Prova verità: Renault Trucks T480 High. “Sono fan della Losanga grazie al Magnum”
Beppe Sciandra inizia la sua storia da padroncino con il predecessore della serie T. È amore a prima vista che continua ancora oggi. Con l’usato sicuro di Renault Trucks fa la spola tra Italia e Francia.
Parla di un Renault Trucks T480 High la storia che raccontiamo questo mese sulla Prova Verità che trovate su Vado e Torno di novembre. Beppe, classe ’74, è nato e cresciuto ad Albenga nella cascina dello zio in mezzo a trattori e macchine agricole di ogni genere. La prima volta che ha guidato un trattore aveva 6 anni: «Era del nonno e ce lo contendevamo io e mio cugino». Lo zio, inoltre, era titolare di una ditta di pullman. Insomma, ingranaggi, motori, grasso e gasolio fanno parte del DNA di Beppe.
«Sotto ‘naja’ a 21 anni presi le patenti del camion e subito trovai lavoro in un mulino: di giorno preparavamo la farina in sacchi da 50 chili che di notte si distribuiva in Liguria con un vecchio Fiat 650N». Da allora Beppe ha guidato di tutto, anche in cava. Prima come autista e poi, nel 2017, da padroncino: «Ho iniziato con il Poldone primo, un vecchio Renault Magnum 480 del 2003 col motore americano Mack e un milione e 300 mila chilometri sul groppone».
Dal Magnum al Renault Trucks T480 High
«Guidando il Magnum ho imparato ad apprezzare il brand francese. Poi è arrivato il Poldone secondo, un altro Magnum 480 con motore Mack. E nel 2021, ho acquistato il Poldone terzo, un T480 del 2015 con 300 mila chilometri. Un vero affare. La concessionaria Bergamo Trucks me lo consegnò in condizioni eccellenti, personalizzato con interni in pelle bianca e finiture rosse. Purtroppo, però, l’anno seguente, mentre scaricavo con un semirimorchio silos del cliente con 200 quintali di cemento all’interno, si è spezzato il telaio proprio quando la cisterna era quasi in verticale facendola crollare sopra la cabina. Fortunatamente ero fuori quando il camion si è letteralmente disintegrato. Dopo quell’esperienza, basta silos e cisterne».
«Chiusa l’inchiesta dopo un anno, ottenuto il rimborso dall’assicurazione e estinto il leasing, alla Bergamo Truck ho trovato questo T480 con cabina alta e 510 mila chilometri, sempre del 2015, ma tenuto anche meglio, con due anni di garanzia. Ora ne ha 580 mila e va come un orologio».
Si capisce che sono un fan dei Metallica?
Beppe, che da sempre è appassionato di musica Heavy metal, ha voluto mettere il nome del suo gruppo preferito, i Metallica, su tutti i suoi camion: «E sul frontale del nuovo T480 High la scritta in giallo ci sta benissimo».
«Estetica a parte, sono molto soddisfatto del mio nuovo camion», continua Beppe, «In manovra ha tanto sterzo e è delicato come una carezza. In marcia non dà strapponi, non sussulta e va liscio come l’acqua. Perché il sistema di sospensioni misto, balestre sull’asse anteriore e pneumatiche al posteriore, offre un ottimo livello di comfort, assorbendo le asperità del manto stradale e, nel contempo, garantendo l’inserimento in curva e la stabilità. Dal momento dell’acquisto ho percorso circa 70 mila chilometri alla media di 400-500 al giorno e non ho avuto mai un problema».
3,8-3,9 chilometri con un litro a carico
«Il D13 Euro 6C di Renault Trucks ha un buon tiro anche sulle salite impegnative a pieno carico. E il cambio robotizzato Optidriver è comodissimo: offre sempre il rapporto giusto nel momento giusto. In pratica, non imposto mai la funzione ‘manuale’. E pure le retromarce sono molto precise, senza salti improvvisi che ti facciano sembrare un incapace. Quando devi agganciare, si avvicina al semirimorchio come una piuma. Infine, per i consumi non mi posso lamentare: riesco a fare i 3,8-3,9 al litro viaggiando sempre a pieno carico».
«Come sistemi di sicurezza il mio T480 ha l’Hill start aid per facilitare le partenze in salita, che trovo comodissimo, e l’anticollisione che ti avvisa prima con un segnale acustico, se ti avvicini troppo all’ostacolo, e, se non lo ascolti, frena da solo fino ad arrestare completamente il camion. Ottimo».
Sulla cabina il Giudizio di Beppe è «ampia e confortevole. Il pavimento piatto ti permette di muoverti agevolmente all’interno e per me, che sono alto, è una vera comodità. Capita di rado che rimanga a dormire fuori, tuttavia ho avuto modo di provare il letto durante la pause e il voto è dieci e lode. Il frigo in dotazione è enorme e ci sta un botto di roba. Poi, personalmente, ho montato il forno a microonde e le piastre a induzione per cucinare durante le soste. Non poteva mancare il televisore e, soprattutto, l’impianto stereo personalizzato con Dolby digital 5.1 che per un appassionato di musica metal è indispensabile».