Le associazioni dell’autotrasporto hanno incontrato il viceministro Rixi. Divisi Unatras e Assotir
Riconoscendo le risposte e gli impegni presi, Unatras spera in un dialogo continuo con il Governo. Più critica la posizione di Assotir, che apprezza la "discontinuità" del Governo su alcuni aspetti - come contributo ART e Brenneo - ma contesta il mancato intervento sul tema delle regole e il ricorso eccessivo alla subvezione.
Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, ha incontrato oggi i rappresentanti delle associazioni di settore dell’autotrasporto. Secondo quanto emerso da Unatras, il viceministro “ha confermato il recupero di 37 milioni di euro sugli investimenti 2021/2022 e la reperibilità della cassa per il pagamento del credito d’imposta LNG. Ha inoltre assicurato che le 1600 istanze sul bonus gasolio 28% sono state saldate e che presto saranno erogate le somme del credito gasolio 28% per le imprese che superano i 500.000€. I pagamenti relativi al credito d’imposta adblue sono in fase di conclusione”.
Il viceministro Rixi e l’autotrasporto: si parte dalle risorse
Riguardo ai 70 milioni di crediti d’imposta che devono essere utilizzati entro il 2023, Rixi ha assicurato “l’impegno del MIT per garantire che queste risorse siano destinate all’autotrasporto”. Inoltre, di fronte all’attuale problema del caro-gasolio, il Viceministro ha annunciato una richiesta di ulteriori risorse per reintrodurre il credito d’imposta e mitigare gli effetti dei costi elevati del carburante.
Per sostenere la transizione ecologica del settore, poi, il MIT proporrà l’istituzione di un fondo specifico per l’autotrasporto e un altro per la mobilità sostenibile. È prevista una discussione sui trasporti eccezionali, considerando le sfide infrastrutturali del Paese. Infine, verrà pubblicato un aggiornamento sui costi di esercizio sul sito del MIT e il viceministro spera di affrontare la questione degli angoli ciechi nelle future modifiche al codice della strada.
Assotir: “Bene la discontinuità, ma sulle regole non ci siamo”
All’incontro ha partecipato anche Assotir, secondo sui il governo – di cui si apprezza la “discontinuità” rispetto al passato su alcuni aspetti della concertazione, “sarebbe dovuto intervenire sul tema delle regole, in particolare sullo schema di decreto legislativo di recepimento del Regolamento 1055/2020 che disciplina, tra le altre cose, il requisito di stabilimento. Questo aspetto del provvedimento comunitario è strettamente legato al tema del ricorso ad una eccessiva subvenzione che sfocia in un’intermediazione parassitaria imperante nel settore; aspetto questo su cui il Ministero ha lasciato scadere i termini di recepimento del Regolamento stesso che avrebbe potuto porre dei paletti essenziali per arginare il fenomeno”.
“Abbiamo ribadito il giudizio positivo sugli elementi di discontinuità evidenziati da questo governo nel suo primo anno di attività – ha commentato Anna Vita Manigrasso, Presidente Nazionale ASSOTIR. – Il governo ad esempio ha escluso definitivamente il settore dell’autotrasporto dall’ambito di competenze dell’ART, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Inoltre, ha mostrato un cambio di passo sulla questione dei valichi, a iniziare dal Brennero. E sembra seguire un approccio più realistico sulla transizione ecologica di questo settore rispetto alle astrazioni ideologiche della UE. Tuttavia – ha detto ancora Manigrasso, – non possiamo condividere i giudizi entusiastici di alcune sigle, perché sul tema delle regole, non ci siamo. A un anno di distanza, troviamo, purtroppo, una certa continuità tra questo governo e i precedenti”.
“L’annuncio di un tavolo per i trasporti eccezionali è senz’altro utile – ha evidenziato il Segretario Generale, Claudio Donati, – ma non interviene sui reali problemi che affliggono il nostro settore, e che sono tutti riconducibili alla questione delle regole: tempi di pagamento, costi minimi di sicurezza obbligatori, pagamento dei tempi di sosta al carico e scarico delle merci. E soprattutto è particolarmente grave aver appreso che il governo abbia fatto scadere la delega per il recepimento dei Regolamenti UE sull’esercizio della professione di autotrasportatore. Questi Regolamenti impongono, a chi vuole fare questa professione, di dotarsi di un numero di mezzi e addetti proporzionato all’attività di trasporto svolta. E puntano quindi a ostacolare quelle società specializzate nell’intermediazione parassitaria: ovvero quei soggetti che – pur non disponendo di una flotta adeguata – fanno incetta di commesse, per poi cederle a operatori più piccoli. Questa mancanza del governo – prosegue Donati – non può essere letta come un episodio di ordinaria inefficienza burocratica. È evidente la volontà di non intervenire su una delle criticità principali che investono il nostro settore“.