Sustainable Truck of the Year 2020, sorpasso digitale
Come scrive Alessandro Baricco nel suo The Game, «non tentare di cambiare la testa della gente, cambia gli strumenti che hanno in mano e cambierai il mondo». Esattamente quello che stanno facendo i costruttori di truck per contribuire a risolvere quel problema ambientale che, se non vi si pone rimedio, rischia di travolgere le generazioni […]
Come scrive Alessandro Baricco nel suo The Game, «non tentare di cambiare la testa della gente, cambia gli strumenti che hanno in mano e cambierai il mondo». Esattamente quello che stanno facendo i costruttori di truck per contribuire a risolvere quel problema ambientale che, se non vi si pone rimedio, rischia di travolgere le generazioni future e, fors’anche, quelle attuali.
E, proprio come nel Game, la digitalizzazione cambia gli approcci, le abitudini e fa quello che l’umano, in questo caso il driver, non fa, non vuole fare o non riuscirebbe mai a fare. Immettendo a piene mani intelligenza artificiale nel truck si è riusciti a risparmiare sui consumi, limitando sin dove oggi è possibile il fattore umano. Si sono creati strumenti in grado di aumentare la sicurezza espandendo la percezione umana e ponendo riparo a cali di attenzione o a black out di chi è alla guida.
Si è creato un mondo parallelo in cui ogni veicolo lascia traccia, può essere seguito, aiutato, riparato o, se necessario, guidato verso un porto sicuro per le necessarie verifiche. Siamo all’inizio di una rivoluzione che ci porterà lontano e che ha dei leader. Qualcuno che riesce a guardare oltre l’orizzonte e che ha il coraggio, o la forza, di fare quello che altri stanno ancora valutando, in attesa dell’apripista. E sono proprio questi leader ad aver agguantato lo STY 2020, per la loro innovazione visionaria, messa a terra su veicoli che già corrono sulle strade.
STY ‘TRACTOR 2020’: MERCEDES ACTROS
Che Mercedes abbia messo l’innovazione al centro della nuova generazione dell’Actrosnon costituisce di per sé una novità da strillare a caratteri cubitali in prima pagina. Nel senso che tutto ciò fa parte della storia e della tradizione cui il colosso di Stoccarda ci ha abituato. Piuttosto, invece, lo sonoi contenuti, vero e proprio terminale di un approccio inedito che il team di progettisti della Stella si è dato ed ha seguito fin dal primo tratto di matita.
Approccio che a tutti gli effetti ha il sapore, e concretamente si mostra, come una svolta epocale. Quella che appunto introduce il nuovo Actros. La quinta edizione dell’ammiraglia Mercedes guarda al futuro come mai ha fatto in passato. Certamente con coraggio, ma al tempo stesso con la consapevolezza di aver tracciato una strada che sarà impossibile ignorare.
L’Actros non è soltanto un concentrato di tecnologia. È il nuovo che avanza. È il primo camion che bandisce gli specchi retrovisori puntando sulle Mirror Cam(con tutti i benefici che ne derivano in termini di sicurezza e di minori consumi). Ma è soprattutto il primo camion che, complice l’Active Drive Assist, ovvero il sistema di assistenza intelligente in grado di accelerare, sterzare e frenare il veicolo, consente di cominciare a familiarizzare, anche con un 44 ton, con quella guida autonoma di cui tanto si parla e che indubbiamente rappresenta oggi una frontiera molto più vicina rispetto alle utopie del passato.
STY ‘DISTRIBUTION 2020’: SCANIA HYBRID
Non è e non sarà la soluzione di tutti i mali (dell’ambiente), men che meno riuscirà a soppiantare il tanto demonizzato motore diesel. Tuttavia l’ibrido è una realtà nell’interpretazione di Scaniatutt’altro che trascurabile. Quanto poi concretamente praticabile sotto il profilo della competitività e del rendimento, il Costruttore di Södertälje lo lascia giudicare alla clientela e al mondo dell’autotrasporto, senza forzare la mano, ma semplicemente limitandosi, per quanto di sua competenza, a proporre la propria ricetta, peraltro comprensiva disoluzioni differenti(dal metano all’Hvo, dal biodiesel al bioetanolo).
Soluzioni differenti che in tutti i casi, riducendo e contenendo le emissioni di CO2, puntano a rendere il trasporto pesante più sostenibile.Ebbene, la nuova generazione dell’ibrido Scania, oggi salita al rango di gamma ben articolata e con un elevato indice di flessibilità(carri e trattori, quattro cabine, tre potenze, differenti passi e due altezze di telaio), centra pienamente l’obiettivo, senza compromessi in tema di prestazioni.
Al contrario, le migliora, e non tanto relativamente al contributo della parte termica del suo ibrido (il confermato motore cinque cilindri di 9,3 litri ora disponibile in tre diverse tarature), quanto piuttosto nella parte elettrica. Grazie infatti alle batterie agli ioni di litio di maggiore capacità (18,5 kwh) e con una finestra di utilizzo passata da 1,2 a 7,4 kwh, la percorrenza in modalità completamente elettrica è salita da due a dieci chilometri.
STY ‘VAN 2020’: VOLKSWAGEN E-CRAFTER
A dispetto di una stazza tutt’altro che irrilevante (oltre 2.500 chili alla bilancia), si muove con sorprendente agilità anche laddove, ad esempio sulle strade spesso anguste dei centri storici, mai penseresti possa farlo con tale disinvoltura. Altrettanto sorprendente è la manovrabilità che mostra, malgrado gli ingombri (quasi sei metri di lunghezza) che caratterizzano questo modello, capace peraltro di mettersi sulle spalle oltre 900 chili di carico.
Anche nella versione a propulsione completamente elettrica, il Crafter conferma insomma le stesse doti e qualità apprezzate nelle corrispondenti versioni diesel. Logico e scontato? Non proprio. C’è però una spiegazione a tutto questo, interpretabile anche come segno distintivo del light van tedesco (fabbricato però a Wrzesnia, in Polonia).
L’e-Crafter, infatti, non è semplicemente la versione elettrificata del van con motore diesel, bensì un modello che Volkswagen ha studiato e attentamente sviluppato in funzione delle reali esigenze di chi trasporta e distribuisce merci in città. Ecco perchè, in base a uno studio Vw che indica tra i 70 e i 100 chilometri, con frequenti stop-and- go, la distanza media percorsa ogni giorno, i progettisti tedeschi si sono concentrati sull’autonomia necessaria nell’utilizzo quotidiano piuttosto che su quella massima ottenibile. Ed ecco spiegata anche la scelta di limitare la velocità massima a 90 all’ora. Insomma, l’e-Crafter è un light van zero emission davvero tailor made.