Trucks pesanti, aumento vendite a febbraio ma coronavirus incombe
Inversione di tendenza nonostante i pronostici: a febbraio il mercato trucks pesanti con massa totale a terra superiore alle 3,5t ha registrato 3,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (1.754 unità immatricolate contro 1.693). Per quanto riguarda i veicoli con massa superiore alle 16t l’incremento rispetto a febbraio 2019 ammonta a +4,8% ((1.430 […]
Inversione di tendenza nonostante i pronostici: a febbraio il mercato trucks pesanti con massa totale a terra superiore alle 3,5t ha registrato 3,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (1.754 unità immatricolate contro 1.693). Per quanto riguarda i veicoli con massa superiore alle 16t l’incremento rispetto a febbraio 2019 ammonta a +4,8% ((1.430 unità immatricolate contro 1.364). È UNRAE, l’Associazione delle Case estere, a farlo sapere in una nota, avvertendo però anche degli effetti negativi che il coronavirus avrà sul settore nei prossimi mesi.
Trucks pesanti, inversione di tendenza. Ma la tempesta è appena iniziata
Come si può osservare nel grafico qui sotto, per il mese di febbraio il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato una stima del mercato dei trucks pesanti con massa totale a terra superiore alle 3,5t che ha registrato +3,6% rispetto al febbraio del 2019 (1.754 unità immatricolate contro 1.693), mentre ha evidenziato un -0,3% nel bimestre gennaio-febbraio (3.873 unità contro le 3.885 del 2019). Nel settore dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, a febbraio 2020 si è registrato un incremento del 4,8% rispetto al febbraio del 2019 (1.430 unità immatricolate contro 1.364), ma anche qui ha fatto riscontro un -0,8% nel primo bimestre dell’anno (3.224 contro le 3.267).
L’andamento delle vendite per il settore dei trasporti a gennaio era stato negativo sia per i veicoli commerciali leggeri che per il mercato dei rimorchi e dei semirimorchi, con cali sostanziosi, anche del 19,1% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Invece il mercato trucks pesanti, sorprendentemente, registra un ottimo andamento, andando così a ridurre l’impatto sul bimestre di un gennaio non proprio brillante. Tuttavia, la sensazione che si tratti del canto del cigno prima della tempesta, in cui purtroppo stiamo navigando da settimane a causa dell’emergenza sanitaria, è confermata anche dalle parole di Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE: “È il primo dato mensile positivo da luglio dello scorso anno. Mi sento però di dire che rappresenta solo la quiete prima della tempesta. Nessuno si illuda che questo dato possa essere considerato come sintomo di ripresa, perché la situazione generale nella quale opera il settore è drammatica. La crisi sanitaria in atto provocherà ulteriori ritardi nel rinnovo del Parco circolante, già tra i più vecchi in Europa, con pesantissime ricadute sul fronte della sicurezza e della sostenibilità del sistema trasporto del Nostro Paese”
Un’emergenza senza precedenti
“La necessità che le merci possano continuare a circolare liberamente è una presa di coscienza doverosa, che non dovrebbe essere all’attenzione solo in situazioni di emergenza – ha poi proseguito Fenoglio – ma costituire una premessa fondamentale alla base di ogni progetto di sviluppo economico: il trasporto è un comparto strategico per ogni comunità nazionale che voglia garantirsi indipendenza e autonomia, oltre che efficienza economica, sociale e ambientale. Non lo si può abbandonare nelle mani di Aziende o lavoratori stranieri. È di fondamentale importanza tenere alta l’attenzione su questo settore anche a emergenza conclusa, adottando misure strutturali che consentano alle Aziende di trovare le condizioni per essere competitive. L’assenza di una strategia a medio-lungo termine ha avuto conseguenze drammatiche nel corso degli ultimi anni. A causa della chiusura o della delocalizzazione di numerose imprese di autotrasporto, lo Stato non ha recuperato risorse per decine di milioni di euro per il mancato gettito fiscale, mentre l’occupazione nel settore ha perso in dodici anni circa 135.000 posti di lavoro, senza contare l’indotto”.
“Vorrei infine ringraziare – conclude Fenoglio – tutti coloro che operano nel settore dell’autotrasporto e che in questo momento stanno facendo sacrifici enormi per garantire l’approvvigionamento delle merci. In Italia l’86% delle merci viaggia su gomma; ciò significa che, nonostante non tutti ne abbiamo piena consapevolezza, l’autotrasporto è il “settore dei settori”, che ha un impatto determinante sulla vita di ognuno di noi. Le Aziende di trasporto e i conducenti meritano soprattutto in questo frangente la nostra gratitudine e il nostro rispetto. Sono certo che l’Italia uscirà da questa situazione di emergenza più forte e unita di prima. Al tempo stesso però mi auguro che il Governo non dimentichi gli sforzi estremi che sta facendo un settore già messo a dura prova e sappia garantire alle Aziende italiane il concreto supporto di una strategia razionale di sviluppo”.
“L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo sta evidenziando ancora una volta la portata e la funzione dell’autotrasporto italiano, un settore che sta garantendo l’approvvigionamento quotidiano delle merci in tutto il Paese” viene affermato nella nota UNRAE, e noi di Vado e Torno non possiamo che essere d’accordo, ringraziando dal profondo del cuore tutti gli autisti per lo straordinario servizio che stanno rendendo al Paese in uno dei momenti più bui della sua storia.