Trattorie chiuse, occorre soluzione «per evitare di innescare ulteriori tensioni». Assotir scrive a Conte
Il Segretario Generale di Assotir Claudio Donati ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte affinché venga trovata una soluzione il più presto possibile alla questione dei punti di ristoro e delle trattorie chiuse. Dopo l’emanazione dell’ultimo DPCM, gli unici esercizi di somministrazione cibo o bevande che, ad oggi, sono esenti dal divieto, sono quelli […]
Il Segretario Generale di Assotir Claudio Donati ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte affinché venga trovata una soluzione il più presto possibile alla questione dei punti di ristoro e delle trattorie chiuse. Dopo l’emanazione dell’ultimo DPCM, gli unici esercizi di somministrazione cibo o bevande che, ad oggi, sono esenti dal divieto, sono quelli presenti:
- sulle autostrade
- negli aeroporti
- all’interno degli ospedali
Non sono previste deroghe per i punti di ristoro situati presso le principali vie di comunicazione del paese. E nemmeno negli interporti o all’interno dei grandi piazzali di servizio. In questo modo, migliaia di camionisti in viaggio durante gli orari serali o notturni si sono trovati ancora in serie difficoltà.
Trattorie chiuse, la situazione cambia di giorno in giorno
Nella missiva, Donati ribadisce che la situazione «costituisce un problema molto significativo per gli operatori dell’autotrasporto che , per definizione, operano “fuori sede”. Si rende loro arduo persino l’espletamento delle più elementari necessità fisiologiche, dalle ore 18,00 in poi e, nelle aree rosse ed arancioni, addirittura per l’intera giornata».
La “rischiosità” delle varie regioni, tra le altre cose, continua a mutare – e non in meglio – a causa del peggioramento della situazione sanitaria. Soltanto oggi Abruzzo, Basilicata, Toscana, Liguria e Umbria sono passate da “zone gialle” a “zone arancioni”. Per quanto riguarda la Campania la valutazione è ancora in corso d’opera.
Disattese (per ora) le richieste dell’autotrasporto
Donati è poi tornato sulle richieste avanzate dall’autotrasporto in più di un’occasione durante tutta la scorsa settimana. Richieste Ma disattese dalle istituzioni, nonostante alcune conquiste, come la sospensione dei divieti di circolazione.
«Le richieste di estendere l’accesso per i trasportatori a strutture di ristoro sulle principali arterie di valenza nazionale – ha proseguito il segretario generale – avanzate dalle rappresentanze del settore (come riportato su una nostra precedente news), sono state disattese, laddove, altri Paesi (Francia e Germania, ad esempio) hanno, comunque, dato risposte al problema».
Trattorie chiuse, sul filo del rasoio
«Si tratta di un quadro – ribadisce Donati – che stride fortemente con l’esigenza di rispetto della dignità delle persone, oltre tutto, in palese contraddizione con la richiesta che dal Paese viene ai trasportatori di continuare ad assicurare l’approvvigionamento delle merci. I trasportatori intendono continuare a fare il proprio dovere, ma chiedono di essere messi in condizioni di poter svolgere il proprio lavoro».
L’auspicio ed il monito di Assotir, rivolto a Conte, è che «attraverso la Sua personale sensibilizzazione, possa trovarsi una soluzione ragionevole ad una questione che, ove non risolta, rischia di innescare ulteriori tensioni tra chi si trova a svolgere la propria attività professionale in condizioni ben al di sotto del limite di accettabilità».