Iveco Turbostar 190.48, il supertest. Un lasciapassare per la storia
Combinato con il comfort della cabina e una ricca dotazione, c’è il motore 8V da 17,1 litri e 476 cv. Un cuore da prestazioni assolute
Il fatto che Iveco abbia riportato al centro dell’attenzione il Turbostar, reinterpretando in chiave moderna quel modello attraverso l’elegante quanto accattivante S-Way Turbostar Limited Edition, può essere tranquillamente considerato un di più. Perchè chi ha oggi i capelli bianchi, quel nome, Turbostar, e quel veicolo, non lo ha affatto dimenticato. Rappresenta infatti un pezzo di storia. Di Iveco, che negli anni dal 1984 al 1992 ne ha prodotti oltre 50 mila esemplari, facendone uno dei veicoli più venduti in Italia. E più in generale, diciamolo senza temere smentite, della storia del camion. Insomma, il Turbostar ha lasciato un segno profondo. Per impostazione, contenuti e prestazioni, ha saputo fare la differenza, imponendosi pur al cospetto di una qualificata e agguerrita concorrenza.
Iveco Turbostar, una stella nel firmamento dei supertest di VeT
I Supertest 1.000 km valgono in questo senso una conferma. Non a caso nel 1990 Vado e Torno titola il servizio di resoconto del test consumi con un eloquente ‘Il più amato dagli italiani’. Che la dice lunga sulle qualità e le doti di un modello che si distingue per alcune interessanti soluzioni. A livello motore c’è l’8V da 17,1 litri con 476 cv (e 209 kgm a 1.100 giri). Dotato di intercooler (aria-aria), è l’unico pesante stradale di quella categoria di peso che combina le quattro valvole per cilindro alla sovralimentazione con doppia turbina (Kkk K27).
Ed è anche il primo, l’Iveco 190.48, con ventola di raffreddamento mossa da un motore idraulico a velocità variabile (messa a punto con Behr): significa maggiore capacità di raffreddamento, minore rumorosità e un non indifferente risparmio di energia. Guardando al rendimento, trattasi di benefici tutt’altro che trascurabili. Altra unicità dell’ammiraglia Iveco è la possibilità offerta di scegliere tra il cambio Eaton Fuller a 13 marce (non sincronizzate) e l’Ecosplit a 16 marce della Zf, abbinati al ponte posteriore a semplice riduzione (progettato con Rockwell, che firma anche i freni Duo Duplex Stopmaster, altra esclusiva del 190.48). Cocktail che spinge il Turbostar a realizzare un più che eccellente 2,86 km/litro. Accarezzando il record assoluto.