Aggiornamento del 19 gennaio. Lo sciopero annunciato dalle sigle sindacali che riuniscono i distributori di carburante resta “congelato, ma al momento confermato” per i giorni 25 e 26 gennaio prossimi. La mobilitazione dei benzinai ha sì sortito l’effetto desiderato dai promotori, vale a dire la reazione da parte del Governo, ma non si è, al momento, trovata una soluzione soddisfacente. Il 13 dicembre scorso le parti si sono incontrate: per questo lo sciopero è stato “congelato”. Ma non revocato: le associazioni Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio, non hanno avuto le risposte che cercavano dal Tavolo tecnico convocato per il 17 gennaio. La situazione rimane molto fluida e nuovi incontri potrebbero tenersi nei prossimi giorni. Ve ne daremo conto.

Uno sciopero dei benzinai è stato annunciato oggi per le giornate del 25 e 26 gennaio prossimi. Nel dettaglio, l’agitazione andrà perfino oltre i giorni indicati: i benzinai hanno intenzione di incrociare le braccia dalle 19 del 24 gennaio fino alle 7 del 27 gennaio 2023.

“Per porre fine a questa ‘ondata di fango’ contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della Categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio”, hanno scritto Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio.

I benzinai proclamano una sciopero: ragioni e reazioni

“Il Governo – si legge nella nota – aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui Gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. E’ stata avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa. Quindi è stato dichiarato lo stato di agitazione su tutta la rete e lo sciopero contro il comportamento del Governo“.

“Un atto di guerra contro i consumatori, una protesta assurda e immotivata che ci porta oggi a presentare una istanza urgente al Garante per gli scioperi affinché blocchi la mobilitazione dei gestori”. Questa la reazione del Codacons, come riportato sul sito dell’Ansa. “Con lo sciopero i benzinai sembrano dimostrare di non gradire la trasparenza sui prezzi dei carburanti decisa dal Governo attraverso il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, e di voler difendere ombre e ambiguità che investono il settore”.

S’infiamma dunque il dibattito su una questione – quella del prezzo dei carburanti – che tocca da vicino gran parte dei cittadini e praticamente tutte le imprese italiane, e che ha conseguenze dirette e immediate sull’economia nazionale.

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