Scoperta l’Agenzia di Rosarno, controllava il trasporto dell’ortofrutta
Ancora un’inchiesta giudiziaria, questa volta si tratta dell’operazione Recherche, che scopre come la criminalità organizzata, questa volta la ‘ndrangheta, abbia messo le mani sul trasporto su gomma dei prodotti ortofrutticoli. Nel mirino degli inquirenti la cosca Pesce di Rosarno, con l’arresto di undici persone che controllavano cinque aziende di autotrasporto nel settore dell’ortofrutta. Un sistema con […]
Ancora un’inchiesta giudiziaria, questa volta si tratta dell’operazione Recherche, che scopre come la criminalità organizzata, questa volta la ‘ndrangheta, abbia messo le mani sul trasporto su gomma dei prodotti ortofrutticoli. Nel mirino degli inquirenti la cosca Pesce di Rosarno, con l’arresto di undici persone che controllavano cinque aziende di autotrasporto nel settore dell’ortofrutta.
Un sistema con rincari fino al 300 per cento
Controllo mafioso che, come si legge nella lunga nota di Coldiretti, incideva anche sul conto della spesa, con ricarichi sul prezzo di vendita di frutta e verdura: «Le infiltrazioni della malavita nelle attività di autotrasporto soffocano l’imprenditoria onesta e distruggono la concorrenza e il libero mercato legale, con il risultato della moltiplicazione dei prezzi che per l’ortofrutta arrivano a triplicare dal campo alla tavola. L’operazione Recherche è solo l’ultima conferma dell’interesse della criminalità per il settore agroalimentare, dove le agromafie sviluppano un volume d’ affari complessivo annuale che è salito a 21,8 miliardi di euro con un balzo del 30 per cento nell’ultimo anno, secondo il quinto Rapporto agromafie 2017. Gli aspetti patologici dell’ indotto agroalimentare, come la lievitazione dei prezzi di frutta e verdura, sono la conseguenza non solo dell’effetto dei monopoli, ma anche delle distorsioni e speculazioni dovute alle infiltrazioni della malavita nelle attività di intermediazione e trasporto mentre l’ortofrutta viene sottopagata agli agricoltori».