UNRAE: serve una nuova generazione di ‘meccanici’
In occasione di Autopromotec 2019, UNRAE ha organizzato con Autopromotec EDU un evento, alla presenza di circa 1.000 studenti, dedicato alle nuove frontiere dell’autoriparazione, per interrogarsi – insieme con gli altri soggetti interessati presenti – su quale futuro ci possa essere per i giovani nel settore. In Italia ci sono circa 60.000 imprese attive nel comparto […]
In occasione di Autopromotec 2019, UNRAE ha organizzato con Autopromotec EDU un evento, alla presenza di circa 1.000 studenti, dedicato alle nuove frontiere dell’autoriparazione, per interrogarsi – insieme con gli altri soggetti interessati presenti – su quale futuro ci possa essere per i giovani nel settore. In Italia ci sono circa 60.000 imprese attive nel comparto dell’autoriparazione, di cui circa 15.000 nelle reti ufficiali, e il settore è in crescita: con questa iniziativa si è voluto sottolineare come le imprese non riescano a reperire sul mercato del lavoro specialisti ‘meccatronici’ da impiegare per la diagnostica e l’assistenza dei veicoli industriali, divenuti nel frattempo sempre più sofisticati dal punto di vista dei contenuti tecnologici.
Oltre 5.000 posti di lavoro disponibili per uomini e donne
“Approfittando dell’importante tribuna offerta da Autopromotec abbiamo voluto creare un incontro con i giovani per sondare e stimolare l’interesse a lavorare nel nostro settore, fornendo opportunità concrete ed immediate – ha affermato Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – Nei prossimi 5 anni serviranno alle reti delle nostre imprese, che costruiscono e assistono i veicoli industriali, oltre 5.000 addetti specializzati. Sto parlando di imprese che portano nomi prestigiosi quali DAF, Isuzu, MAN, Mercedes-Benz Trucks, Nissan, Renault Trucks, Scania, Volvo Trucks”.
L’assistenza ai veicoli industriali è oggi un ambito di lavoro nel quale la tecnologia, destinata a garantire la sostenibilità ambientale e la sicurezza, ha raggiunto un’elevatissima sofisticazione della gestione e del controllo e, quindi, richiede competenze sempre più evolute: le attività si svolgono presso ‘officine 4.0’, con strumenti elettronici e sistemi di diagnostica tecnologicamente avanzati. Insomma, non si fa più il meccanico con la tuta unta di grasso, ma con il camice bianco.
“Nonostante il settore dell’autoriparazione presenti un andamento molto interessante, in controtendenza rispetto al contesto economico generale, e fornisca quindi le garanzie per un’occupazione qualificata e sicura – ha sottolineato Fenoglio – le aziende associate faticano a trovare giovani da assumere. Dobbiamo cambiare l’approccio culturale della nostra società, dove si pensa spesso al mestiere di meccanico come ad un lavoro ‘sporco’ o meno dignitoso di quelli che si potrebbero ottenere con importanti titoli di studio, con i quali tuttavia oggi non si possono tristemente avere garanzie di adeguata occupazione”.
Fare sistema per incrociare efficacemente domanda e offerta di lavoro
Il settore post-vendita dei veicoli industriali non cerca ‘manovalanza’, ma giovani tecnici scolarizzati e specializzati, ragazzi e ragazze che siano preparati ad interagire in futuro con i più moderni sistemi che equipaggiano i mezzi di trasporto, visto che si pensa ormai in termini di guida autonoma. “Abbiamo volutamente specificato ‘ragazzi e ragazze’ – ha precisato Fenoglio – perché purtroppo resiste ancora lo stereotipo che l’officina non sia un posto adatto alle donne. Eppure spesso sono proprio la meticolosità e la capacità di multitasking femminili a rendere un’officina top class in questo settore”.
Con l’occasione, i rappresentanti delle Case costruttrici associate all’UNRAE presenti all’evento hanno affrontato temi riguardanti le opportunità di lavoro presso le reti ufficiali, dove sempre più alta è l’attenzione per l’innovazione tecnologica dei veicoli industriali, la formazione e gli standard qualitativi. Tutto ciò può passare, come testimonia il successo di Autopromotec Edu, anche attraverso la collaborazione tra il mondo produttivo dell’industria e dei servizi, che costituisce la domanda, e il mondo della scuola che può creare l’offerta, in modo da attivare un mercato occupazionale con grandi prospettive di crescita.