Nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo per l’annuncio del vaccino Covid-19. Annuncio che arriva da parte del duo di aziende farmaceutiche Pfizer-Biontech (una statunitense e una tedesca). Questo, seguito dall’intenzione da parte della Commissione UE di ordinarne almeno 300 milioni di dosi. Nonostante ciò, le difficoltà tornano a dettare il ritmo. E non si tratta di quisquilie. Tutto il mondo della logistica e dei trasporti si sta già attivando di fronte all’immane sfida posta dallo spostamento di un quantitativo così ingente di materiale.

vaccino covid-19

Vaccino Covid-19, una sfida epocale

Ma non sono soltanto centinaia di milioni di dosi da muovere in tempi relativamente ridotti a destare preoccupazione. Il vaccino sperimentato da Pfizer-Biontech è efficace al 90% stando a quanto dichiarato dalle due aziende. Le sue dosi, però, vanno conservate soltanto a temperature comprese tra -70° e – 80°.

Si tratta di caratteristiche proibitive.

Caratteristiche che, combinate ai quantitativi astronomici richiesti per poter immunizzare tutta la popolazione, metterebbero in difficoltà qualunque tipologia di catena logistica del freddo attualmente esistente. Ancora di più in Italia dove ad oggi, per esempio, non esistono strutture aeroportuali in grado di ricevere e mantenere a quelle temperature qualunque tipo di farmaco, compreso il vaccino Covid-19

Serve dunque un’attenta pianificazione per non vanificare gli sforzi messi in campo dalla ricerca a cui deve necessariamente corrispondere una serie investimenti – probabilmente nell’ordine di miliardi di euro – per poter adeguare gli impianti attualmente esistenti. Come ha giustamente rimarcato anche Paolo Uggè, vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio.

Paolo Uggè

Il tempo non può essere perso, bisogna coordinare gli sforzi

«Non possiamo perdere tempo, chiediamo al ministro De Micheli un incontro urgente – ha esordito -. Occorre avviare momenti di confronto con il mondo della logistica e del trasporto per affrontare il tema dello stoccaggio e della distribuzione. A quanto si apprende, infatti, il vaccino dovrebbe essere trasportato a temperature che oggi nessuno è in grado di poter garantire. Le soluzioni vanno tuttavia trovate».

Proprio per questo è quanto mai urgente «la costituzione di un tavolo di confronto con le rappresentanze del mondo della filiera logistica, al fine di individuare le soluzioni in grado di dare le risposte adeguate che garantiscano lo stoccaggio, la grande distribuzione e le consegne del prodotto».

Vaccino Covid-19, serve un tavolo con tutte la rappresentanza del settore

Vista la sensibilità mostrata dalla ministra De Micheli nelle ultime settimana – dopo la definitiva bocciatura dell’aumento delle accise e la sospensione del divieto di circolazione per camion, entrambi provvedimenti a vantaggio dell’autotrasporto – l’auspicio di Uggè è quello di istituire il più in fretta possibile «un tavolo le rappresentanze delle realtà in grado di gestire direttamente l’operazione garantendo le modalità di maggior sicurezza».

Per Conftrasporto e Fai occorre prevedere centri logistici di stoccaggio e distributivi dove la qualità e la sicurezza siano gli elementi sui quali garantire l’effettuazione delle operazioni.

L’urgenza di un protocollo vincolante

«Evitiamo che vi siano passaggi tra soggetti non qualificati ma si individuino, attraverso un protocollo vincolante, i comportamenti ai quali attenersi. Conftrasporto, che è la  rappresentanza di sistema delle grandi e medie imprese di logistica, marittima, e stradale, è pronta ad assicurare tutta la collaborazione necessaria», conclude infine Uggè.

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