Renault T 480, così mi faccio strada
Per la Serie T quella attuale è la stagione della piena maturità. Lo dice la carta d’identità del modello, lanciato nella tarda primavera del 2013 in sostituzione di quell’autentico e originalissimo pezzo di storia che è stato il Magnum. Soprattutto, lo dice il percorso compiuto in questo primo lustro dall’ammiraglia stradale della Losanga. Renault T […]
Per la Serie T quella attuale è la stagione della piena maturità. Lo dice la carta d’identità del modello, lanciato nella tarda primavera del 2013 in sostituzione di quell’autentico e originalissimo pezzo di storia che è stato il Magnum. Soprattutto, lo dice il percorso compiuto in questo primo lustro dall’ammiraglia stradale della Losanga.
Renault T 480, ora è tempo di raccolto
Un percorso non privo di insidie, o quantomeno non scontato. Per almeno tre validi motivi. In primo luogo per la necessità di far passare, per così dire, un’impostazione del modello, per quanto ampiamente annunciata, completamente ribaltata rispetto al predecessore. Poi, anche per il momento storico di perdurante difficoltà dell’economia a livello europeo e mondiale, che non ha risparmiato il mondo e l’industria del camion.
Terzo aspetto, ma non ultimo quanto a importanza, per le implicazioni, in termini di immagine e suddivisione dei rispettivi ruoli, determinate dalla coabitazione sotto il tetto dello stesso gruppo, con Volvo. Ebbene, facendo leva da un lato sul know-how di Renault Trucks, dall’altro sulle caratteristiche di un modello che ha messo insieme cambiamento e tradizione, fondendole con una meccanica raffinata pescata dalle sinergie del gruppo franco-svedese, la Serie T si è ampiamente guadagnata un posto di primissimo piano al tavolo dei big, senza peraltro fare mistero delle proprie ambizioni.
Renault T 480, qualità e doti da talento di razza
In questo senso il nostro Supertest ha confermato le doti dell’ammiraglia francese, per l’occasione vestita con cabina High Sleeper, la più spaziosa, spinta dai 480 cavalli del motore di 12,8 litri, e configurata con sospensioni pneumatiche integrali. In una giornata complicata dal meteo a tratti inclemente che non ha risparmiato pioggia, il pesante della Losanga ha messo alle spalle l’impegnativo tracciato percorrendo 3,17 chilometri per litro di gasolio, marciando a quasi 75 all’ora di media.
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