Sustainable Tour 2022: “PNRR Viatico per la transizione energetica?”. La prima tappa giovedì 17 febbraio
Andrà in onda sul canale 63 del digitale terrestre (Go-Tv) e sarà trasmessa sui canali social (Facebook e YouTube) di EvenT
Giovedì 17 febbraio sul canale 63 del digitale terrestre (Go-Tv) e sui canali Facebook e Youtube di EvenT alle ore 20 andrà in onda il talk-show dal titolo “PNRR Viatico per la transizione energetica?”, prima puntata del Sustainable Tour 2022. Al dibattito, condotto da Luca Barassi, Maurizio Cervetto e Paolo Volta, parteciperanno il viceministro del MIMS, Teresa Bellanova, Thomas Baumgartner (presidente Anita), Cinzia Franchini (portavoce di Ruotelibere), Massimiliano Perri (Iveco Italy general manager), Alessio Sitran (Business development&institutional relations manager di Continental Vdo). La domanda su cui è incentrato il dibattito è: quali sono gli interventi necessari subito per un autotrasporto sostenibile?
Durante la prima tappa del Sustainable Tour 2022 cercheremo di capire come saranno investiti i finanziamenti erogati dal PNRR per favorire lo shift modale verso il trasporto ferroviatio, per abbattere le emissioni di CO2, per raggiungere la decarbonizzazione, per creare infrastrutture che agevolino i collegamenti in Europa e per rendere universale la CMR, la lettera di vettura elettronica.
Commissione europea, Parlamento europeo e i leader dell’UE, hanno infatti concordato un piano di ripresa che aiuterà l’Unione europea a riparare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria da Coronavirus, un investimento sul futuro dell’Europa e degli stati membri per ripartire dopo l’emergenza Covid-19.
Sustainable Tour 2022, tra Next Generation EU e PNRR
Con l’avvio del periodo di programmazione 2021-2027 e il potenziamento mirato del bilancio a lungo termine dell’UE, l’attenzione si è concentrata sulla nuova politica di coesione e sullo strumento finanziario denominato”Next Generation EU”. Dispositivo da 750 miliardi di euro pensato per stimolare una “ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa”. In questo contesto si inserisce Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che l’Italia intende realizzare grazie all’utilizzo dei fondi europei di Next Generation EU.
Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile (MIMS), guidato dal Ministro Giovannini, ha un ruolo centrale nell’attuazione del PNRR. Gli interventi sulle infrastrutture, sulla mobilità e sulla logistica sostenibili previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ammontano a 62 miliard: Next Generation EU (40,7 miliardi) e React EU (313 milioni) a cui si aggiungono risorse nazionali per quasi 21 miliardi di euro tra Fondo complementare (10,6 miliardi) e scostamento di bilancio (10,3 miliardi).
I progetti riguardano l’estensione dell’alta velocità ferroviaria e il potenziamento delle reti regionali; il rinnovo dei treni, degli autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni; gli investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi; gli interventi di digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade; la transizione ecologica della logistica; lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle strade provinciali per migliorare la viabilità delle aree interne; la qualità dell’abitare e le infrastrutture sociali; la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche.
Ma vediamo più in dettaglio gli interventi previsti. Quattro delle sei ‘missioni’ che compongono il PNRR prevedono interventi di competenza del MIMS: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (493 milioni di euro); rivoluzione verde e transizione ecologica (15,8 miliardi); infrastrutture per una mobilità sostenibile (41,8 miliardi); inclusione e coesione sociale (3,9 miliardi). Il 2030 e il 2050 sono gli orizzonti temporali fissati per raggiungere gli obiettivi legati allo shift modale, nel rispetto del Piano Energia e Clima 2030 e del 2050 Long-Term Strategy, (impegno dell’UE nei confronti dell’azione globale per il clima nell’ambito dell’accordo di Parigi).
Lo shift modale si attua in tanti modi, sicuramente offrendo maggiore possibilità di spostamento per persone e merciattraverso la ferrovia. Il PNRR si focalizza molto sulla connessione tra stazioni ferroviarie e aeroportiper fare in modo che le persone utilizzino meccanismi di cambio di modalità a seconda delle esigenze. Per le merci il fenomeno è presidiato con finanziamenti che potremmo definire modesti legati a progetti a medio lungo termine. È necessaria anche una strategia di breve medio periodo che accompagni il settore del trasporto merci verso i traguardi predefiniti, come ad esempio il ricambio del vetusto parco circolante.
Veicoli sempre più connessi che dialogano fra loro e con gli utenti, in una rete efficiente ma a basso consumo, al servizio del benessere e della produttività. È questo lo scenario disegnato dall’Internet of Things e dall’industria 4.0. Fondamentale la promozione della digitalizzazione in una prospettiva di mobilità sostenibile. La mobilità elettrica sta assumendo un ruolo importante sia a livello europeo che domestico. In Italia si sono superati i 26.000 punti di ricarica per le auto elettriche. Lo afferma Motus-E, che monitora la situazione dell’infrastruttura e pubblica i risultati delle proprie osservazioni con cadenza trimestrale. Nello specifico, al 31 dicembre 2021, siamo arrivati a 26.024 punti di ricarica suddivisi in 13.233 colonnine e dislocati su 10.503 location accessibili al pubblico.
Purtroppo, circa il 13% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali a causa del mancato allacciamento alla rete da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative. In questo processo di cambiamento corriamo un rischio enorme: finire imbrigliati nei lacci della burocrazia. Se insieme alla transizione ecologica ed energetica non ci sarà anche una ‘transizione burocratica’, tutte le buone intenzioni resteranno tali, con buona pace della sostenibilità, dello sviluppo del Paese e del futuro delle nuove generazioni. I tempi della burocrazia e lo sviluppo del processo di transizione energetica devono coincidere. È necessario che avvenga un cambiamento culturale nel definire progetti ed investimenti. Cultura Formazione e competenza sono gli strumenti fondamentali dell’uomo al centro di un trasporto sostenibile.