Green deal, respinta la riforma del sistema ETS dal Parlamento UE. Soddisfazione di ANITA e ALIS
Il sistema ETS è uno dei cardini del pacchetto Fit for 55 presentato dalla Commissione nel luglio 2021 con l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro la fine del decennio. Il sistema obbliga le aziende produttrici di emissioni ad acquistare dei "permessi" per le quote di agenti inquinanti prodotte in eccesso. Ora sarà riesaminato in Commissione Ambiente.
La riforma del sistema ETS (Emissions Trading System), che regola lo scambio di quote di CO2 a livello europeo, è stata bocciata per un pugno di voti dal Parlamento Europeo, riunito mercoledì 8 giugno in sessione plenaria (contestualmente è stato anche deciso lo stop alla vendita di auto e van con motore termico dal 2035). Il testo è stato rimandato in Commissione Ambiente dopo che l’accordo trovato in precedenza tra le forze politiche non ha retto in aula.
Cos’è il sistema ETS e perché ne è stata respinta la riforma
Il sistema ETS è uno dei cardini del pacchetto Fit for 55 presentato dalla Commissione nel luglio 2021 con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro la fine del decennio. Il sistema obbliga le aziende produttrici di emissioni ad acquistare dei “permessi” per le quote di agenti inquinanti prodotte in eccesso. Si tratta di un sistema che mira a disincentivare l’utilizzo di tecnologie inquinanti a favore di quelle più green. Il pacchetto sarebbe stato esteso anche al mondo della logistica e del trasporto, in particolare via mare e su strada.
Non a caso, due associazioni di primo piano in Italia in questi due settori non hanno fatto mancare le proprie reazioni. “Prendiamo atto del risultato della votazione odierna e ribadiamo che, in questo momento di crisi energetica, un sistema di questo tipo sarebbe deleterio per la struttura economica del Paese”, ha dichiarato il Presidente di ANITA Thomas Baumgartner, “in quanto avrebbe sicuramente un impatto negativo su tutte le imprese a causa dell’ulteriore aumento dei noli di trasporto e di tutti i costi della logistica”.
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“Bisogna considerare che il trasporto merce stradale incide solamente del 5,6% sulle emissioni complessive di CO2, – prosegue Baumgartner – La gran parte delle quote di emissione di CO2, che incidono per circa il 30% sul totale, è rappresentato invece dal trasporto di persone, soprattutto quello individuale”.
ALIS è sempre stata contraria
A farsi sentire è stato anche Guido Grimaldi, presidente di ALIS. “ALIS apprende con soddisfazione l’esito della Plenaria del Parlamento Europeo di oggi che, in linea con quanto da noi pubblicamente dichiarato nelle ultime settimane, ha bocciato la proposta della Commissione Europea relativa al sistema ETS, contenuto nel Pacchetto climatico Fit for 55, e ne ha approvato il ritorno in Commissione Ambiente”.
“La nostra posizione contraria è stata sempre chiara rispetto a questo nuovo sistema di tassazione, dal momento che rappresenterebbe nel trasporto marittimo un serio problema per le compagnie armatoriali, con il concreto rischio di chiusura di alcune linee di Autostrade del Mare e di aumento dei costi operativi per le aziende nonché dei prezzi di alcuni collegamenti con le isole a danno della continuità territoriale”, ha aggiunto Grimaldi.