In un mercato incerto, i veicoli commerciali Ford fanno la voce grossa. La nostra intervista a Marco Buraglio
Ai vertici di Ford Italia, un sorriso lo strappa sicuramente il comparto dei veicoli commerciali, sempre più “cruciale” per l’Ovale Blu. Il 2024 si chiuderà con il raggiungimento di un volume record per l’Italia di circa 36mila unità immatricolate, più o meno 8mila unità in più rispetto al 2023. Secondo il responsabile Marco Buraglio, un risultato “straordinario, legato a una gamma prodotti completamente rinnovata che sta riscuotendo un successo importante sul mercato”.
Nella conferenza stampa di fine anno, coincisa con il lancio ufficiale sul mercato italiano della nuova Ford Puma Gen-E (qui sotto una foto della nuova auto elettrica Ford), il management di Ford Italia non si è nascosto dietro a un dito, parlando di “un periodo molto complicato, forse il più complesso da quando sono in questa posizione”. Parole di Fabrizio Faltoni, Managing Director di Ford Italia, che si rifanno alla notizia del piano di contenimento dei costi annunciato a livello europeo. Il piano dovrebbe portare a un taglio di circa 4mila posti di lavoro, riguarderà principalmente i mercati tedesco e inglese e lambirà soltanto l’Italia.
Tutto questo per avere una struttura più flessibile e affrontare con armi più affilate i nuovi concorrenti, specialmente quelli cinesi. “Dobbiamo assolutamente essere competitivi e considerare che i volumi non sono quelli che pensavamo di raggiungere solo pochi anni fa”, ha aggiunto Faltoni in un bagno di realismo. Nel 2024, il mercato dell’auto, infatti, si manterrà su livelli sostanzialmente stabili, con previsioni non proprio ottimistiche per l’anno che verrà.
Per Ford Italia, i veicoli commerciali sono un business chiave
Ai vertici di Ford Italia, un sorriso lo strappa sicuramente il comparto dei veicoli commerciali, sempre più “cruciale” per l’Ovale Blu. Il 2024 si chiuderà con il raggiungimento di un volume record per l’Italia di circa 36mila unità immatricolate, più o meno 8mila unità in più rispetto al 2023. Un risultato “straordinario, legato a una gamma prodotti completamente rinnovata che sta riscuotendo un successo importante sul mercato”. Questa volta a parlare è Marco Buraglio, responsabile Veicoli Commerciali in Ford Italia, che abbiamo incontrato al Ford Campus di Roma.
Il 2024 di Ford Pro (il brand nato nel 2022 che racchiude il business del trasporto commerciale) non poteva chiudersi meglio…
Escludendo il mercato dei noleggi a lungo termine, siamo leader in Italia e ampliamo in modo importante il gap con il marchio Fiat. Tra i pick up, poi, siamo leader di mercato e quest’anno raggiungiamo anche il record in termini di share, con oltre il 50% nel segmento del Ranger. Stiamo ottenendo belle soddisfazioni in tutta la gamma Transit, inclusi il Custom e il Courier. E anche tra gli elettrici i risultati sono buoni. Siamo fieri, insomma, di proporre sul mercato veicoli di ultima generazione, connessi, offrendo prodotti di telematica associati che danno alle aziende la possibilità di fare uno step importante e aumentare l’efficienza dei veicoli.
Marco Buraglio (Ford) analizza il mercato italiano del 2024
Allargando lo sguardo sul mercato italiano degli LCV, l’inizio dell’anno prometteva bene, ma negli ultimi mesi è arrivata una frenata. A cosa si deve, secondo lei?
