Pedaggi, dal 2023 potrebbe cambiare la normativa in tutta UE. Tariffe basate su inquinamento e utilizzo
In base a una bozza direttiva redatta dai ministri dei trasporti europei potrebbe essere in arrivo una rivoluzione copernicana per il pagamento dei pedaggi autostradali nel Vecchio Continente. Che, a giudicare dalla portata delle misure programmate, “svecchierà” con decisione la normativa attualmente in vigore. Fine della storia dunque per “vignette” settimanali o mensili al parabrezza, […]
In base a una bozza direttiva redatta dai ministri dei trasporti europei potrebbe essere in arrivo una rivoluzione copernicana per il pagamento dei pedaggi autostradali nel Vecchio Continente. Che, a giudicare dalla portata delle misure programmate, “svecchierà” con decisione la normativa attualmente in vigore. Fine della storia dunque per “vignette” settimanali o mensili al parabrezza, pedaggi autostradali basati sulla percorrenza, furgoni e camion fino a 12 tonnellate liberi di fare quello che vogliono.
Entro al più tardi tre anni tutti i veicoli circolanti su strade statali e autostrade della Ue, qualunque sia il loro stato di immatricolazione e provenienza, dovranno pagare gli stessi pedaggi, calcolati esclusivamente in base a due principi: “polluter pays” (paga in misura di quanto inquini) e “user pays” (paga in base a quanto usi l’infrastruttura). E gli incassi dei pedaggi, Stato per Stato, dovranno essere utilizzati – in modo chiaro e rendicontato a Bruxelles – per la manutenzione della rete e il suo eventuale ampliamento.
Pedaggi autostradali, è arrivata l’intesa UE per cambiare la normativa
Lo scorso 8 dicembre, in un momento di grande distrazione mediatica causa pandemia, la riunione plenaria a Bruxelles dei ministri dei Trasporti dell’Unione Europea dopo scontri e veti incrociati che andavano avanti dal 2015 ha infatti messo a punto una bozza definitiva della direttiva comunitaria destinata a integrare e sostituire la norma 1999/62/EC che regola l’applicazione dei pedaggi su strade e autostrade d’Europa.
Bozza, approvata a maggioranza (l’Austria si è opposta duramente) che si inserisce e coordina con l’iniziativa Next Generation UE e attende di essere discussa e approvata dal Parlamento Europeo. Se tutto andrà per il verso giusto, si prevede che sarà in vigore entro il 2023-24 per il trasporto merci a partire da 3,5 tonnellate di peso totale a terra e dal 2027 per i mezzi più leggeri e il trasporto passeggeri.
Il potenziamento delle politiche sostenibili, con il supporto del Next Generation UE
Come tutte le norme del pacchetto Next Generation UE la nuova direttiva ha come primo obiettivo quello di incentivare l’uso di mezzi a ridotto impatto ambientale, innalzando il costo chilometrico per quelli più inquinanti. Proprio per questo, pur prevedendo eccezioni per furgoni e camion leggeri di chi svolge attività artigianali in proprio (nonché per camper e mezzi turistici), la fascia di peso di partenza per il nuovo sistema di pedaggi è già quella delle 3,5 tonnellate.
E il meccanismo della “vignetta” non potrà essere applicato a più di una giornata, incentivando invece l’uso di apparati di bordo universali, in grado di pagare automaticamente il pedaggio in tutti i Paesi Ue. Ultima novità, molto importante, della direttiva è quella di poter imporre dei “congestion charge” aggiuntivi per le ore di maggior traffico nelle aree più soggette a ingorghi: di fatto un premio per quegli operatori (e clienti) che saranno in grado di organizzare la propria logistica in modo da non sovraccaricare le infrastrutture.