La Commissione UE ha pubblicato uno studio sulla sicurezza stradale in Europa che prende in esame i decessi stradali avvenuti nel 2021 nel territorio degli Stati membri. Le vittime stimate sono complessivamente 19.800, in aumento del 5 per cento rispetto a un 2020 caratterizzato da un minore traffico un po’ ovunque in Europa. Rispetto al periodo pre-pandemia, però, si registra un calo del 13 per cento che fa ben sperare se si pensa che l’obiettivo della Commissione è quello di dimezzare il numero di decessi da qui al 2030. La media europea nel 2021 è stata di 44 morti per ogni milione di abitanti.

Rispetto al periodo pre-Covid, diminuzioni di oltre il 20% che si sono verificate in Danimarca, Belgio, Portogallo, Polonia e Lituania. Al contrario, negli ultimi due anni Lettonia, Slovenia e Finlandia hanno registrato un aumento del numero di vittime della strada. Sulla base dei dati preliminari, nove Stati membri (Danimarca, Germania, Irlanda, Cipro, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo e Svezia) hanno registrato nel 2021 il numero più basso di sempre di vittime della strada.

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Sicurezza stradale in Europa, gli obiettivi della Commissione UE

L’UE si è prefissata un obiettivo di riduzione del 50 per cento per i decessi stradali – e, per la prima volta, anche per i feriti gravi – entro il 2030. Ciò è stato stabilito nel piano d’azione strategico della Commissione sulla sicurezza stradale e nel quadro politico dell’UE in materia di sicurezza stradale 2021-2030 che ha anche definito piani di sicurezza stradale volti a raggiungere l’azzeramento delle vittime della strada entro il 2050 (“Vision Zero”).

La sicurezza stradale è stata anche un elemento centrale delle recenti iniziative politiche dell’UE in materia di mobilità, tra cui la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, la proposta della Commissione per una revisione del regolamento TEN-T e il quadro per la mobilità urbana.

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