Sono due le ricorrenze da festeggiare quest’anno al One Truck Day di Bologna: le dieci edizioni dell’evento One Truck Day, organizzato dalla rivista Parts Truck, e il settantacinquesimo anniversario della Fiap (Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali). Come spiega Maria Ranieri, direttore Automotive di DBInformation, le due realtà collaborano per creare un dialogo che rappresenti tutti gli attori della filiera automotive.

A portare i saluti da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è Davide Bordoni, consigliere di Matteo Salvini nonché amministratore unico di RAM, società in-house del MIT che si occupa di logistica e trasporti: “Con il PNRR abbiamo stanziato 250 milioni per la digitalizzazione del settore. Spero che questa sinergia con la Fiap porti ulteriori risultati in termini di innovazione e concretezza”.

La situazione della logistica a livello globale è fotografata da un report dettagliato presentato da Gianluca Di Loreto, Partner di Bain & Company, che sottolinea come le aspettative dei consumatori siano sempre più alte, ma la loro fiducia nella logistica non sia ad un livello altrettanto alto. “Gli eventi degli ultimi anni (Brexit, Covid, guerre) hanno inevitabilmente avuto un impatto sulla logistica e alimentato una crescita dei costi di trasporto e una pressione crescente sulla supply chain. Ma quanto saremo in grado di reagire in un futuro che si preannuncia non stabile?”.

Il costo del trasporto su mare è infatti aumentato di 6-7 volte rispetto al 2012, ma è comunque cresciuto dal 4 al 37%, con pochi operatori che con alleanze strategiche si spartiscono i profitti. Spesso si acquisiscono le competenze che non si hanno, ad esempio gli operatori su mare integrano le proprie attività con trasporti in altra modalità. Il trasporto su gomma è cresciuto dal 16 al 22%. Il mercato tuttavia sembra favorire gli spedizionieri.

Nella logistica, l’Europa vale il 50% del fatturato globale e per questo motivo si sono visti recentemente molti investimenti in hub logistici, soprattutto nell’est. Da un rapporto di Bain del 2022 emerge anche una crescente attenzione delle aziende di logistica ai temi della sostenibilità. Si guarda sempre con maggior favore al trasporto intermodale. Alle aziende si richiede resilienza, sostenibilità, digitalizzazione e integrazione di servizi.

La parola passa poi a un esperto di intelligenza artificiale, Fabio Moioli, consulente in Spencer Stuart, che dopo un breve excursus storico affronta il tema al centro del One Truck Day: come si diventa un’azienda AI-driven? “Bisogna innanzitutto avere una strategia, mettere al centro del progetto i dati raccolti nel corso degli anni: sono loro il vero valore. L’AI deve essere considerata come una nuova elettricità e va utilizzata per ridisegnare tutti i processi. Nell’organizzazione aziendale l’ingegneria avrà un ruolo sempre più centrale. Un ruolo importante avranno anche la cultura (nel senso che l’AI va adottata quando c’è orientamento all’apprendimento) e le competenze, che dovranno essere sempre più matematiche. Il ruolo dei manager diventerà chiave: dovranno coordinare il lavoro di altre persone ma anche degli algoritmi”.

One Truck Day: al via il dibattito sull’intelligenza artificiale

Francesco Oriolo, coordinatore di Parts Truck, dà il via alla prima tavola rotonda, su “Futuro, digitalizzazione e intelligenza artificiale”.

Dario Fidanza, General Manager BIG SB ed esperto di cyber security, sottolinea come l’AI funga da acceleratore nel leggere i dati e migliorare le performance, ma con alcuni rischi: la usano le aziende ma la usano anche gli hacker, quindi comporta diversi rischi che vanno affrontati con test di vulnerabilità del sistema.

Un esempio di integrazione di successo dell’AI in un’azienda è quello di Geotab, riportato da Franco Viganò e focalizzato sul valore aggiunto che la tecnologia ha portato nella gestione delle flotte. “Ho avuto la fortuna di vedere tutto il percorso, ma troppa informazione è rumore se non è ben gestita. Oggi abbiamo quattro milioni e mezzo di veicoli connessi, e l’AI ha reso i nuovi strumenti fruibili, consentendoci di correlare i dati in maniera velocissima e sfruttando i dati di tutto l’ecosistema Geotab, non solo di una flotta, per autoapprendere e gestire, ad esempio la manutenzione”.

Luca Bordin, Sales Business Developer di Leviahub, aggiunge: “L’AI deve essere l’AI dell’azienda e bisogna lavorare affinché vi rimanga. Per questo bisogna prestare attenzione all’architettura che si sceglie e anche agli aspetti contrattuali e legali. L’AI non può essere affrontata con leggerezza, ma nemmeno essere vista come una minaccia. Io consiglio di partire da aspetti semplici e di farla crescere in base alle affettive esigenze dell’azienda”.

In tutto questo, quale deve essere il ruolo dei costruttori? Risponde Simone Iacuzzi, Product Management Truck di MAN: “Il nostro compito è fornire ai clienti la soluzione migliore. Nell’automotive c’è un macro trend all’“amazonizzazione”, ovvero il consumatore si aspetta di ricevere il prodotto quasi in tempo reale. E qui vediamo un ruolo futuro per la guida autonoma, ma in determinati ambiti. Ad oggi, gli ADAS sono strumenti di aiuto alla guida ma non hanno ancora capacità decisionali, come sarà quando avremo raggiunto il livello 4. Tutto ciò comporterà un cambiamento anche nel prodotto: l’autista potrà assolvere ad altri compiti e avrà bisogno di strumenti che cambieranno la concezione di cabina come la conosciamo oggi”.