Il portafoglio di veicoli inevasi con cui è stato chiuso il 2023, ancora frutto di produzioni spezzettate nel post-Covid, ha avuto le sue ripercussioni sulle immatricolazioni del 2024, specialmente nella prima parte dell’anno. Il mercato dei veicoli commerciali è fortemente influenzato dalle politiche economiche e dagli incentivi previsti, che quest’anno hanno sono andati un po’ al di sotto delle aspettative a livello di responso. Questo è forse anche un sintomo del fatto che, pur essendo l’Italia un mercato con un parco circolante molto vecchio, evidentemente gli incentivi non stimolano a sufficienza la sostituzione dei veicoli. Anche sull’elettrico, gli incentivi statali hanno funzionato meno di quello che ci aspettavamo, sebbene nell’ultima parte dell’anno stiano avendo una resa migliore.
L’ibrido può aiutare ad affrontare la transizione energetica
Diversamente da altri costruttori, Ford ha rilanciato il concetto di ibrido plug-in sui veicoli commerciali. La considerate, come detto anche alla IAA, una valida soluzione temporanea, oppure l’ibrido può essere una soluzione importante anche nel lungo periodo?
Quando abbiamo lanciato Ford Pro, due anni fa, ci siamo dati l’obiettivo di essere partner delle aziende, a diversi livelli, in un momento in cui, per le aziende, le scelte non sono affatto facili. Inclusa la scelta di considerare i veicoli elettrificati. Per noi, il percorso di elettrificazione deve essere graduale. Pensiamo che le versioni ibride, anche nei veicoli commerciali, possono aiutare le aziende ad affrontare la transizione, con l’obiettivo primario che rimane quello di passare al full electric. Stiamo già avendo un grande riscontro, per esempio, sulle versioni plug-in hybrid del Custom, che abbiamo lanciato di recente: in alcune aree d’Italia i riscontri sono addirittura migliori di quelli che potevamo aspettarci. Questo dimostra che le aziende sono sì molto attente al tema della sostenibilità, ma nello stesso tempo al rapporto tra costi e benefici.
Il marchio Ford Pro, espressamente dedicato ai veicoli commerciali, è un concetto innovativo e orientato al futuro. A distanza di un po’ di tempo, si può dire che il messaggio, almeno in Italia, sia passato? Come viene riconosciuto dal mercato e dai clienti?
Il mercato oggi riconosce in Ford un’azienda che sta cercando di specializzarsi sempre più nel veicolo commerciale, anche per quanto riguarda la capacità di offrire soluzioni in grado di incrementare effettivamente la produttività delle aziende. Questo vuol dire lavorare su servizi, software, prodotti finanziari, infrastrutture di ricarica. È ovvio che questo percorso richiede del tempo, però mi fa essere molto ottimista pensare che diversi competitor, dopo il lancio di Ford Pro, hanno lanciato soluzioni simili alla nostra.
Io credo che questo sia un momento di grandissima trasformazione. Poter offrire un ecosistema di soluzioni è senza dubbio la carta vincente. Stiamo investendo nella costruzione di nuove competenze all’interno dell’azienda, perché oggi parlare di software, infrastrutture di ricarica, telematica, servizi per ridurre i tempi di fermo del veicolo va di pari passo all’introduzione di nuove competenze attraverso la formazione delle persone che fanno parte della nostra rete di concessionari. In Ford Europa, e anche in Italia, abbiamo un gruppo di persone che lavora nello specifico nell’area software, giusto per fare un esempio.
Cosa possiamo aspettarci da Ford per il 2025?
Parlando di prodotti, arriviamo da un biennio di profondo rinnovamento di gamma. Il prossimo anno avremo un altro passaggio importante perché presenteremo il Ranger nella versione plug-in hybrid con un motore da 280 cavalli. Chiuderemo poi il percorso di elettrificazione anche nel segmento dei leggeri con il lancio del nuovo Transit Courier in versione elettrica.
Per quanto riguarda, invece, i servizi, stiamo lavorando sodo per cercare di sviluppare processi in assistenza dedicati al veicolo commerciale, implementando progetti di mobile service, quindi di assistenza dedicata in sede dal cliente. Attraverso la gestione del dato trasmesso dal veicolo possiamo offrire soluzioni avanzate di fleet management al cliente per aiutarlo a gestire in modo predittivo la manutenzione e il comportamento del veicolo stesso.