Scania V8, in nome del Re. Il Grifone cala il poker: la nostra anteprima su strada
Scania V8: da 730 a 770 cv. Il Costruttore di Södertälje rinnova l’intera famiglia dell’iconico 8V alzando l’asticella della massima potenza a 770 cv e affiancando alla versione più muscolosa le declinazioni di 660, 590 e 530 cv. E mentre efficienza e rendimento raggiungono livelli mai toccati in precedenza, i consumi vanno giù fi no […]
Scania V8: da 730 a 770 cv. Il Costruttore di Södertälje rinnova l’intera famiglia dell’iconico 8V alzando l’asticella della massima potenza a 770 cv e affiancando alla versione più muscolosa le declinazioni di 660, 590 e 530 cv. E mentre efficienza e rendimento raggiungono livelli mai toccati in precedenza, i consumi vanno giù fi no al 6 per cento Una lettera, la ‘V’, e un numero, l’8. Combinati in una grafica dove la prima accoglie idealmente a braccia aperte il secondo, che al suo interno sembra volersi lasciare cullare. Una lettera e un numero, tutt’altro che banali, diventati un logo che identifica una precisa categoria di propulsori.
Scania V8, una leggenda nel mondo truck
Caratterizzati da un’impostazione che nel mondo del truck sembra ormai da tempo non avere più dirittto di cittadinanza, ma che per Scania simboleggia un pezzo importante della propria storia. L’8V è Scania e Scania è l’8V. Una storia cominciata più di cinquant’anni fa, nel 1969, con quel primo leggendario e indimenticabile 14 litri di 350 cavalli, e che sembra impensabile possa continuare ancora oggi, in un mondo che cambia alla velocità della luce e dove la tendenza pare quella di volere a tutti i costi cancellare ciò che è stato, dimenticando troppo frettolosamente che non può esserci futuro senza conoscenza del passato.
Lo abbiamo scritto più volte su queste colonne. Il motore 8V di Scania è un’icona che trasmette passione ed emozione allo stato puro. È un cuore che scalda, appassiona. È un sound unico, inconfondibile. Un brand nel brand. L’8V trasmette orgoglio e rende orgogliosi di sentire il suo ruggito sotto i piedi. È senso di appartenenza e al tempo stesso anche un segno inequivocabilmente distintivo, ieri come oggi.
Quattro potenze con tanti cavalli in più
Lo Scania V8 si è evoluto nel tempo, ha vissuto un processo di sviluppo e miglioramento continuo, restando però sempre fedele al concetto di base: 8 cilindri disposti in due bancate a ‘V’ contrapposte a 90 gradi. Tutto questo fa sì che ogni aggiornamento faccia notizia e non passi inosservato. Vale naturalmente, e vorremmo dire a maggiore ragione, soprattutto per la più recente release. Targata settembre 2020, non soltanto conferma la perfetta combinazione tra passione, tecnologia ed efficienza, bensì fa compiere all’8V di 16,4 litri un ulteriore balzo in termini di potenza, alzando l’asticella a 770 cavalli nella versione di punta (40 in più della precedente generazione). Attualmente, non c’è concorrente che possa vantare un simile dispiegamento di muscoli.
Andiamo però con ordine. La nuova generazione dell’iconico propulsore viene proposta in quattro livelli di potenza: al top di gamma di 770 cavalli e 377 chilogrammetri di coppia (21 kgm in più rispetto al 730 cv) costanti da mille a 1.450 giri (erano 1.400 giri con il precedente 8V), Scania affianca, anch’esse irrobustite con un’iniezione di 10 cavalli, le tarature da 660 cavalli e 336 chilogrammetri (da 900 a 1.400 giri), 590 cv e 311 kgm (da 925 a 1.350 giri), 530 cv e 285 kgm (da 925 a 1.325 giri).
Scania V8, l’anima del Grifone
Dotati di turbo a geometria fissa (Fgt) con cuscinetti a sfera e collettori di scarico singoli per ciascuna bancata, i propulsori svedesi condividono la medesima piattaforma, sulla quale gli ingegneri di Södertalje hanno apportato una corposa serie di miglioramenti finalizzati a incrementare efficienza e rendimento. Due su tutti: il nuovo sistema Ems di gestione del motore, capace di calcolare in modo ancora più preciso la quantità di carburante da iniettare, e il sistema Ams di post-trattamento dei gas di scarico Scr only (dunque niente ricircolo dei gas attraverso l’Egr) che sfrutta una doppia iniezione di Adblue.
A quella nella posizione, per così dire, classica, nel silenziatore, se ne aggiunge infatti una seconda dopo il freno motore, in un punto dove i gas sono particolarmente caldi. In questo modo, i tecnici Scania hanno ottenuto un miglioramento dell’evaporazione dell’urea durante i cicli a basso carico.
Innovazione e tecnologia
Naturalmente c’è anche dell’altro, e di non meno importante, sui più giovani e leggeri 8V Scania, pesano infatti 75 chili di meno rispetto alla precedente edizione del propulsore, su cui i progettisti svedesi hanno lavorato. Ad esempio, i nuovi pistoni, gli anelli di tenuta e il rivestimento delle canne cilindri che hanno consentito di ridurre gli attriti interni, mentre sono funzionali all’ottimizzazione della combustione l’aumento della pressione nei cilindri e del rapporto di compressione (ora di 22:1 per la potenza al top, 19:1 per le altre). Non ultimo, un minore consumo d’olio che è assicurato dalla presenza della nuova pompa ad alta pressione.
Insomma, per la nuova generazione dei suoi motori 8V, Scania non si è limitata a una veloce rinfrescata di facciata, bensì ha messo in campo ancora una volta innovazione e tecnologia a piene mani (il discorso va allargato anche al nuovo cambio automatizzato del quale parliamo nelle pagine precedenti), con l’obiettivo di offrire alla propria clientela un ventaglio di potenze, dunque di soluzioni di impiego, che per prestazioni e produttività si collocano ai vertici del panorama tecnologico. Riassumendo, per dirla con le parole di Alessandro Girardi, pre-sales manager di Italscania: «Le novità apportate alla catena cinematica innalzano ulteriormente il livello di eccellenza».
Se i consumi vanno giù il portafoglio ringrazia
E qui il discorso sullo Scania V8 porta dritto ai benefici che ne derivano al portafoglio. Basti considerare che per i nuovi 8V il Costruttore di Södertälje indica un taglio dei consumi che può spingersi fino al 6 per cento. Che è davvero tanta roba, anche considerando il contributo che ciò determina in termini di minore impatto ambientale. Non meno importante, per diretta conseguenza, il vantaggio sul fronte economico. Calcolatrice alla mano, ipotizzando di considerare una percorrenza media annua di 150 mila chilometri, vuol dire infatti mettere nel serbatoio del veicolo qualcosa come 3-4 mila litri in meno di carburante.
Scusate se è poco. A questo punto, non rimane che toccare con mano le novità mettendo alla frusta il poker di potenze 8V vestite con l’abito delle Serie R e S (quest’ultima è come noto la configurazione di cabina con pavimento completamente piatto) sull’impegnativo percorso del nostro Supertest. Nel mirino quale migliore prestazione di un 8V, avrà il 3,5 km/litro del fratello R 520 fissato tre anni fa (Vado e Torno n.7/2018). Saprà fare meglio? Probabilmente sì.