Il 2022 è stato un anno particolarmente prolifico per le nostre prove consumi, i famigerati Supertest 500 km. Come abbiamo scritto su Vado e Torno di gennaio (dove trovate gli articoli completi di grafici, tabelle e immagini), tre giganti hanno letteralmente sconvolto la classifica precedente, stabilendo nuovi record di percorrenza con un litro. I nostri lettori più attenti lo sanno già: in testa si è issata la New Generation DAF, con l’XG Plus 480 – non a caso premiato come Sustainable Truck of the Year – avendo fatto registrare 3,9 chilometri con un litro di gasolio.

Alle sue spalle si è piazzato il Renault Trucks T480 Turbocompound, sorprendendo molti con l’ottimo risultato di 3,86 chilometri con un litro. Terza piazza per il 500 ‘Super’ di Scania, col Grifone in grado di issarsi fino a 3,82 chilometri con un litro. Poca, insomma, la differenza tra i tre giganti, che saranno insidiati quest’anno da nuovi concorrenti al top. Qui ripercorriamo le caratteristiche dei camion che, numeri alla mano, hanno performato meglio in termini di consumi. Buona lettura!

Al comando del Supertest 500 km di Vado e Torno: DAF XG Plus 480

Il DAF XG Plus tarato a 480 cavalli è il primo interprete del Regolamento europeo 2020 che consente l’allungamento della cabina (e soltanto di quella, beninteso), a patto di realizzare un deciso taglio dei consumi e della CO2 insieme a un sostanzioso miglioramento dell’efficienza aerodinamica e degli standard di sicurezza. Ebbene, progettando, a partire da un foglio bianco, l’elegante serie Xg, di cui appunto la versione Plus rappresenta il fiore all’occhiello, Daf raggiunge questi obiettivi.

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Eccolo, allora il ‘nostro’ Xg Plus 480 ai blocchi di partenza del Supertest. Cabina inclinata di 3 gradi, allungata di 160 mm nella parte anteriore e di 330 mm in quella posteriore a determinare un passo che sale a 4 metri e con un Cx che si riduce del 19 per cento, favorendo un minore consumo di carburante.

Anche l’occhio vuole la sua parte

E poi quell’estetica accattivante, frutto di linee capaci di catturare l’occhio, dove risultano evidenti la più ampia superficie del parabrezza (superiore del 33%) che sottrae alla parte lamierata una ventina di centimetri verso il basso, e quella dei finestrini laterali (maggiorata in questo caso del 15%).

Nuovo fuori, il Daf Xg Plus 480 lo è anche dentro, dove tutto è stato organizzato secondo moderni criteri ergonomici. A bordo si respira comfort, praticità e sicurezza con soluzioni anche inedite. Una su tutte, la plancia con profilo a scendere verso l’anteriore che aumenta, e non poco, il campo visivo dell’autista.

 Con questo pieno di novità quasi ci si dimentica della collaudata driveline, affidata al motore Mx-13 (anch’esso migliorato nell’efficienza) in dialogo con il cambio automatizzato Traxton. Tutto questo si traduce, su strada, nel nuovo record del Supertest: 3,9 km/litro messi alle spalle a 75,7 orari di media. Spettacolare.

Medaglia d’argento: Renault Trucks T480 Turbocompund

La Serie T e Renault Trucks si erano sempre fermati ai piedi del podio del nostro Supertest 500 km. Magari di poco, certo, questione di una manciata di metri, ma pur sempre di quel tanto che bastava per non potersi godere la soddisfazione di confrontarsi con la concorrenza da una diversa prospettiva. Questo fino a ieri, inteso come anno 2022. Poi è arrivato il T480 Tc, con quelle due ultime lettere a identificare la versione con turbocompound. E tutto è cambiato.

