come Assotir – prosegue Donati – oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica, ci stiamo muovendo affinché le istituzioni si facciano carico della situazione: abbiamo chiesto un’audizione alla Camera e scriveremo a Geopost, società proprietaria di BRT, per segnalare le anomalie. Stiamo organizzando inoltre dei fermi a livello territoriale, partendo da Milano e dalla Lombardia. Chiediamo semplicemente che i fornitori di BRT possano proseguire la loro attività a condizioni decorose e che abbiano la possibilità di organizzarsi in forma associativa”.
Conclude Manigrasso: “È una vicenda molto complicata e piena di incongruenze, ma noi non ci arrenderemo, rimarremo a fianco delle imprese. E questa situazione riguarda solo BRT? La politica dovrebbe verificarlo e prendere atto di ciò che sta succedendo”.