Bolla di accompagnamento cartacea addio. Proseguono i lavori di GS1 Italy, l’associazione che riunisce 35 mila imprese di beni di consumo, per completare la digitalizzazione del processo “order to cash”.

L’intento è quello di dematerializzare la bolla cartacea per accelerare così le pratica di consegna, di comunicazione di eventuali riserve, nonché delle procedure di pagamento.

bolla cartacea

Digitalizzazione della bolla cartacea, per GS1 Italy fondamentale per l’efficienza delle imprese

Un viaggio complicato quello della bolla di accompagnamento. Deve, prima di tutto, seguire la merce fino a consegna avvenuta. Dopo, deve anche ripercorrere tutto il percorso inverso fino a colui che l’ha emessa, ovvero il produttore, affinché la fatturazione sia completata.

Un processo antiquato che, di fronte alle continue innovazioni tecnologiche su tracciabilità e ottimizzazione dei flussi, appare decisamente in controtendenza, interrompendo di fatto il percorso di efficienza perseguito dalle imprese.

Completare la digitalizzazione della filiera, quindi, è una priorità per le aziende che, soprattutto nel largo consumo e ancora di più dopo le difficoltà registrate durante le settimane di emergenza, chiedono informazioni tempestive sullo stato dei trasporti, sui tempi e sugli esiti delle consegne.

PGS1 Italy ha deciso di avviare, in ambito ECR, il progetto di digitalizzazione del processo “order to cash”

Questo per  dematerializzare il documento di trasporto tramite soluzioni interoperabili per tutti gli attori della filiera.

“L’obiettivo primario è di digitalizzare la “proof of delivery” (Pod) – esordisce Giuseppe Luscia, project manager GS1 Italy – per utilizzare i dati della bolla di consegna cartacea e inserirli in un flusso elettronico. Flusso che consente di raccogliere le informazioni relative alla consegna (tipicamente il luogo, la data e l’ora in cui avviene, stato della merce in consegna e corrispondenza con l’ordine), che abbia valore legale attraverso qualche forma di “firma digitale” e che guardi anche a soluzioni che supportino il processo di pagamento”.

Perché la soluzione sia fruibile da tutti, è necessario che i diversi attori della supply chain adottino un “linguaggio” comune.

Il processo deve essere condiviso tra imprese distributive, produttive, logistiche e partner tecnologici con soluzioni interoperabili tra loro e app accessibili dai diversi attori.

bolla cartacea

Nel progetto l’integrazione con il sistema EDI di GS1

Il sistema GS1 prevede già una soluzione di identificazione standard del documento di trasporto (DDT).

Proprio sul tema dell’interoperabilità, una delle linee ispiratrici del progetto è quella di valorizzare tutti i flussi standard già esistenti nel ciclo dell’ordine. In particolare, una integrazione stretta con l’EDI (Electronic Data Interchange) a standard GS1, che già prevede il documento “avviso di spedizione (DESADV)”, utilizzato dai diversi attori della filiera, che contiene tutte le informazioni necessarie a descrivere in modo esaustivo la consegna.

Proprio l’ultima edizione del Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo di GS1 Italy ha evidenziato come per gli operatori logistici il DESADV sia uno dei documenti più diffusamente utilizzati.

“A GS1 Italy è stato chiesto di modellizzare il processo – conclude infine Luscia, in riferimento alla fase di sperimentazione del progetto – e di descrivere come devono essere fatte le applicazioni per rispondere pienamente ai requisiti e per essere interoperabili. Più ampia è la platea di imprese coinvolte, compresi i produttori di soluzioni, più rapidamente si potrà partire con il progetto pilota e quindi con la sua implementazione. Sono molte le imprese che intendono arrivare in tempi brevi all’eliminazione della carta e adottare processi più efficienti”.

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