Sustainable Truck of the Year (STY) 2022, nel futuro col Green Pass. Ecco i veicoli finalisti
Come gli umani anche i truck devono dimostrare di non essere dei pericoli per sé e per gli altri utenti della strada. Per loro c’è l’Euro 6E più una manciata abbondante di dotazioni obbligatorie. Ma l’asticella si alza e di molto di giorno in giorno. E lo STY pur non essendo un passaporto conta. LA PREMIAZIONE A ECOMONDO mercoledì 27 ottobre Innovation Square Hall Sud
Sustainable Truck of the Year (STY) 2022, ai nastri di partenza. Se per lavorare e non solo dobbiamo tutti esibire la ‘carta verde’ che ci certifica vaccinati, tamponati o comunque dotati di anticorpi tali da garantire con discreta sicurezza primo di non ammalarsi gravemente e poi di non infettare gli altri, per i truck le richieste sono altrettanto puntuali e pressanti. Così come tutti si auspicano che la pandemia finisca nel più breve tempo possibile, altrettanto si vorrebbe che l’inquinamento da gas serra (la CO2) si fermasse, o addirittura calasse, con scadenze altrettanto ultraravvicinate, vista l’entità del problema, che datano 2030 e 2050.
Nell’immaginario collettivo e nei discorsi ufficiali la transizione energetica sembrerebbe già in atto e comunque in grado di procedere a grandi passi. Nella realtà quotidiana, invece, i veicoli carbon free, dunque gli elettrici perché l’idrogeno è ancora futuribile, cominciano la loro faticosa marcia dai pesi più bassi, ovvero i van dove l’offerta si sta facendo sempre più interessante.
Proprio quest’anno, poi, sono stati diversi i costruttori che hanno messo a listino, e quindi reso disponibili ai clienti, veicoli da distribuzione elettrici in grado di coprire particolari mission su percorsi ‘blindati’ e mai di lungo chilometraggio. Nella fascia top di peso, infine, il carbon free è ancora al palo. E l’offerta attuale si divide tra Lng (anche Bio) e diesel. Quest’ultimo, però, non finisce di stupire e si presenta di anno in anno sempre più prestante. Assistito inoltre da una marea di supporti digital e ‘vestito’ da cabine che, oltre ad essere dei posti di lavoro incredibilmente attrezzati e confortevoli, ne spingono l’efficacia oltre traguardi fino a ieri inimmaginabili.
Sustainable Truck of the Year (STY) 2022, ecco i pesanti in lizza per il premio
MAN TGX 18.510. Quel viaggio in prima classe. L’autista al centro non è soltanto uno slogan. A bordo del pesante Man la sostenibilità si combina con il comfort e la sicurezza
Ai fuochi artificiali ha sempre rinunciato, puntando piuttosto sulla concretezza e quell’efficienza che non a caso è stata anche richiamata nel nome (ricordate la serie Efficient Line?). Non c’è però alcun dubbio sul fatto che con la nuova generazione dei Tgx presente allo STY 2022 (e i Tgs per la cava e la cantieristica), Man abbia spostato ancora più in alto l’asticella. E se per quanto riguarda la cinematica la garanzia di rendimento è assicurata da un pacchetto che ha il suo cuore nei 510 cv del motore di 12,4 litri della famiglia D 26 (disponibile anche come 430 e 470 cv), ottimamente gestiti dalle 12 marce automatizzate del cambio Tipmatic, alla voce comfort e sicurezza l’autentico valore aggiunto del pesante stradale Man è nell’impostazione e nei contenuti della nuova cabina ottimizzata in funzione di una migliore resa aerodinamica (tre le versioni disponibili, rinominate Gx, Gm, Gn).
