Veicoli pesanti, mercato ancora in ribasso a novembre (-8,9%). L’analisi di ANFIA
Sra: l'auspicio è "che nella Legge di Bilancio 2022 possano essere approvate misure atte a contenere i costi di esercizio delle imprese che hanno scelto la sostenibilità dei veicoli alimentati a gas naturale liquido, fossile o rinnovabile”
Veicoli pesanti: a novembre, il mercato degli autocarri, già in flessione a doppia cifra a ottobre, dopo la parentesi positiva di settembre, riporta nuovamente una contrazione, sebbene più contenuta. Stesso trend per il mercato dei veicoli trainati, in cui si conferma il segno negativo per i semirimorchi, mentre i rimorchi invertono la tendenza chiudendo il mese a +1,9%. Questo è quello che emerge dal consueto report Anfia dedicato ai veicoli pesanti.
Veicoli pesanti, l’analisi dei segmenti di mercato
Analizzando nel dettaglio il mercato di novembre 2021, nel mese sono stati rilasciati 1.963 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-8,9% rispetto a novembre 2020) e 1.230 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (-7%), suddivisi in 109 rimorchi (+1,9%) e 1.121 semirimorchi (-7,7%). Nel cumulato dei primi undici mesi del 2021 si contano 22.478 libretti di circolazione di nuovi autocarri, il 22,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, e 13.647 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (+31,5% rispetto a gennaio-novembre 2020), così ripartiti: 1.278 rimorchi (+26,8%) e 12.369 semirimorchi (+32%).
Per gli autocarri, a gennaio-novembre 2021 tutte le aree geografiche italiane registrano ancora una volta incrementi a due cifre: +27,7% il Nord-Ovest, +26,1% il Nord Est, +22,3% l’area del Sud e Isole, +10,1% le regioni del Centro. Per classi di peso, i veicoli sopra le 12 e sotto le 16 tonnellate riportano la crescita più significativa, +32,9%, nei primi undici mesi del 2021. Seguono, nella classifica, gli autocarri da 16 tonnellate in su (+25,5%) e quelli con peso superiore a 6 e fino a 8 tonnellate (+25,3%). Restano, invece, in calo a due cifre gli autocarri superiori a 3,5 e fino a 5 tonnellate, che chiudono a -19,4%. Ribasso significativo anche per il segmento sopra le 8 e fino a 11,5 tonnellate (-13,9%) e più contenuto (-7,5%) per il segmento sopra le 5 e fino a 6 t. Per i veicoli sopra le 11,5 e fino a 12 t la variazione si conferma positiva (+8,4%).
Gli autocarri rigidi risultano in aumento del 22,5% nel periodo gennaio-novembre 2021, mentre i trattori stradali chiudono il cumulato a +22,6%. Sia i veicoli da cantiere che i veicoli stradali mantengono un trend di crescita a doppia cifra nel progressivo 2021, rispettivamente a +20,9% e +40,9%. Analizzando il mercato per alimentazione, nei primi 11 mesi del 2021 la quota di mercato dei veicoli alimentati a gas risulta del 5,9% (era del 5,2% a gennaio-novembre 2020), per un totale di 1.321 unità, mentre gli autocarri elettrici e ibridi gasolio/elettrico rappresentano appena lo 0,2% del totale (era 0,3% a gennaio-novembre 2020).
Veicoli trainati, male novembre ma bene nel 2021
Anche i veicoli trainati, nei primi undici mesi del 2021, risultano in crescita a doppia cifra in tutte le aree geografiche: +57,3% nel Nord-Est, +29,9% nelle regioni del Centro, +22,9% nell’area Sud e isole, +18,3% nel Nord-Ovest. Le marche estere totalizzano 7.684 libretti di circolazione nel progressivo da inizio anno (+37,5%); stessa variazione positiva (+37,5%) anche per le marche nazionali, con 5.588 libretti. Le difficoltà del comparto dei veicoli industriali, in questo momento, sono legate soprattutto alla crisi delle materie prime, in particolare i semiconduttori, che rallenta i flussi produttivi e, a cascata, la consegna dei mezzi e, quindi, lo svecchiamento del circolante. Permane anche il già segnalato problema, di significativa portata, derivante dall’impennata dei prezzi alla pompa di CNG ed LNG e dell’AdBlue, che frena l’utilizzo, e in generale l’appeal, dei mezzi a gas naturale, ma anche degli Euro VI di ultima generazione.
Il commento
Luca Sra, Delegato ANFIA per il trasporto merci ha dichiarato: “Il settore dell’autotrasporto saluta favorevolmente lo stanziamento di nuovi fondi ministeriali per il rinnovo del parco circolante, un ulteriore passo verso il piano di decarbonizzazione nazionale, ma evidenzia anche l’importanza di bilanciare attentamente l’allocazione temporale di tali risorse, concentrando nel prossimo biennio tutte le disponibilità previste per i veicoli ad alimentazione alternativa. Una scelta motivata tanto dalla necessità di sostenere la transizione verso la sostenibilità dei trasporti, quanto dall’urgenza di bilanciare gli effetti negativi del caroprezzi energetico che ha portato all’aumento esponenziale di carburanti come il GNL. Al riguardo auspichiamo che nella Legge di Bilancio 2022 possano essere approvate misure atte a contenere i costi di esercizio delle imprese che hanno scelto la sostenibilità dei veicoli alimentati a gas naturale liquido, fossile o rinnovabile”.