Dalle istituzioni sono arrivati segnali incoraggianti per i benzinai, prima con la decisione da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) di istituire un tavolo virtuale con le parti in causa, poi con l’annuncio del via libera al dialogo per una riforma decisiva nel settore. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio commentano positivamente le proposte istituzionali ma confermano comunque lo sciopero benzinai che avevano annunciato la scorsa settimana come azione di protesta per le difficoltà che i gestori e gli addetti stanno patendo a causa dell’esclusione della categoria da coloro che possono accedere alle misure previste dai “Decreti Ristori”.

sciopero benzinai

Sciopero benzinai confermato nonostante i primi segnali incoraggianti

«In attesa di un auspicato aggiornamento della posizione del Governo – commentano le Organizzazioni dei Gestori in una nota congiunta – e un eventuale nuovo incontro per lunedì prossimo, lo sciopero nazionale della categoria viene confermato con la riduzione già concordata con la Commissione di garanzia per lo sciopero nei pubblici servizi».

Quindi sugli impianti di rete ordinaria lo sciopero inizierà oggi, 14 dicembre 2020, dalle ore 19.00 e proseguirà fino alle ore 15.00 del giorno 16 dicembre 2020 Invece sulle aree di servizio della viabilità autostradale e assimilabili partirà invece dalle ore 22.00, sempre del 14 dicembre, e durerà fino alle ore 14.00 del giorno 16 dicembre 2020. Anche se lo sciopero benzinai durerà un giorno in meno rispetto a quanto annunciato originariamente, si prevedono comunque forti disagi in un periodo di forte ripresa dei consumi e di conseguenza degli spostamenti per il paese, con il passaggio a zona gialla della maggior parte delle regioni.

Dalle istituzioni segnali incoraggianti. Ma c’è ancora molto lavoro da fare

«L’incontro “virtuale” convocato dalla Sottosegretaria del Ministero dello Sviluppo Economico On.le Alessia Morani – prosegue la nota congiunta – ha fornito dei segnali incoraggianti anche e soprattutto perché utile a mettere finalmente in cantiere una riforma del settore della distribuzione carburanti, a cui necessita una profonda opera di razionalizzazione e regolazione, anche per contrastare adeguatamente la crescente infiltrazione di comportamenti variamente illegali e l’immissione sul mercato di prodotti clandestini».

Ma le associazioni restano critiche nei confronti della gestione assistenziale, da cui i gestori degli impianti di carburante sono rimasti esclusi durante questa seconda ondata pandemica. «La conferma dell’attuale ed immotivata esclusione della categoria – concludono le Organizzazioni – a differenza di quanto correttamente avvenuto nella prima fase dell’emergenza “Covid-19”, dalle misure a sostegno delle imprese in gravissima sofferenza contenute nei “Decreti Ristori”, non permette di attenuare le preoccupazioni per la tenuta economico/finanziaria delle gestioni, chiamate a garantire la continuità e la regolarità del pubblico servizio essenziale».

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