Europoort

Mezzo miliardo di lavori a strade e ferrovie interne, da fare a tamburo battente, per risolvere i problemi di congestione che rischiano di strangolare l’Europoort di Rotterdam, il più importante porto d’Europa. Modo speciale per celebrare il balzo in avanti del 10,9 per cento dei container movimentati (a 13,7 milioni di Teu) fatto registrare nel 2017, accompagnato anche dall’incremento dell’1,3 per cento del tonnellaggio, salito a 467 milioni.

Con una gara d’appalto lampo, lo scorso 22 marzo Europoort ha affidato a un consorzio olandese-belga la costruzione del Theemsweg, viadotto ferroviario da 4 chilometri che cancellerà entro il 2020 il collo di bottiglia del Calandbrug, ponte mobile che chiude l’accesso alla linea merci espresso verso la Germania, la Betuweroute, ogni volta che passa una nave. Progetto da 300 milioni di euro che dovrebbe consentire anche la guida autonoma dei treni, già in test, sulla citata Betuweroute per (forse) raddoppiare la capacità dei convogli container diretti verso la Ruhr.

Europoort, via anche ai lavori per la superstrada interna

Avviato anche il cantiere della Container Exchange Route (Cer), superstrada interna all’Europoort che unirà i terminal Deepsea e ferroviario, i depositi dei container vuoti e l’area di Maasvlakte. Progetto da oltre 175 milioni di euro che entro il 2020 prevede quasi 12 chilometri di raccordo ‘container only’ con tre svincoli d’accesso, a scavalcare con tre viadotti altrettante linee ferroviarie.

Per dare accesso alle nuove portacontainer classe New Panamax e Aframax, il fondale del canale principale Nieuwe Waterweg dell’Europoort sarà portato a 15 metri. Mentre da agosto, entrerà in servizio il primo dei 15 nuovi feeder elettrici, chiatte lunghe 110 metri che, caricando quasi il 10 per cento in più, contribuiranno a rendere più sostenibile e veloce il conferimento via canale dei container agli scali secondari di Germania, Belgio, Olanda e Danimarca.

Europoort

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