Pedaggio autostradale, nel 2021 nessun aumento sul 98% della rete. Solo per Autovia Padana e Bre.Be.Mi il rincaro
Nel 2021 sulla quasi totalità delle rete italiana non ci saranno aumenti sulle tariffe del pedaggio autostradale. A comunicarlo in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha sottolineato come una norma introdotta nel decreto Milleproroghe preveda infatti, anche per quest’anno, la sospensione di qualsiasi adeguamento tariffario nei confronti delle società per […]
Nel 2021 sulla quasi totalità delle rete italiana non ci saranno aumenti sulle tariffe del pedaggio autostradale. A comunicarlo in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha sottolineato come una norma introdotta nel decreto Milleproroghe preveda infatti, anche per quest’anno, la sospensione di qualsiasi adeguamento tariffario nei confronti delle società per le quali è in corso l’aggiornamento/revisione del rapporto concessorio.
Una legge di bilancio sofferta. Scongiurato aumento pedaggio autostradale
Una legge di bilancio particolarmente sofferta quella approvata in Parlamento gli scorsi giorni, giunta a conclusione di un anno per molti aspetti disastroso. Alla difficoltà progettuale e politica che ha portato alla sua approvazione, si accompagneranno inevitabilmente anche le lungaggini amministrative per attuarla, a causa dei 176 decreti – come ha ribadito Il Sole 24 Ore – che saranno necessari affinché le misure non restino sulla carta.
Al suo interno le misure più disparate, dai nuovi decreti ristori per le categorie più colpite dalla misure restrittive per contenere i contagi, agli incentivi fino al 40% per l’acquisto di auto elettriche.
Decreto Milleproroghe 2021, pedaggio autostradale meno salato
Come di consueto la legge di bilancio di fine anno è stata accompagna dalla definizione del cosiddetto decreto Milleproroghe, il contenitore al cui interno l’esecutivo da sempre inserisce deroghe e proroghe di disposizioni urgenti. Tra queste anche il tanto chiacchierato pedaggio autostradale, le cui tariffe sono state congelate su quasi tutto il territorio nazionale e per quasi tutti i concessionari. “Ogni variazione – fa sapere il Mit – sarà applicata esclusivamente alla definizione dei nuovi contratti che devono recepire il regime tariffario previsto dall’Autorità di regolazione dei trasporti”.
Non è prevista alcuna variazione nemmeno per le società concessionarie nei cui confronti è intervenuta la scadenza della concessione e per le quali sono attualmente in via di definizione le procedure di riaffidamento tramite gara. Per tali società il decreto della ministra delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, di concerto con il Mef, prevede che i rapporti economici devono essere definiti mediante la predisposizione di un apposito Piano finanziario transitorio.
Autovia Padana e Bre.Be.Mi le eccezioni
Gli adeguamenti tariffari sono stati pertanto riconosciuti esclusivamente per due società. Per quanto riguarda Autovia Padana l’aumento sarà del 3,20% mentre per la società Bre.Be.Mi., il gestore di alcuni importanti snodi lombardi, l’aumento sarà del 3,49%. Un incremento che, almeno in quest’ultimo caso, sarà mitigato dalla scontistica applicata sui mezzi che transitano regolarmente sulle tratte gestite.
L’incremento sulla tratta A21 Piacenza-Brescia deriva dall’applicazione della nuova Convenzione, efficace da marzo 2018 a seguito di una procedura di gara. L’incremento è dovuto alla somma dei parametri tariffari rappresentati da: inflazione (0,50%), parametro “riequilibrio” (-0,45%), parametro legato alla remunerazione degli investimenti (3,15%). Nel corso dell’anno la società ha eseguito investimenti per 27,8 milioni di euro.
Per il collegamento autostradale Milano-Bergamo-Brescia, l’incremento deriva dalle seguenti componenti: inflazione (+0,50%), parametro “riequilibrio” (2,9%). L’entità dell’aumento tariffario risente degli elevati oneri di costruzione di una nuova tratta autostradale. Per tale collegamento comunque, il concessionario applica uno sconto del 30% per gli utenti abituali.