Così Renault Trucks si prepara alla svolta elettrica. Il nostro viaggio a Blainville-sur-Orne
La casa della Losanga ha organizzato un evento, Electromobility Days, lì dove si trova uno dei principali stabilimenti del gruppo - a Blainville-sur-Orne, in Normandia - allo scopo di illustrare la strategia complessiva che si propone di affiancare i clienti nel loro percorso di transizione. Ecco cosa abbiamo visto.
Renault Trucks si prepara alla svolta elettrica, ormai prossima anche nel settore dei truck. La casa della Losanga ha organizzato un evento, Electromobility Days, lì dove si trova uno dei principali stabilimenti del gruppo – a Blainville-sur-Orne, in Normandia – allo scopo di illustrare la strategia complessiva che si propone di affiancare i clienti nel loro percorso di transizione. Lo stabilimento di Blainville-sur-Orne è dedicato soprattutto alla produzione dei camion “medium-duty” da distribuzione, oltre che delle cabine, che vengono realizzate anche per la “cugina” Volvo e per l’olandese DAF.
La svolta elettrica di Renault Trucks: la nuova gamma
Proprio nel segmento medium-duty, Renault Trucks ha identificato la sua comfort zone per quanto riguarda gli elettrici, con il trittico Master (da 3,1 e 3,5 ton), D e D Wide (anche con cabina ribassata) a comporre una gamma in grado di raggiungere le 26 tonnellate di massa totale a terra. Una gamma di veicoli già disponibili e utilizzati da diversi clienti in Europe (e anche in Italia). Ora, però, quella che avevamo imparato a conoscere come Z.E. (Zero Emissions) diventa ufficialmente E-Tech, con una denominazione mutuata dal mondo auto che ha portato a un re-design della parte elettrica della gamma. E-Tech saranno anche le versioni elettriche dei pesanti delle serie T e C (trasporto regionale e construction) annunciate giusto qualche giorno fa, e che saranno realizzati nello stabilimento di Bourg-en-Bresse, non lontano da Lione, a partire dal 2023.
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Quello che Renault Trucks ha voluto comunicare con forza è la presenza di una vera e propria strategia orientata allo sviluppo della mobilità elettrica: una strategia che comprende l’adeguamento dei sistemi di produzione, lo sviluppo strettamente tecnologico del powertrain elettrico, l’ampliamento di gamma, ma anche il supporto ai clienti per quel che riguarda non solo la parte finanziaria, ma anche l’infrastruttura di ricarica e un counseling sull’utilizzo ottimale dei veicoli. Con un potenziamento deciso della rete territoriale e la presenza di personale opportunamente formato sulla mobilità elettrica. “Abbiamo fatto scelte chiare e definito le nostre ambizioni con risultati misurabili”, ha detto François Savoye, Vice President Electromobility Solution Offer. “Gli obiettivi principali che ci siamo dati sono il dimezzamento delle emissioni di CO2 e il 50% delle vendite di veicoli elettrici sul totale entro il 2030. Abbiamo anche l’ambizione di essere i primi per quote di mercato in Europa nel segmento 16-26 ton”.
L’efficacia dell’elettrico rispetto alle altre tecnologie
Renault Trucks prende posizione anche nella querelle tecnologica che, talvolta in maniera un po’ miope, contrappone elettrico, idrogeno e biocarburanti sulla strada della transizione energetica. “La disponibilità di idrogeno blu o verde (gli unici che garantiscono un reale abbattimento delle emissioni, ndr) non sarà garantita prima del prossimo decennio”, sostiene Savoye, che ha detto la sua anche sui biocarburanti. “Sono disponibili in quantità limitata e c’è la questione delle perdite (leakage)”. Le analisi condotte da Renault non lasciano spazio a dubbi: in termini di efficienza energetica, l’elettrico non ha rivali e sarà la tecnologia d’adozione nel segmento della distribuzione regionale. Per il lungo raggio, si studia anche l’applicazione delle celle a combustibile, sebbene non nell’immediato. La differenza principale sta nella disponibilità di infrastrutture di ricarica: se a livello urbano o regionale è sempre meno complesso strutturare un deposito per la ricarica “overnight”, siamo ancora lontani da una situazione accettabile per il lungo raggio. Non a caso, Renault Trucks confida nell’ambizioso piano che il gruppo Volvo condivide con TRATON e Daimler per l’installazione di 1.700 punti di ricarica in Europa.
Ma torniamo alla produzione, altro tassello della strategia Renault Trucks votata all’elettrificazione. Solo a Blainville-sur-Orne, dove lavorano attualmente oltre duemila persone, vengono attualmente realizzate 286 cabine e 82 camion al giorno. La capacità produttiva di veicoli elettrici è stata portata da 2 a 9 al giorno nel giro di pochi mesi: le linee sono condivise con i veicoli tradizionali, salvo l’installazione delle batterie e la prima ricarica, effettuate in un edificio a parte. “Abbiamo deciso di dare la priorità ai veicoli elettrici anche come tempi di approvvigionamento: le linee di produzione si stanno adeguando per rispettare i nuovi obiettivi e abbiamo oggi la fabbrica più avanzata d’Europa per gli elettrici”, prosegue François Savoye. Abbiamo visitato la linea di assemblaggio per veicoli inferiori a 26 ton, una linea a cui lavorano circa 200 persone e che è in grado di produrre un veicolo ogni 3 ore. Qui la produzione degli elettrici (Renault Trucks e Volvo Trucks), realizzati in serie, si alterna a quella di veicoli professionali ad alta customizzazione.
Dalle batterie alla presa di ricarica
Elettrici, quindi batterie. Renault Trucks ha puntato sulla tedesca Akasol, che assembla batterie da 650 chili di peso dotate di celle coreane (Samsung Nmc, Nickel Manganese Cobalto). Come detto, l’assemblaggio dei pacchi batterie – così come dei supporti e delle connessioni da 600 V – avviene in un edificio a parte, per motivi di sicurezza e di gestione delle batterie stesse. Renault Trucks offre ai clienti la possibilità di scegliere tra diverse configurazioni, che prevedono da 3 a 6 pacchi batterie. La configurazione consigliata, e di gran lunga la più diffusa, è quella da 4 pacchi batterie da 66 kWh. La presa di ricarica Type 2 o CCS Combo 2 accetta elettricità proveniente da wall-box in AC da 22 kW o in DC con uno standard da 150 kW.