Se l’esperienza non insegna: il caso dello Slotbuchung di Amburgo
Sono ormai cinque mesi che il porto di Amburgo, il più importante della Germania e il terzo d’Europa dopo Rotterdam e Anversa, ha rivoluzionato la propria logistica, in particolare nei confronti del trasporto su strada che ancora nel 2017 ha gestito il 56 per cento dei nove milioni di container transitati. Slotbuchung, quando la teoria è […]
Sono ormai cinque mesi che il porto di Amburgo, il più importante della Germania e il terzo d’Europa dopo Rotterdam e Anversa, ha rivoluzionato la propria logistica, in particolare nei confronti del trasporto su strada che ancora nel 2017 ha gestito il 56 per cento dei nove milioni di container transitati.
Slotbuchung, quando la teoria è distante dalla pratica
In teoria il nuovo sistema digitale, denominato Slotbuchung (letteralmente, prenotazione dello spazio di carico/scarico) avrebbe dovuto risolvere ogni problema di congestione: si prenota via computer o app lo slot, si riceve un numero di prenotazione che serve per sbloccare l’ingresso, si piazza il camion sull’area numerata indicata dal computer e, oplà, il container è bello che caricato o scaricato.
Nonostante cinque mesi di ‘rodaggio’, lo Slotbuchung continua però ad accumulare ritardi enormi e i camionisti restano in coda per ore. Anche quando hanno preso alla lettera le tre regole d’oro: primo, mai presentarsi senza Slotbuchung; secondo, arrivare sempre puntuali all’ingresso, meglio se 30 minuti prima dell’orario di manovra; terzo, cancellare la prenotazione o modificarla se non si riesce a rispettare la finestra di tempo assegnata.
Slotbuchung, piovono critiche su Amburgo
Tra i rilievi più azzeccati, quello di un funzionario della Scc Container di Brema, forse il maggiore operatore della Germania, che sottolinea come «ad Amburgo hanno ‘inventato’ lo Slotbuchung da zero, come se nessuno nel mondo avesse mai adottato sistemi simili». Il risultato? A Rotterdam e Anversa gli autisti possono fare tutto dalla cabina, ad Amburgo devono fermare il camion, spegnere il motore, scendere e recarsi in un locale in cui ci sono i terminali per il ticket con cui accedere all’area sottogru.
Altra critica frequente: se ad Amburgo si può sgarrare di 30 minuti in più o in meno rispetto all’orario prenotato, a Rotterdam invece la finestra è di due ore, più altri 60 minuti di tolleranza. Per non parlare del fatto che ad Amburgo non esiste un parcheggio interno, dove l’autista possa attendere in sicurezza l’orario dello Slotbuchung. Area prevista in entrambi i porti concorrenti.