La crisi delle materie prime (e la relativa impennata dei prezzi) che ha investito l’economia globale non accenna a placarsi anzi, sembrerebbe destinata ad acuirsi soprattutto per quei settori produttivi dove la componentistica rappresenta linfa vitale. Come ha già dimostrato l’elettronica di consumo e, purtroppo, anche l’automotive con ritardi e difficoltà produttive su tutta la linea e in tutti i continenti. In questo senso e in ordine di tempo, l’ultima azienda di settore ad aver annunciato rallentamenti nella filiera produttiva è stata Scania, parte del gruppo Traton (di cui fa parte anche Volkswagen, anch’essa in difficoltà per gli stessi motivi, come d’altronde tutti gli altri produttori globali).

Scania, stop alle attività produttive per questa settimana

Nel caso del produttore svedese più che di rallentamenti si tratta di un vero e proprio blocco. Stando infatti a quanto si apprende dall’agenzia stampa britannica Reuters, il Grifone fermerà la produzione di autocarri e motrici stradali nei suoi stabilimenti europei per tutta questa settimana a causa della carenza di semiconduttori, componenti fondamentali per i sistemi di bordo dei mezzi nonché per le mappature dei motori e di altre decine di aspetti. Lo stop dei siti produttivi Scania interesserà gli impianti in Svezia, Francia e Paesi Bassi.

“Stiamo rallentando la produzione a un volume temporaneamente più basso”, ha commentato Karin Hallstan, al vertice dell’ufficio stampa globale del Gruppo Scania. Il fermo delle attività produttive, sempre in base a quanto affermato da Hallstan, interesserà anche gli stabilimenti sudamericana dell’azienda a partire dalla prossima settimana. In Sud America “stanno mantenendo la produzione per alcuni giorni, mentre noi abbiamo deciso di fermarci qui in Europa”, ha ribadito.

Secondo un sondaggio Silf/Swedbank i rallentamenti produttivi e le interruzione delle consegne stanno influenzando negativamente le operazioni del 70% delle aziende manifatturiere svedesi. Sempre in base a questo documento il 16% delle aziende ha rivisto al ribasso i piani di produzione per i prossimi sei mesi a causa della mancanza di materie prime, tra cui i semiconduttori per gli impianti elettronici dei mezzi.

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