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Sceso nell’arena di un percorso che non fa sconti e che da oltre sessant’anni mette in fila i pesanti stradali misurandoli col metro dei consumi, l’ammiraglia della Losanga ha piazzato la sua migliore prestazione di sempre: 3,86 km/litro. Un risultato che vale il secondo gradino di quel podio sempre accarezzato ma mai calcato, e avvicina il primato assoluto che è lì, a soli 40 metri. Oltretutto con la soddisfazione di aver marciato a una media più veloce del Daf Xg Plus 480 (l’attuale detentore): 77,2 contro 75,7 all’ora.

La spinta decisiva del turbocompound

È la conferma delle qualità di un modello che ha sempre fatto della concretezza il proprio segno distintivo, ma che oggi, ha in un certo senso svoltato, migliorandosi abbondantemente (nel 2021 il T480 High con cabina High sleeper si era infatti fermato a 3,43 km/litro), aggiungendo una robusta dose di efficienza, inaugurando così un nuovo capitolo della propria storia.

Una svolta che ha il suo volano proprio nell’adozione del turbocompound, ovvero quella seconda turbina con cui trasformare l’energia residua dei gas di scarico in energia meccanica da portare in dote all’albero motore sotto forma di coppia supplementare.

Niente retarder, solo freno motore

E così, ecco una coppia più elevata (276 kgm) disponibile a regimi inferiori e costante già dai 900 giri (fino a 1.250). Il tutto si combina con un motore anch’esso ottimizzato (sono nuovi albero motore, iniettori e pistoni) così come lo sono le 12 marce del cambio automatizzato Optidrive. Ad esaltare la sinfonia, il rapporto al ponte di 2,31 chiaramente mirato all’economicità dei consumi. Altra novità che segnala la svolta, l’assenza del retarder, sostituito dal freno motore Optibrake da 584 cavalli, ma anche l’adozione sull’asse sterzante di balestre paraboliche in luogo delle sospensioni pneumatiche.

Chiude il Super-podio lo Scania 500 Super

Le cinque lettere sulla calandra che formano il nome Super, non sono un’esibizione di forza e men che meno l’ostentazione di uno status che pure, nel mondo del camion, a tutte le latitudini, Scania si è ampiamente guadagnato sotto forma di consenso da parte della clientela, che considera appunto il marchio di Södertälje un riferimento. Più semplicemente quelle cinque lettere individuano quella che cronologicamente è la più recente evoluzione della fortunata Next Gen.

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E che non si è trattato di un banale restyling con interventi di dettaglio qua e là, lo conferma l’investimento di due miliardi di euro (la stessa cifra prevista per la progettazione e lo sviluppo della Next Gen lanciata nel 2016)messo lì da Scania per migliorare efficienza e prestazioni di quel motore diesel messo al bando in nome della sostenibilità.

La mossa di Scania, che pure alle trazioni alternative guarda da tempi non sospetti con grande favore, va quindi nella direzione opposta. Insomma, una sorta di inno al motore termico e alle sue qualità (al momento ancora inavvicinabili), a prescindere.

Come lui nessun pesante da 500 cv

E che gli uomini del Grifone ci abbiano visto lungo, lo conferma proprio il risultato del Supertest, che vale al pesante svedese il terzo gradino del podio.

Realizzando infatti una percorrenza di 3,82 km/litro marciando alla media di 78,9 all’ora (questa sì record assoluto), il  500S ha mandato in soffitta il pur eccellente 3,72 km/l a suo tempo stampato dal pari potenza S500 (sì, con l’avvento del Super è cambiato anche il nome, con la potenza a precedere la serie del modello).

L’Opticruise ha il suo erede

Affidandosi a un motore (solo Scr) che pur mantenendo invariata l’architettura (identici sono i valori di alesaggio e corsa) presenta nuovi iniettori, una pompa carburante modificata, così come ricalibrate sono anche aspirazione e scarico, Scania alza l’asticella.

In questo c’è lo zampino  del cambio automatizzato G33 Cm, erede designato dell’Opticruise. Un gioiellino di precisione e rapidità con tanto di ultimo rapporto in overdrive (0,77), che in combinazione con il ponte posteriore (R756) a singola riduzione e la coppia conica di 2,31, garantisce (anche grazie ai circa 60 chili in meno alla bilancia) un importante contenimento dei consumi.

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