Raben Sittam fotografa lo stato della logistica automotive. Movimentazione merci a +14% tra ottobre e novembre
Un anno iniziato con i migliori auspici e precipitato all’improvviso nell’incubo del Covid-19 che, per il settore dei trasporti legati all’automotive, si è tradotto in un secondo trimestre da record in negativo, con una diminuzione dei trasporti effettuati di -39,7% rispetto al 2019. Nel terzo trimestre, nonostante primi timidi segnali di ripresa, si è registrato […]
Un anno iniziato con i migliori auspici e precipitato all’improvviso nell’incubo del Covid-19 che, per il settore dei trasporti legati all’automotive, si è tradotto in un secondo trimestre da record in negativo, con una diminuzione dei trasporti effettuati di -39,7% rispetto al 2019. Nel terzo trimestre, nonostante primi timidi segnali di ripresa, si è registrato comunque un calo di -3,5%. Solo ora, nel pieno del quarto trimestre, si intravedono le prime importanti inversioni di tendenza: ottobre e novembre 2020 hanno visto un aumento del 14% nei volumi rispetto al primo trimestre 2020. Questo è quello che emerge dalla ricognizione effettuata da uno tra i maggiori attori europei del settore dei trasporti, Raben Sittam (parte di Raben Group), che per l’occasione ha analizzato i dati delle varie ramificazioni che ha nel segmento FTL (Full Truck load) ovvero il trasporto a carico completo.
Raben Sittam, una lunga tradizione nel trasporto europeo
Con oltre 500.000 spedizioni annuali gestite, oltre 50.000 mq di magazzino e una presenza capillare in Italia con oltre 16 filiali, Raben Sittam è considerata oggi leader nel trasporto groupage internazionale, terrestre, marittimo e aereo. A livello europeo, il Gruppo è presente in 13 paesi e ogni anno amministra 13.000.000 di spedizioni annuali, confermandosi uno dei più importanti player europei nel settore dei trasporti e della logistica.
Nel settore automotive Raben Sittam si occupa non solo di consegna diretta di pezzi di ricambio negli stabilimenti e centri di servizio, gestione della logistica dei packaging di ritorno e stoccaggio ma anche del trasporto di merci pericolose: airbag, spray, oli per veicoli e agenti cosmetici (aerosol), ovvero tutte quelle componenti che richiedono conducenti esperti e formati per questo tipo di attività.
Logistica automotive, la ripresa è in atto
L’esperienza e la presenza a livello europeo hanno quindi permesso al Gruppo di fotografare l’andamento del settore automotive (dati UNRAE) dal punto di vista della logistica da inizio anno fino a novembre 2020, alla luce anche delle implicazioni causate dalla pandemia mondiale. Quello che è emerso è che se nei mesi di aprile, maggio e giugno si sono registrati cali considerevoli, da luglio 2020 ci sono stati importanti segnali di ripresa fino ad arrivare ad una crescita nei mesi di ottobre e novembre 2020.
«Dal nostro punto di vista possiamo affermare che il settore automotive sta recuperando, in minima parte, le pesanti conseguenze che il Covid-19 ha portato nella industry – ha dichiarato Marco Ongaro, Branch & Partners Manager -. Negli ultimi mesi stiamo registrando una crescita e questa lo stiamo vivendo con un segnale positivo nonostante il clima di incertezza economica e sanitaria che l’Italia e non solo sta attualmente affrontando».
L’attenzione italiana per la sostenibilità
Uno dei mercati trainanti del settore automotive è sicuramente quello delle auto elettriche. Nonostante i dati negativi che registra il mese di novembre 2020 rispetto a novembre 2019 in termini di immatricolazioni totali, le vendite delle auto ibride, elettriche e plug-in sono cresciute del 206,7% a novembre 2020. Secondo i dati UNRAE, la quota di mercato delle immatricolazioni complessive per la prima volta tocca il 3,4%.
In un settore in crisi come quello automotive c’è però un’altra evidente conferma di quanto gli italiani siano attenti a tematiche legate alla sostenibilità e ad un acquisto consapevole. Secondo gli ultimi dati GFK, 1 famiglia su 3 ha smesso di acquistare prodotti a causa dell’impatto negativo che possono avere sulla società e sull’ambiente. Anche Raben Sittam è da tempo impegnata a creare una supply chain sostenibile che vuol dire concretamente, ad esempio, sostituzione sistematica di vecchi camion con i nuovi in grado di soddisfare i più recenti requisiti di emissione di gas serra o applicazione di soluzioni pro-ecologia riguardanti l’uso delle risorse naturali nei magazzini.