La priorità vaccinale, almeno nella seconda fase della campagna in previsione nel 2021, va garantita ad autotrasportatori, operatori della logistica, addetti portuali e, più in generale, a tutti gli addetti del settore: questo, in sintesi, quanto Conftrasporto-Confcommercio richiede sul vaccino Covid-19 per garantire la continuità operativa di un settore fondamentale, vero e proprio asset strategico per l’Italia, rivelatosi imprescindibile non solo durante i momenti più bui della crisi, ma anche in tutte la fasi che le sono succedute.

L’associazione di categoria lo rimarca inviando un appello al Governo che, proprio in questi giorni convulsi, tra i dissapori in seno alla maggioranza per la gestione dell’enorme mole di risorse in arrivo con il Recovery Fund e le limitazioni per gli spostamenti durante il periodo natalizio, sta anche programmando la gestione della distribuzione dei vaccini, grazie alle sinergie del Ministero della Salute e del Commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri.

Vaccino Covid-19

Vaccino Covid-19, priorità al trasporto

«Gli autotrasportatori, i magazzinieri, i dipendenti delle imprese di trasporto hanno garantito, fin dall’inizio della pandemia, l’arrivo a destinazione delle merci, a cominciare dai farmaci e dai generi di prima necessità – spiega il presidente di Conftrasporto Paolo Uggè – La richiesta che facciamo al Governo e al commissario Arcuri, quando stilerà il prossimo elenco dei destinatari prioritari per la somministrazione del vaccino, è di includere in quella lista anche queste categorie di lavoratori e imprenditori per consentire la continuità di un servizio fondamentale, fatto salvo ovviamente il principio di volontarietà».

Vaccino Covid-19, la sfida logistica del secolo

Il tanto atteso vaccino anti Covid-19, uscito dalla fase di sperimentazione per alcune aziende farmaceutiche lo scorso novembre e annunciato per ora da Pfizer-BioNTech e poi da Moderna, sbarcherà in Europa il 27 dicembre come annunciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Un verbo marittimo non casuale: il giorno in cui inizierà ufficialmente la campagna di vaccinazione è infatti già stato ribattezzato “V-Day”, nome che sa di liberazione e che rimanda al D-Day del 6 giugno 1944, la più vasta operazione militare del secondo conflitto mondiale, conclusasi con lo sbarco delle truppe alleate in Normandia e l’inizio della liberazione dell’Europa dal giogo nazi-fascista.

Anche il vaccino, se tutto andrà secondo i complicati piani di distribuzione di quella che si prospetta la sfida logistica del secolo, riuscirà a liberarci dalla piaga del Covid-19 che, nel 2020, ha portato dolore e sofferenza in tutto il globo. Le indicazioni per la procedura di somministrazione, insieme ad un ‘libretto delle istruzioni, verranno inviati entro la fine della settimana.

Chi verrà vaccinato all’inizio? Il rebus delle priorità

Durante il V-Day verranno probabilmente vaccinate alcune migliaia di persone, inizialmente come operazione simbolica e via via con le categoria più a rischio: operatori sanitari, fasce deboli e protette e, se l’appello verrà ascoltato, anche addetti del settore dei trasporti. La prima vera campagna di vaccinazione di massa, con milioni di dosi distribuite tra le varie regione, non partirà probabilmente prima del 2021.

In merito agli autotrasportatori e agli addetti alla logistica, Uggè ha ribadito che si tratta «di lavoratori operano infatti a contatto tra loro e con il pubblico, e spesso si trovano a viaggiare fra diverse regioni d’Italia e fra l’Italia e l’estero. Dopo che saranno vaccinati gli operatori sanitari e sociosanitari, il personale delle Rsa e gli anziani, riteniamo che la categoria dei trasportatori possa e debba essere compresa tra le destinatarie della campagna immediatamente successiva alla prima per il ruolo fondamentale che i settori del trasporto e della logistica ricoprono e ricopriranno anche nelle fasi di distribuzione dello stesso vaccino».

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