SCANIA S 770, oltre ai cavalli c’è molto di più. Il raffinato 8V Scania si combina sulla Serie S con una cabina al top che offre comfort, sicurezza e funzionalità senza pari
Guai fermarsi a quei tre numeri che compaiono nella zona inferiore della calandra: 7-7-0. È vero, far finta di niente è impossibile, ma la Serie S spinta da quell’autentico re della strada che è l’8 cilindri a V di Södertälje nella sua versione top di gamma a 770 cv (660, 590, 530 cv le altre declinazioni), è anche molto altro. Ad esempio, una cabina che spinge il livello di ergonomia ai vertici. E che al comfort e alla funzionalità combina un ampio ventaglio di Adas (dallo sterzo attivo al Lane keep assist, dal Lane change collision prevention al Blind spot warning al Driver attention support), per non parlare dell’ormai immancabile frenata d’emergenza (Aeb), del controllo della stabilità (Esp) oppure ancora degli airbag laterali. Sistemi e funzioni che confermano la volontà di Scania di non scendere mai a compromessi in tema di sicurezza
VOLVO FH 460 TC, un cocktail hi-tech assai risparmioso. L’efficienza che storicamente è nel Dna del Marchio svedese, raggiunge livelli d’eccellenza col ritorno del turbocompound
Avolte ritornano. Anche al Sustainable Truck of the Year (STY) 2022. Contribuendo a fare la differenza. Proposto per la prima volta nel 2001 (sul motore D 12) e accantonato quattro anni più tardi, a fine 2005 (in occasione del lancio del D 13), il turbocompound è tornato al centro della strategia di Volvo Trucks. Non dell’intera famiglia di motori D 13 K, fiore all’occhiello del Marchio di Göteborg, bensì sulle due tarature centrali della line-up specifica, ovvero 460 e 500 cv, che appunto equipaggiano (completate dal 420 e 540 cv) il modello di riferimento del Costruttore svedese. I benefici non sono affatto trascurabili. Combinato con le migliorie a suo tempo introdotte sul 13 litri (dotato di pistoni in acciaio con pro lo della camera di combustione a onde), il turbocompound (di fatto una turbina aggiuntiva nel flusso di scarico che ottimizza la rotazione dell’albero motore cui è collegata) accredita il 460 cv dello stesso valore di coppia massima, 265 kgm, del 540 cv, ottenuto però a regimi più bassi (900-1.300 giri).
Sustainable Truck of the Year 2022, la parola ai medi da distribuzione
MAN TGM 18.320, biglietto da visita massima efficienza. Col medio di Monaco la distribuzione in città è realmente a misura d’uomo
Dimenticate i veicoli da distribuzione pratici ed essenziali, ma nulla di più. Ebbene, col medio Tgm, Man mette in campo tutt’altra cosa. Il due assi del Costruttore di Monaco è infatti un veicolo che fa dell’efficienza il suo biglietto da visita. Cabina corta (con due comodi gradini di salita), motore 6 cilindri di 6,9 litri Euro 6e rispettosissimo dell’ambiente, cambio automatizzato Tipmatic a 12 marce (l’ultima in overdrive), il medio col simbolo del Leone sulla calandra abbina alla garanzia di eccelenti prestazioni, comfort in ogni condizione operativa (79 decibel la rumorosità interna), sicurezza senza compromessi (con i vari Ebs, Esp, Asr, Eba, Ldw, ma anche Lane change collision prevention, Attention guard), e una connettività al top.
SCANIA P BEV, quando l’elettrico non è un sogno. Un cuore da 310 cv di potenza continua per un’autonomia fi no a 250 chilometri
Idue valori sono però soltanto la sintesi di un modello, o meglio sarebbe dire di una vera e propria gamma (dimli sponibile con cabine P e L, come due o tre assi, con passi da 3.950 a 4.350 mm), raffinata sotto il profilo tecnologico e che interpreta perfettamente il concetto di trasporto sostenibile a emissioni zero. Tutto ruota attorno all’e-Machine che integra l’elettronica di potenza, il cambio (Ge 21S21) a due velocità e il motore elettrico con potenza continua di 310 cv (e 398 cv di picco con una coppia massima di 224 kgm) alimentato da batterie che assicurano fino a 100 km di autonomia nella versione a 5 moduli e fino a 250 chilometri in quella da 9 moduli (con tempi di ricarica no all’80 per cento di 55 e 100 minuti rispettivamente)
VOLVO FE ELECTRIC, quel medio che gioca d’anticipo. È l’opportunità per una distribuzione urbana e regionale a impatto zero
Potremmo dire che insieme all’Fl, ovvero all’entry level di gamma, il Volvo Fe Electric sta preparando la strada ai pesanti, stradali e per la cava, il cui lancio è previsto nel 2022. È una mezza verità, perchè in effetti l’Fe non vive di luce riflessa bensì rappresenta, nell’ambito dei medi per la distribuzione urbana e regionale, una concreta opportunità di trasporto a impatto zero. A confermarlo sono le caratteristiche stesse della seconda generazione del modello, che Göteborg propone, si badi bene, non come semplice interpretazione sul tema dell’elettrico, bensì, molto più significativamente, come soluzione di trasporto personalizzata. Dotato di recupero di energia con frenata rigenerativa, il Volvo Fe Electric è mosso da un motore accreditato di 544 cv e 86,6 kgm di coppia (gestiti da un cambio a due velocità sviluppato e prodotto internamente) che riceve energia da quattro batterie (600 V, 265 kWh). Autonomia di marcia da 120 a 200 chilometri.
