Il passaggio di Paolo Starace da DAF a Ford Trucks Italia, sempre con il ruolo apicale di amministratore delegato, è stata una delle notizie che più hanno scosso il mondo dell’autotrasporto in Italia nel 2024. Dopo oltre vent’anni il manager, nonché presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, ha così deciso di abbracciare una nuova sfida alla guida del costruttore più ‘giovane’ sul mercato Italia.

«Un diamante grezzo», è l’immagine scelta da Paolo Starace per rappresentare Ford Trucks, «con ancora molte potenzialità inespresse. E intendo lavorare per darle ulteriore valore, attraverso la rete, ma non solo».

Starace: plasmare il diamante grezzo che è Ford Trucks Italia

Partiamo da una considerazione personale. Come sono stati questi primi mesi alla guida di Ford Trucks Italia?

«Sono stati mesi molto impegnativi. L’azienda è diversa rispetto a quella precedente, con cultura e metodi diversi. C’è molto da fare e da costruire: il che è uno dei principali stimoli per la mia attività. Intorno ho un team di professionisti straordinari che hanno sposato il progetto e stiamo lavorando all’unisono. Sono quindi molto contento di quello che ho trovato. Se prima la tavola era già apparecchiata, per così dire, adesso la situazione è tutt’altra. Sono convinto che, anche contando su un po’ di esperienza che ho accumulato in questi anni, ci toglieremo presto delle soddisfazioni sul mercato».

FORD trucks f-line

A proposito di mercato, le chiedo per un attimo di vestire i panni dell’Unrae. Nel 2024, nonostante le difficoltà, il mercato ha sostanzialmente tenuto, mentre le previsioni per il 2025 non sono altrettanto confortanti. Qual è lo scenario atteso?

«Il mercato 2024 si è attestato in linea più o meno con il 2023 ma con un andamento a due volti. Se il primo semestre è stato contraddistinto dal volume di immatricolato rilevante, sicuramente più alto rispetto alla prima parte dell’anno precedente, nel secondo semestre c’è stato il calo a doppia cifra. I segnali di difficoltà del comparto, insomma, sono iniziati già dal luglio dell’anno passato».

Un inizio d’anno di lacrime e sangue

«Per l’inizio del 2025 ci aspettiamo un mercato coerente con l’ultima parte dell’anno, in flessione. L’auspicio è che ci possa essere la ripresa e che la contrazione del mercato non superi il 15 per cento complessivamente. Sempre che non intervengano situazioni particolari e imprevedibili, come già successo negli anni più recenti. E in attesa di elementi che possono stimolare positivamente la domanda, come gli incentivi».

La ‘nuova’ Ford Trucks Italia, a cominciare dall’organizzazione della rete vendita

Tornando a Ford Trucks Italia, come si sta evolvendo l’organizzazione della rete di vendita e assistenza?

«La modalità con cui noi siamo entrati sul mercato è quella classica, quindi con distribuzione indiretta attraverso la rete dei concessionari indipendenti. Questo è il modello attuale, ma che mostra al tempo stesso una serie di limiti. La rete ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà un pilastro per la nostra crescita, ma non escludo che in alcune aree geografiche specifiche, o rispetto a certi segmenti di clienti, si possa entrare direttamente noi in gioco e integrarci a valle, andando a vendere direttamente ai clienti. Tutto questo per non perdere le opportunità che può offrire il mercato».

acitoinox f-max

Parliamo di prodotto. L’F-Max è stato finora commercializzato con un’unica motorizzazione e una sola tipologia di cabina. Ci saranno novità a breve?

«Si tratta della nostra ammiraglia e del nostro ‘bread-and-butter’ (necessario per vivere), come direbbero gli inglesi. Il contesto è altamente competitivo, con aziende molto più radicate di noi e realtà importanti. Nonostante questo, ci siamo ritagliati la quota del 2,5 per cento circa sopra le 16 ton, che reputo un buon punto di partenza e un segnale della potenzialità che possiamo esprimere sul mercato. Comunque, ci saranno presto novità anche sull’F-Max. E non dimentichiamo il completamento di gamma che abbiamo fatto lo scorso anno col lancio dell’F-Line».

Li ha appena nominati: perché per Ford Trucks sono importanti i nuovi veicoli F-Line? Abbiamo intercettato alcuni veicoli in altri paesi europei: quando li vedremo sulle strade italiane?

«Sono veicoli di segmento medio, con motori da 13 e da 9 litri, sia trattore che carro, on-road e construction. Questo ci dà già oggi la possibilità di entrare in segmenti di mercato che prima ci erano preclusi: sarà l’ulteriore freccia che possiamo scoccare per entrare in contatto con nuovi clienti. Abbiamo iniziato a collocarne già alcuni, mentre siamo alle fasi finali dell’omologazione dei mezzi d’opera, che hanno una specificità particolare in Italia. Abbiamo comunque già iniziato gli allestimenti anche su questi veicoli».

ford trucks f-line

Quanto i veicoli della linea F-Line vi possono aiutare a raggiungere gli obiettivi che vi siete posti per il futuro prossimo?

«L’obiettivo del 5 per cento del mercato in Italia fa parte del percorso di crescita che abbiamo immaginato. Con le novità che ci attendiamo dall’F-Max e con l’introduzione della gamma F-Line riteniamo di poter espandere la nostra potenza di fuoco. Non voglio fare annunci perché mi ritengo una persona concreta e con i piedi per terra. Credo però che entro un paio d’anni potremo raggiungere il nostro obiettivo in un mercato che rimane molto complicato come quello attuale».

Alla Iaa abbiamo visto il prototipo dell’F-Line elettrico, con i primi veicoli annunciati per il prossimo anno. L’impressione è che Ford Trucks intenda lavorare all’elettrificazione di questo segmento più che della gamma pesante. È così?

«Quello visto alla Iaa è sì un prototipo, ma già a uno stadio evolutivo molto vicino a quelli che saranno i veicoli in commercio. Secondo i piani, si dovrebbe partire con la produzione già entro la seconda metà di quest’anno e per allora ci attendiamo i primi segnali tangibili dell’F-Line elettrico: l’autocarro abbraccerà le tipologie di trasporto più adatte a essere elettrificate. Mentre il trattore non è ancora nel perimetro dell’elettrificazione».

Ford Trucks IAA 2024

Per quanto riguarda la gamma pesante, invece, state lavorando sull’idrogeno, sia fuel cell, sia con motore a combustione interna. È così? E non c’è il rischio di rimanere tagliati fuori in un contesto così competitivo, visti i problemi di produzione e distribuzione dell’idrogeno?

«L’azienda sta sviluppando una serie di soluzioni basate sull’idrogeno che potranno trovare certamente impiego commerciale e rispondono alla necessità di ridurre le emissioni. Dobbiamo però essere anche pratici e pragmatici. Proprio come per l’elettrico, dove l’infrastruttura può rappresentare il collo di bottiglia, ci sono delle questioni decisive da affrontare per lo sviluppo dell’idrogeno. Gli ostacoli ci sono, insomma, ma è giusto andare nella direzione dell’abbattimento delle emissioni, con il coinvolgimento di tutta la filiera e di tutti gli stakeholder».

In primo piano

[Video] Vi raccontiamo lo Scania 40 R Electric

Il camion elettrico di Scania ospita sei pacchi batterie con tecnologia NMC che promettono oltre 400 km di autonomia. In cabina domina il comfort, mentre il pacchetto di servizi digitali Scania è pensato per agevolare la transizione alle aziende di trasporto. E ci sono i primi casi di successo.

Articoli correlati