Per Amici della Terra l’elettrico non basta, indispensabili combustibili alternativi e biocombustibili
I dati mostrano un forte aumento delle emissioni del settore dei trasporti, che non potrà essere contrastato solo dalla diffusione molto lenta dei veicoli elettrici. Indispensabile puntare anche su combustibili alternativi e biocombustibili. La discussione nella Tavola rotonda della XV Conferenza nazionale sull’efficienza energetica degli Amici della Terra.
Nella due giorni di lavori promossa dagli Amici della Terra sull’efficienza energetica, emerge che nel settore dei trasporti le emissioni sono in forte aumento. Negli ultimi due anni, dopo il calo della pandemia, si è tornati indietro di dieci anni, ai livelli del 2012. La quasi totalità delle emissioni del settore provengono dal trasporto stradale che rappresenta il 93,3% del totale dei consumi finali.
In questo scenario l’auto elettrica ha uno spazio ancora estremamente limitato. Con solo l’1% dei veicoli in circolazione, è ben lontana dal coprire gli obiettivi europei che l’Italia sta recependo con il PNIEC 2023.
“Davanti a questo scenario non possiamo ignorare l’apporto che altre tecnologie come il GNL, Gas naturale (GNC) e il GPL possono dare al settore trasporti” sottolinea Monica Tommasi, Presidente degli Amici della Terra. “Con una promozione delle fonti rinnovabili come Biometano, bioGNL, BioGPL e dei biocombustibili liquidi nel rispetto degli standard di sostenibilità e dell’economia circolare, sarà possibile il percorso della transizione”. In questo scenario la filiera del GNL può intervenire nel trasporto stradale pesante e quello marittimo, mentre la diffusione del gas naturale (GNC) e del GPL offre una soluzione nel leggero.
“Questo è l’approccio alla neutralità tecnologica che auspichiamo e che permette di arginare le criticità legate alle materie prime, argomento molto caro agli Amici della Terra”, conclude Tommasi. “Abbiamo dedicato un approfondimento al tema durante la Conferenza con la presentazione del report “Materie prime: il costo energetico della scarsità”. La tavola rotonda coordinata da Massimo Santori, esperto di mobilità e trasporti, è stata animata da rappresentanti di Eni, GSE, ISPRA, Federchimica-Confindustria e dalle principali Associazioni della filiera dell’Automotive e dell’Autotrasporto (ANFIA, Federauto, UNRAE, ANITA, UNATRAS), che si sono espresse con toni pressoché unanimi a favore di un approccio più razionale, coerente e graduale per le scelte tecnologiche orientate alla decarbonizzazione della mobilità, posizione condivisa dagli Amici della Terra. Per approfondire, clicca qui.