Proteste degli agricoltori: per Assotir trattori e camion sono mondi vicini
“Le difficoltà che stanno attraversando le imprese agricole non sono troppo lontane da quelle che vivono ormai da troppo tempo i trasportatori”. Lo afferma il Presidente Nazionale di Assotir, Anna Vita Manigrasso, commentando le proteste degli agricoltori in corso in tutta Italia.
“Le difficoltà che stanno attraversando le imprese agricole non sono troppo lontane da quelle che vivono ormai da troppo tempo i trasportatori. Entrambi i comparti, infatti, soffrono per i continui aumenti dei costi e per la loro debolezza strutturale sul mercato. E di conseguenza, non riescono a riversare quegli stessi aumenti sulle proprie committenze”. Lo afferma il Presidente Nazionale di Assotir, Anna Vita Manigrasso, commentando le proteste degli agricoltori in corso in tutta Italia.
“Sarebbe necessario – aggiunge il Segretario Generale di Assotir, Claudio Donati – fare un’operazione di trasparenza all’interno di tutta la filiera. Perché gli agricoltori stanno protestando non solo contro le politiche europee, ma soprattutto contro chi aveva il compito di difenderli dallo strapotere della grande distribuzione e dell’intermediazione. E che invece ha consentito che si determinasse una situazione del tutto squilibrata come quella attuale. Su un chilo di pomodori che viene venduto a Milano, infatti, l’agricoltore incassa forse il 20% del prezzo finale, mentre – e lo diciamo dati alla mano – il trasportatore percepisce in media l’8 o il 9%. Il resto, parliamo quindi di oltre il 70%, a chi va? E, soprattutto, siamo sicuri che sia giusto così?”
“Attenzione – sottolinea ancora il presidente Manigrasso – perché i sentimenti di frustrazione e rabbia che hanno spinto gli agricoltori a scendere in piazza interessano in realtà anche altri milioni di piccoli operatori di diversi altri settori, dal commercio alle professioni. Sono convinta che sia arrivato il momento di affrontare una volta per tutte questi problemi, e che debba essere la politica a intervenire. Dal canto loro, le Associazioni e tutti quegli organismi che rappresentano interessi di parte – prosegue Manigrasso – devono essere in grado di trasformare la rabbia e la sofferenza dei propri associati in proposte concrete, solide, in modo da intervenire sui punti critici e non cedere alla logica degli aiuti assistenziali da parte dello Stato”.
Anche secondo Donati, è necessario anche un impegno maggiore da parte del mondo associativo: “Deve imparare a distinguere le cause dagli effetti, altrimenti continuerà a dare la colpa della febbre al termometro che la segnala. Questo eviterebbe, per restare in ambito medico, di curare con l’aspirina un paziente che ha il femore rotto”. Assotir sottolinea quindi che sarà possibile testate gli impegni che intende assumere la politica, e l’atteggiamento del settore dei trasporti, già il prossimo 7 febbraio quando il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini incontrerà le Associazioni dell’Autotrasporto.
“Alla luce dello stato di sofferenza che stiamo vivendo come settore sarà una grande occasione per chiedere al governo un decisivo cambio di passo”, conclude Donati.