Test drive. Il nuovo Renault Master (termico ed elettrico) sulle strade di Bordeaux
Se dovessimo riassumere l’appeal del Model Year 2024 del Renault Master, ci affideremmo a un trittico: reattivo alle sollecitazioni, stabile nell’aggredire l’asfalto e docile in fase di sterzata. L’imponenza della losanga frontale e l’eleganza dei gruppi ottici C-Shape, all’insegna del family feeling di Renault Car, rispecchiano le premesse e la vocazione del Master.
Se dovessimo riassumere l’appeal del Model Year 2024 del Renault Master, ci affideremmo a un trittico: reattivo alle sollecitazioni, stabile nell’aggredire l’asfalto e docile in fase di sterzata. L’imponenza della losanga frontale e l’eleganza dei gruppi ottici C-Shape, all’insegna del family feeling di Renault Car, rispecchiano le premesse e la vocazione del Master.
Renault Master: la nostra prova a Bordeaux
A Bordeaux, di buona mattina, abbiamo messo alla frusta l’elettrico, tra i vigneti e il reticolo di rotatorie tipico del panorama stradale francese. Il pacco batterie beneficia di una temperatura stabile a 25 gradi, per garantire una migliore autonomia, nel solco della tradizione Renault, che prevede questa modalità di sicurezza su tutti i veicoli elettrici. A partire da quel Kangoo che fu pionieristico, nel 2010, e lo stesso Master, che si “attaccò alla spina” nel 2017.
Le piattaforme e gli allestimenti sono condivisi tra versioni endotermiche ed elettriche. Le tarature diesel sono quattro, quelle Bev, invece, due. Il 2 litri dCi eroga 105, 130, 150 e 170 cavalli. La potenza dell’elettrico per assolvere agli impieghi tipicamente urbani è di 40 kWh, per un’autonomia stimabile in 200 chilometri. Noi abbiamo provato quella da 87 kWh, per missioni Long range, che dichiara un energy saving nell’ordine 25% e un orizzonte di 460 chilometri (anche in questo caso, come per le missioni urbane, i valori dichiarati rispettano i parametri Wltp). Per l’idrogeno dovremo attendere il crepuscolo del 2025.
Si spinge nella fascia “heavy van”
Nella fascia “heavy van”, la Losanga si posiziona terzo posto, grazie al Master, dietro a Ford, tallonando Daimler da vicino. La nuova release del Master ha un obiettivo: intensificare il trend di crescita, peraltro evidenziato nei cinque principali mercati europei dei veicoli elettrici: Francia, Regno Unito, Germania, Norvegia e Olanda. Assemblato nello stabilimento di Batily, vicina a Metz e al confine lussemburghese, il Master si avvale dell’85 percento di componentistica Made in Europe e si propone in una quarantina di sagome.
L’ARTICOLO COMPLETO CON LE IMPRESSIONI DI GUIDA SU VADO E TORNO DI GIUGNO