Sardegna, scatta l’obbligo di tampone per poter entrare sull’Isola. In alternativa 10 giorni di isolamento fiduciario
Sembra rispondere perfettamente alla definizione di “isola felice” la Sardegna, unica regione italiana a rientrare in zona bianca, l’area a rischio più basso tra quelle indicate nell’ultimo DPCM per la gestione della crisi pandemica. Un colore che la Regione, in mezzo al peggioramento a livello nazionale dettato dalla diffusioni delle varianti, vuole tenersi ben stretta: […]
Sembra rispondere perfettamente alla definizione di “isola felice” la Sardegna, unica regione italiana a rientrare in zona bianca, l’area a rischio più basso tra quelle indicate nell’ultimo DPCM per la gestione della crisi pandemica. Un colore che la Regione, in mezzo al peggioramento a livello nazionale dettato dalla diffusioni delle varianti, vuole tenersi ben stretta: ed è proprio per questo motivo che il governatore Solinas, attraverso le ultime ordinanze firmate, ha introdotto nuove regole severe – in vigore da oggi, lunedì 8 marzo fino al 24 marzo – per impedire una nuova crescita dei contagi nell’Isola. Tra queste l’obbligo di tampone o, in alternativa, l’isolamento fiduciario di 10 giorni.
Sardegna, 4 modi per entrare nell’unica regione Zona Bianca
In linea quindi con quanto detto dal Governatore, ovvero che l’isola deve essere “sicura per sardi e visitatori”, da lunedì 8 marzo tutti coloro che intendono imbarcarsi su linee aeree o marittime dirette in Sardegna, sono tenuti a registrarsi prima dell’imbarco tramite il modulo on line, e presentare copia della ricevuta di registrazione unitamente alla carta d’imbarco e a un documento d’identità in corso di validità.
Sono dunque quattro le possibilità che potranno essere effettivamente messe in campo per poter entrare in Sardegna (come indicato dall’art. 4 dell’Ordinanza):
- dichiarare di aver effettuato il vaccino;
- dichiarare di aver effettuato il tampone con esito negativo non oltre le 48 ore prima della partenza;
- effettuare il tampone all’arrivo, o presso le aree dedicate nei porti e aeroporti, o entro le 48 dall’arrivo;
- sottoporsi all’obbligo di isolamento fiduciario per 10 giorni, con onere di darne comunicazione al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta ovvero, per i non residenti, all’Azienda sanitaria territorialmente competete tramite il numero verde.
Registrazione o obbligo di tampone, sull’isola non ci si può permettere una recrudescenza dei contagi
Ai viaggiatori in arrivo, via mare o via aerea, sarà richiesta la registrazione tramite la sezione dedicata nel portale istituzionale della Regione o dall’app ‘Sardegna Sicura’ disponibile per i dispositivi mobili. All’atto della registrazione, che dovrà essere verificata agli imbarchi, i viaggiatori potranno certificare di essere stati immunizzati tramite vaccinazione (cioè di aver ricevuto entrambe le dosi previste) o di essersi sottoposti a test diagnostico con tampone antigenico o molecolare con esito negativo “eseguito – si legge nel provvedimento – non oltre le 48 ore dalla partenza.
Le persone non vaccinate o che non avessero fatto il test prima dell’arrivo in Sardegna, avranno tre opzioni per adempiere alle prescrizioni indicate nell’ordinanza: sottoporsi al tampone antigenico all’arrivo, presso gli appositi spazi dedicati all’interno di porti e aeroporti, con l’obbligo, in caso di esito negativo, di ripetere il test dopo cinque giorni; sottoporsi a tampone molecolare in una struttura autorizzata (pubblica o privata) entro 48 ore dall’ingresso nell’Isola; mettersi in isolamento al proprio domicilio per dieci giorni, avendo cura di darne comunicazione al proprio medico di famiglia, al pediatra di libera scelta, o per i non residenti all’Azienda sanitaria territorialmente competente per il tramite del numero verde.
Il Presidente, dopo aver illustrato nell’ordinanza le modalità per garantire lo svolgimento della didattica nelle scuole superiori ad “almeno al 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca”, ha ribadito che “la Sardegna, prima e attualmente unica regione a essere stata classifica in zona bianca – dichiara il Presidente Solinas – ha il diritto di tornare alla normalità attraverso un percorso graduale che difenda gli importanti risultati raggiunti con grande sacrificio. Il virus è ancora una minaccia e servirà mantenere tutte le precauzioni possibili per uscire dall’emergenza nei tempi più brevi. Continua incessantemente il nostro impegno contro il Covid-19, per i sardi, per i tanti studenti del nostro territorio e per tutte quelle persone che torneranno in Sardegna e che potranno farlo in sicurezza”.
Sardegna Zona Bianca, unica nell’Italia flagellata dal virus. Ecco le regole
Da lunedì 1° marzo 2021 la Sardegna è “zona bianca”.
Riaprono:
• ristoranti fino alle 23:00
• bar, pub, caffetterie e simili fino alle 21:00
Obblighi e divieti: coprifuoco dalle 23:30 alle 5:00: divieto di spostamenti salvo comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Divieto di assembramento, in particolare negli spazi antistanti gli istituti scolastici, nelle piazze e pubbliche vie, nei lungomare e belvedere Obbligo di rispettare il distanziamento personale di almeno un metro, e di indossare la mascherina anche all’aperto, esclusi i bambini sotto i 6 anni e le persone con determinate disabilità. Non è consentito lo spostamento verso le altre regioni se non per motivi di lavoro, di salute o necessità. Occorre essere sempre in grado di dimostrare che il motivo dello spostamento rientri tra quelli consentiti mediante autodichiarazione.