A breve saranno sessant’anni di attività. Un traguardo significativo e certamente da celebrare, non c’è dubbio. Ma allo stesso tempo anche un punto di partenza verso nuove sfide e sempre più ambiziosi obiettivi. Per la Plastoblok, azienda di riferimento nel trasporto merci a temperatura controllata, è sicuramente quest’ultima la via più stimolante da seguire.

Plastoblok
Sopra, il Fiat Ducato con frigo elettrico Mitsubishi a batteria autonoma è un’importante novità tra i Bev/ hybrid. Applicato anche agli Euro 6b-temp, assicura raffreddamento alla massima potenza pure a motore fermo.

Plastoblok, la capacità di guardare avanti

Cioè quella nel mirino di un marchio fondato nel 1962 da Romano Bertolini, erede di una antica e fortunata tradizione di famiglia di costruttori (dal 1929) di furgonature metalliche per trasporti in regime di temperatura controllata, divenuto a pieno titolo un riferimento per l’intero comparto. Plastoblok, 65 dipendenti che operano a Parma su un’area produttiva di oltre 55 mila metri quadrati, è in Italia sinonimo di isotermico.

Dal furgone al semirimorchio

Una storia cominciata nel 1962, due anni dopo la costruzione del primo van isotermico in plastica rinforzata, e che tappa dopo tappa ha portato il marchio azienda a produrre furgonature isotermiche con volumetrie capaci di rispondere alle esigenze della clientela europea.

Nel 1978 ottiene la prima certificazione Atp italiana. Agli inizi degli anni ’80 intuisce per prima il potenziale del mercato dei semirimorchi aprendosi nuove opportunità di business.

Oggi che può contare su una gamma di modelli da 1 a 100 mc capaci di attrezzare dal van per la distribuzione urbana al semirimorchio, la sfida di Plastoblok si gioca sempre più sul terreno dell’efficienza e del green, poggiando in quest’ultimo caso sui tre pilastri del progetto Environmental vision 2021, vale a dire la creazione di una società a basse emissioni di anidride carbonica, basata sul riciclo e sul rispetto della biodiversità.

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