Un’altra battuta d’arresto per il mercato dei veicoli commerciali che, in questo senso, segue a ruota libera quello dei veicoli pesanti, anch’esso in negativo. Stando infatti alle consuete stime del Centro Studi e Statistiche UNRAE, su base dei dati forniti dal MIMS, a ottobre 2021 sono stati immatricolati 15.130 veicoli, pari a un calo del 19,1% sul 2020 e una riduzione del 12% anche rispetto a ottobre 2019, che annulla la breve ripresa registrata lo scorso mese di settembre. Nei primi dieci mesi dell’anno il numero complessivo delle immatricolazioni ammonta a 152.380 unità, sostanzialmente in linea (+0,2%) con le 152.102 unità dello stesso periodo 2019.

Mercato veicoli commerciali, gli effetti della carenza di materie prime

“La maggiore responsabilità del pesante calo di ottobre – spiega Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE – è da attribuire alla perdurante carenza di componenti elettronici che si ripercuote su tutto il settore automotive e, nello specifico, ha fortemente ridotto la disponibilità di veicoli commerciali da immatricolare. Ma se in queste circostanze critiche c’era da attendersi un segnale di attenzione da parte del Governo, dobbiamo purtroppo constatare che nel disegno di Legge di Bilancio mancano misure concrete di sostegno al comparto”.

“Pur apprezzando gli interventi fiscali previsti per le imprese, quali il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali e le agevolazioni della Nuova Sabatini – aggiunge Crisci – è necessario ribadire che la manovra economica in discussione al Parlamento, è l’occasione giusta per formalizzare in termini di legge una strategia di medio periodo. Per rinnovare il parco circolante secondo l’UNRAE sono necessari incentivi triennali progressivi in base alla motorizzazione e, per i veicoli a combustione tradizionale, sostegni solo a fronte di rottamazione”.

L’analisi del mercato, segmento per segmento

Al 30 giugno 2021 il parco circolante contava 4.075.000 veicoli commerciali, con un’età media superiore a 12 anni e con il 44,4% di veicoli molto anziani rispondenti alle Direttive di emissione ante Euro 4. Ai ritmi attuali, sottolinea l’UNRAE, ci vorranno 22 anni per sostituirlo completamente. L’analisi della struttura del mercato dei primi 9 mesi dell’anno (confrontata sempre con il 2019 per il poco significativo paragone con il 2020 e con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), evidenzia come unici canali in crescita i privati (al 22,4% di quota) e le società (al 43,8% di share).

Un leggerissimo calo interessa il noleggio a lungo termine che comunque sorpassa i privati con il 22,7% di rappresentatività. In flessione a doppia cifra autoimmatricolazioni (al 5,7%) e noleggio a breve termine (stabile al 5,5%). Dal lato delle motorizzazioni il benzina perde 1/3 dei volumi fermandosi al 3,3% di quota e un calo anche maggiore stabilizza il metano al 2,2% di share. Una lieve flessione coinvolge il diesel, all’84,8% del mercato e il Gpl si conferma al 2,7% del totale. In forte accelerazione i veicoli ibridi al 5,7% di quota dallo 0,2% di un anno fa, mentre gli elettrici salgono all’1,3% del totale. La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5t, calcolata con il nuovo ciclo WLTP, in gennaio-settembre si colloca a 196,3 g/Km (non determinabile il dato dello stesso periodo 2019).

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