E come inciderà l’intelligenza artificiale nella relazione con il cliente? A questa domanda risponde Giovanni Dattoli, Managing Director di Volvo Trucks Italia: “I dati che raccogliamo ci trasmettono informazioni molto precise sull’utilizzatore: dobbiamo considerarli serenamente, per capire in quale direzione andare come azienda. Aggiungo che la strumentazione dovrebbe essere semplice, leggibile, in modo che riusciamo a dare valore all’autista e al titolare dell’azienda. I dati ci servono nella manutenzione e per la sicurezza, che sarà sempre più predittiva e ci aiuterà a evitare i fermi macchina”.

L’AI e i servizi del futuro

Nella seconda tavola rotonda si affronta il tema della tecnologia al servizio dell’utente, e di come l’AI abbia reso possibile la creazione di servizi “customizzati”.

Francesca Caglioti, Communication Manager di GATE, illustra i servizi offerti dalla società del gruppo Iveco, nata però al di fuori dell’umbrella brand per poter servire anche altre aziende: “Cerchiamo di spingere le aziende a scegliere l’elettrico tramite una formula pay-per-use, fornendo anche una serie di servizi di ricarica in collaborazione con partner come ChargePoint e Octopus. Abbiamo cominciato con l’eDaily ma l’obiettivo è di passare al truck”.

Oltre all’elettrico, si parla anche di bioGNL con Fortunato Marzagalli di Greenture, la società del gruppo Snam che si occupa della gestione delle garanzie del bioGNL, una delle soluzioni considerate “immediate” per i trasportatori, oltre all’HVO. I vantaggi? Sicuramente i costi, assicura Marzagalli.

E dal punto di vista del cliente, quali sono i vantaggi dell’AI? Secondo Luca Perrini, responsabile Customer Service IVECO, i vantaggi per il cliente saranno enormi: puntando sulla connettività potremo avere un servizio davvero tagliato su misura,”dal punto di vista reattivo, proattivo e predittivo. Staimo investendo molto sulla rete perché è necessario che il livello sia m olto qualificato”.

Conclude questo argomento Fredrik Swartling, direttore Service Sales & Operations di Scania Italia: “I nostri veicoli sono connessi da dieci anni e utilizziamo i dati per la manutenzione ma soprattutto per mostrare la nostra vicinanza al cliente nella transizione. Per noi rimane importantissimo l’aspetto umano, così come la trasparenza: il trasportatore deve sempre sapere quali interventi staimo facendo sul suo mezzo”.

Tira le somme Alessandro Peron, segretario Fiap: “Tutti questi servizi sono già esempi concreti di ciò è la digitalizzazione”.

AI e normativa: la parola alle associazioni

L’ultima tavola rotonda cede la parola alle associazioni dell’autotrasporto. Cosa si muove a livello legislativo? Piergiorgio Beccari, presidente di ADIRA, sottolinea come la normativa debba rimanere il presupposto fondamentale anche nel campo della tecnologia, il che richiede l’acquisizione di nuove competenze da parte delle associazioni.

Conferma Alessio Sitran di ANFIA Aftermarket: “Il mondo dell’automotive è fortemente normato e dovrà continuare ad esserlo anche con il cambiamento tecnologico. Il ruolo dell’associazione non dovrà limitarsi alla presenza, ma sarà di costruire chiavi di lettura di un cambiamento non facile da gestire. Ricordiamo che l’intelligenza artificiale è uno strumento che dovrà essere integrato, in maniera olistica, con il capitale umano di tutta la filiera”.

Massimo Artusi, presidente di Federauto, sottolinea le possibilità che la digitalizzazione può offrire ai concessionari. “Di fronte alla mole di dati di cui disponiamo oggi, dobbiamo selezionare ciò che ci è utile, e sarà l’intelligenza umana a dare valore a questo tipo di lavoro. È importante che sia colmata la lacuna sul lato autisti: è inutile consegnare camion dotati delle tecnologie più raffinate se non si insegna loro come utilizzarle”.

Aggiunge Paolo Starace, presidente della sezione Veicoli Industriali di UNRAE e AD di Ford Trucks, che “il cambiamento va abbracciato, non si può procedere altrimenti. Quello che spaventa per il momento sono i nostri interlocutori istituzionali: quanto hanno chiari questi temi nel momento in cui devono prendere decisioni politiche?”

A chiudere le danze è Roberto Scarpa, presidente della Fiap, con un invito e procedere tutti insieme, verso un obiettivo comune.

In primo piano

Articoli correlati

Global Mobility Call, via alla terza edizione a Madrid. Noi ci saremo

Global Mobility Call è una mostra-convegno che concentra la sua attenzione sul concetto di sostenibilità nelle varie declinazioni del trasporto: dal trasporto pubblico ai cambiamenti che stanno coinvolgendo la mobilità urbana, fino alla logistica. Ancora una volta, insieme alla nostra piattaforma in...