Il sole continua a splendere sul mercato dei veicoli trainati dopo un 2020 complicatissimo. Stando infatti alla consueta stima elaborata dal Centro Studi e Statistiche UNRAE (a partire dai dati forniti dal MIMS) sul mercato dei veicoli rimorchiati per il mese di settembre 2021 verso settembre 2020, i veicoli trainati con massa totale a terra superiore alle 3,5t hanno segnato un ottimo +33,8% (1.100 unità immatricolate verso 822), con un consolidato dei primi nove mesi del 2021 sul corrispondente periodo del 2019 pari +3,9% (11.525 unità immatricolate verso 11.097).

“Il mercato dei rimorchiati, positivo a due cifre mese su mese ormai dallo scorso maggio – commenta Paolo A. Starace, Presidente della sezione Veicoli Industriali di UNRAE – ci dice che il comparto sembra ormai essere fuori dal tunnel, tanto più che anche il confronto con il 2019 restituisce un dato in crescita, seppure soltanto per un modesto 3,9%. Il parco è vecchio, ormai è cosa nota, e i veicoli venduti vanno in larghissima maggioranza a sostituire un usato ormai improponibile, soprattutto in termini di sicurezza. Tuttavia, il rinnovo in atto non sembra essere sufficiente per ridurre in modo sensibile l’anzianità media del circolante, che continua ad aggirarsi sui 17 anni. Davvero troppi, se si considera che negli ultimi anni il progresso tecnologico ha portato a significativi sviluppi del prodotto, non solo in termini di sicurezza attiva e passiva, ma anche di capacità di connessione col veicolo trattore per collaborare in modo significativo al miglioramento delle caratteristiche di sostenibilità ambientale ed economica dell’unità di trasporto”.

veicoli trainati

Veicoli trainati, il nodo dei 18 metri e della revisione presso le officine private

“Si tratta di un mercato che sembra tuttavia tirare in questo periodo, ma non ci consideriamo certo nelle condizioni di avanzare ottimismo – continua Starace – se solo guardiamo alla situazione complessiva dei comparti automotive e autotrasporto, pesantemente condizionati da una serie di fattori negativi, non tutti conseguenti alla pandemia, che ne influenzano lo sviluppo: dalla carenza di materie prime e di componenti, all’incremento del costo dei carburanti, alla grave mancanza di autisti e tecnici per l’assistenza professionali e preparati”.

“Ne consegue, anche in questo comparto, un incremento del costo dei veicoli e una crescente difficoltà a rispettarne i tempi di consegna. In ragione di tale situazione – sottolinea Starace – riteniamo indispensabile continuare a sostenere il mercato dei rimorchi e dei semirimorchi, privilegiando i prodotti equipaggiati con le tecnologie più innovative e utilizzando tutte le formule di incentivazione che possano invitare a rinnovare rapidamente il parco”.

“Anche per queste ragioni – conclude Starace – confidiamo intanto in una rapida adozione delle normative necessarie ad affidare le revisioni dei veicoli pesanti e dei loro rimorchi anche ad aziende professionali, nonché a definire le caratteristiche tecniche degli autoarticolati da 18 metri, introdotti nel decreto legislativo attualmente all’esame del Parlamento. Senza dimenticare la necessità, già più volte ribadita, di una riforma organica dell’intero Codice della Strada attuale, che faciliterebbe il lavoro dei competenti Uffici del MIMS, nonché dei costruttori ed allestitori dei veicoli”.

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