Porti, in arrivo quasi 2 mld € per il Sud Italia dal Fondo complementare al PNRR
Giovannini: «Questo governo sta facendo investimenti per il Mezzogiorno senza precedenti. Solo per le risorse assegnate dal Pnrr al nostro ministero la quota destinata al Sud è del 56 per cento».
Il colossale piano per velocizzare la transizione energetica dei trasporti passa anche dall’ammodernamento delle infrastrutture portuali, nodo cruciale nella supply chain globale della logistica e, per certi aspetti, tasto dolente nel panorama italiano. Un aspetto fondamentale dunque, ribadito dal Governo e inserito tra i principali punti a cui dedicare le risorse del Recovery Plan europeo tramite la programmazione del PNRR. Oltre al viceminsitro Morelli, che non ha mancato di sottolineare la questione durante l’ultima tappa del Sustainable Tour, lo ha ribadito anche Uniontrasporti nella nota con cui ha fatto il punto della situazione dei porti italiani, sottolineando che sono in arrivo quasi due miliardi per i soli porti del Sud.
Porti, arrivano i finanziamenti del Fondo complementare al Pnrr
Il primo finanziamento è quello datato 4 agosto, quando è arrivato dalla conferenza unificata Stato Regioni Città il via libera al piano da 3,4 miliardi di investimenti nei porti per elettrificare le banchine, rafforzare la sostenibilità, accrescere la capacità degli scali, potenziare le infrastrutture stradali e ferroviarie dell’ultimo miglio. Si tratta di 2,6 miliardi (da spendere tra 2021 e 2026) del Fondo complementare al Pnrr, integrate da ulteriori fondi del ministero per circa 600 milioni.
Al Mezzogiorno va il 43% del totale, pari a 1,4 miliardi circa. Tra gli interventi principali figurano il rafforzamento della diga d’Aosta a Napoli (150 milioni), i banchinamenti del nuovo terminal Ro-ro di Cagliari (99,3milioni), il completamento del banchinamento della cassa di colmata a Brindisi (88 milioni), il molo alti fondali a Manfredonia (80 milioni). Ma questi sono solo pochi esempi dei numerosi progetti previsti. I singoli interventi – presentati dalle Autorità portuali e approvati dal ministero – sono stati concordati con le Regioni.
In dettaglio, la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie locali ha approvato due schemi di decreto che contengono il programma degli interventi infrastrutturali dei porti e la relativa ripartizione delle risorse. «Questo governo sta facendo investimenti per il Mezzogiorno senza precedenti – ha detto nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini -: ricordo che solo per le risorse assegnate dal Pnrr al nostro ministero la quota destinata al Sud è del 56 per cento. Ma oltre il 40% delle opere pubbliche bloccate da anni e ora commissariate. Siamo arrivati di recente a 102 in totale».
Gli stanziamenti per l’Autorità del mar Tirreno Centrale
Una fetta cospicua di finanziamenti è per l’Autorità del mar Tirreno Centrale. Allo scalo napoletano andranno circa 500 milioni da utilizzare per completare opere attese da tempo come collegamenti ferroviari, darsena di Levante, diga Duca d’Aosta, adeguamento funzionale di moli e banchine. Si tratta per lo più di studi di fattibilità o progetti definitivi da revisionare. Altri 130 milioni sono assegnati allo scalo di Salerno. «Ci prepariamo per un Porto più sicuro, più bello e più utile, per la città e per le imprese con tutto il mondo del lavoro. Siamo stati troppo fermi nei mesi scorsi», dice Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità portuale del Mar Tirreno Centrale.
Altri 41 milioni andranno a finanziare ulteriori interventi nei porti di Ortona e dello Stretto di Messina. A queste si aggiungono 112 milioni a valere sul Fondo Investimenti per interventi inseriti nell’allegato 3 del DM 13 agosto 2020 n.353 . Il ministro Enrico Giovannini ha firmato il decreto che attribuisce e rende utilizzabili per interventi prioritari sui porti, già individuati ma fino ad ora non finanziati, 112,2 milioni per gli anni dal 2021 al 2026 del Fondo Investimenti presso il Mims.
«Il rilancio dei nostri porti è partito da diversi anni. Abbiamo 52 cantieri aperti tra Palermo, Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle. E le opere già realizzate hanno contribuito a far crescere l’attività degli scali», ha sottolineato Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità portuale del Mare di Sicilia Occidentale. «Oggi sono in arrivo altri 197 milioni per elettrificazione delle banchine, consolidamento delle stesse e dragaggio dei fondali a Trapani: opere che siamo pronti ad appaltare non appena avremo chiuso le convenzioni con il ministero dei Trasporti e della mobilità sostenibili».