Trump punta i truck driver messicani
Secondo Washington un gran numero di autisti messicani sarebbe illegalmente messo sotto contratto da aziende di trasporto Usa per servizi classificati come “interstate”, quindi tra Messico e Stati Uniti, che in realtà varcherebbero il confine americano con trailer semivuoti per poi svolgere attività di cabotaggio abusivo all’interno del territorio Usa.

Ci sono anche i truck driver messicani tra i “nemici dell’America” messi nel mirino dall’amministrazione Trump. Secondo Washington, infatti, un gran numero di autisti messicani sarebbe illegalmente messo sotto contratto da aziende di trasporto Usa per servizi classificati come “interstate”, quindi tra Messico e Stati Uniti, che in realtà varcherebbero il confine americano con trailer semivuoti per poi svolgere attività di cabotaggio abusivo all’interno del territorio Usa.
Annunciati controlli a tappeto al confine
Una pratica di cui si sente parlare da tempo: era il 2019 quando fu denunciata per la prima volta da Teamster, il potente sindacato dei camionisti americani, che ne sottolineò il potenziale di distorsione del mercato, senza però che né le autorità federali dessero seguito alla segnalazione, né che i camionisti stessi andassero oltre le chiacchiere da truck stop.
Vera o falsa che sia la questione del cabotaggio abusivo svolto dai messicani, da Washington si annunciano controlli a tappeto al confine (che già oggi fanno impazzire i truck driver, tra caccia alla droga e all’immigrato clandestino), e minacce di deportazione per i driver messicani eventualmente colti in flagrante.