Anche ai van la loro parte
FIAT E-DUCATO, te lo do io l’ultimo miglio. Fino a 370 km di autonomia e 17 m3 di carico. Il van elettrico pronto a stupire
Mettiamola così: il lancio dell’EDucato è stato il modo migliore per celebrare i (primi) 40 anni di presenza sul mercato del modello simbolo dei commerciali di Fiat Professional, apparso per la prima volta nel 1981. In un certo senso, è una sorta di passaggio di consegne. L’E-Ducato è il volto del cambiamento nel segno della sostenibilità e delle trazioni alternative. Apre una nuova era candidandosi ad essere il riferimento nell’ambito dei van a impatto zero dedicati all’ultimo miglio. E lo fa mostrando solide credenziali: un motore elettrico da 122 cv e 28,5 kgm, batterie da 49 oppure 79 kWh corrispondenti a 235 e 370 chilometri rispettivamente di autonomia. E ancora, fino a 17 m3 di volume di carico e 1.910 chili di portata.
MERCEDES E SPRINTER, vuole vivere alla grande. Per questo combina il motore elettrico con una serie di contenuti hi-tech
L’elettrico? Mercedes ci crede. Non è lo slogan per mostrare quel volto sostenibile ormai imprescindibile per ogni costruttore, bensì la direzione per lo sviluppo dei van per l’ultimo miglio. Non è allora un caso che il nuovo eSprinter nasca da un investimento iniziale di 150 milioni. E soprattutto, che in termini di contenuti, al di là delle prestazioni garantite (motore di 116 cv e 30 kgm di coppia, autonomia no a 158 km (con 4 batterie), questo van a impatto zero nulla abbia in meno rispetto allo Sprinter con motore termico, sia in termini di sicurezza (offre dal Crosswind assist all’Aba, dal Lane keeping al Blind spot), sia di comfort (tra le altre cose, sedile autista riscaldabile e climatizzazione gestibile dall’App Mercedes Pro).
PEUGEOT E-EXPERT, transizione nel segno dell’eleganza. Spalle robuste, forme armoniose, il van francese non passa inosservato
Nel settore dei commerciali non è facile distinguersi, specie quando si condivide la medesima piattaforma. Eppure Peugeot e-Expert, che nasce dalla stessa costola (Emp 2) dei vari Citroën e-Jumpy, Opel Vivaro-e, Toyota Proace Electric, a una certa unicità ci tiene proprio. E così, oltre allo stile di forte impatto visivo come è tradizione per tutti i modelli del (rinnovato) simbolo del Leone, sfrutta al meglio i vantaggi della trazione elettrica, assicurata dai 136 cv e 26,5 kgm di coppia del suo motore, proponendo la scelta tra due diversi livelli di autonomia: 200 chilometri con batterie da 50 kWh e 300 chilometri per il più muscoloso modulo da 75 kWh. Entrambi sistemati sotto il pianale, senza penalizzazione alcuna per la volumetria di carico (da 4,6 a 6,1 m3), a fronte di un carico utile di 925 chili circa per le tre versioni del modello disponibili (con due allestimenti, Pro e Premium), vale a dire Compact (4.609 mm), Standard (4.959 mm) e Long (5.306 mm).