Quantron Italy, parla il Managing Director Fabrizio Simoni: le trazioni alternative qui e ora
Fondata lo scorso maggio, la filiale italiana di Quantron AG - appena la seconda in Europa - si propone di “declinare anche in Italia questo modello, con la disponibilità della nostra officina e quella dei partner che stiamo trovando”. Le parole sono di Fabrizio Simoni, Managing Director di Quantron Italy, che ci ha concesso una lunga intervista.
L’annuncio ufficiale è arrivato alla fine di maggio: la nascita di Quantron Italy, filiale diretta di Quantron AG, permette al costruttore tedesco di mettere anche più di un piede in Italia e di inaugurare quella che è soltanto la terza emanazione diretta nel mondo dopo Svizzera e Stati Uniti. A dirigere Quantron Italy è stato chiamato Fabrizio Simoni, manager di lungo corso nell’automotive, che abbiamo incontrato per capire qual è il perimetro in cui opererà Quantron nel nostro Paese.
“Sono stato chiamato a dirigere Eyes Group (la società che Quantron ha acquisito da Friemm, gruppo attivo nella supply chain dell’idrogeno, ndr) nel 2021. Abbiamo approcciato Quantron perché cercavamo un partner forte, che facesse della trasformazione dei veicoli il suo core business. Tra il 2022 e l’inizio di quest’anno abbiamo finalizzato l’accordo che ha portato alla nascita della filiale italiana”.
Quantron, il gruppo Haller e un percorso appena iniziato
Quantron ambisce a giocare un ruolo di primo piano come facilitatore della mobilità a emissioni zero, sia nel trasporto merci, sia nel trasporto persone. E non è un caso che la prima gara per la fornitura di sei autobus elettrici a Torino sia stata vinta già quest’anno. Alle spalle c’è un gruppo tedesco, il gruppo Haller, che non dà solo stabilità al progetto Quantron, ma anche una competenza nel business del trasporto, che gestisce da circa 140 anni. L’azienda con sede ad Augsburg, lo raccontiamo qui nel nostro report dai Quantron Days a cui abbiamo partecipato lo scorso aprile, si sta evolvendo da semplice specialista di retrofit a promotore di un ecosistema integrato, che ha il suo centro nei camion elettrici o a fuel cell e nella filosofia pay-per-use: si paga il truck (o il servizio, per meglio dire) in base all’effettivo utilizzo.
“L’approccio che l’azienda ha al business è sicuramente innovativo, flessibile, out-of-the-box”, racconta Simoni. “Come Quantron oggi ci prepariamo a gestire un parco clienti sicuramente più ampio. Abbiamo trovato una serie di partner tecnici in Italia, come la rete Alltrucks, che ci possano aiutare nell’installazione del nostro kit Quantron per il retrofit di veicoli termici o nell’assistenza sui truck”. Al momento è disponibile il kit elettrico a batteria, entro l’anno dovrebbe arrivare quello con le celle a combustibile che è in fase di validazione.
Quantron Italy, cosa possono aspettarsi i clienti
Due le opzioni a disposizione dei clienti: ottenere da Quantron il veicolo già completo attingendo dalla gamma di truck che comprende leggeri (anche i Q-Light a base IVECO Daily), medi e pesanti (a base MAN), oppure installare su un truck esistente il kit di elettrificazione. In questo scenario, cosa rende Quantron competitiva sul mercato? “L’immediatezza: nel giro di due settimane da un veicolo esistente possiamo dare al cliente il veicolo elettrificato”, spiega Simoni. “Traiamo forza dall’esperienza nel trasporto persone, per esempio. L’altro grande vantaggio sta nell’avere già veicoli elettrici in operazione, come quelli che sta utilizzando Ikea in Austria e che ci consentono di accumulare dati già da diverso tempo. E poi l’affidabilità, caratteristica fondamentale dei nostri veicoli. Siamo anche più agili nella possibilità di customizzazione da mettere a disposizione dei clienti soprattutto, ma non solo, in settori di nicchia come i veicoli speciali”.
Quale sarà il ruolo dell’Italia nell’universo Quantron
La funzione di Quantron Italy, dunque, sarà quella di “declinare anche in Italia questo modello, con la disponibilità della nostra officina e quella dei partner che stiamo trovando”, aggiunge il Managing Director. “Per quanto riguarda il retrofit, per esempio, l’Italia è uno dei paesi con il parco circolante di Daily più significativo d’Europa. Vediamo un gran potenziale per quanto riguarda l’infrastruttura elettrica, e staremo a vedere cosa succederà per l’idrogeno. La nostra idea è quella di esserci da subito, e soprattutto di esserci con i prodotti, concretamente. Per noi elettrico e idrogeno non solo tecnologie del futuro, ma sono già attuali”.
E a proposito di avamposto, è possibile che presto ci sia una nuova sede, diversa da quella attuale di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. “Stiamo cercando una nuova sede sia perché prevediamo che i volumi saranno diversi ora che siamo a tutti gli effetti una filiale ufficiale Quantron, sia perché la location attuale è molto operativa. L’idea è quella di avere una sede anche commerciale, con un piccolo show room, che ci possa aiutare a costruirci un’immagine che rappresenti tutto l’ecosistema, a 360 gradi”, conclude Fabrizio Simoni.