Volvo Trucks non sta a guardare e ribadisce con forza il suo interesse nelle motorizzazioni alternative. Settore in cui il costruttore svedese è già particolarmente attivo. Questo, almeno sin dal lancio del Volvo FH 460 LNG nel 2018, uno dei primi 18-44 ton a solcare le nostre strade.

Ora anche il nuovo Volvo FH e Volvo FM, annunciati lo scorso marzo, disporranno di motori alimentati a gas naturale liquefatto e biogas. Motori in grado di offrire le medesime prestazioni di quelli termici.

Una scelta, fanno sapere da Göteborg, che ben si sposa con le nuove esigenze di trasportatori e acquirenti di trasporti. Questi, nel solo del Green Deal Europeo, sono “sempre più interessati a ridurre i costi e le emissioni di CO2 attraverso l’uso di gas liquefatto refrigerato come carburante”.

Una mission che, manco a dirlo, anche il nuovo Volvo FH e Volvo FM si apprestano ad intraprendere.

Obiettivo? Ridurre le emissioni di CO2 fino al 100%.

Nuovo Volvo FH e FM, i camion a LNG rincorrono e affiancano quelli diesel

Di seguito, le parole di Lars Mårtensson, Direttore Environment and Innovation presso Volvo Trucks.

“Oggi i veicoli alimentati a gas naturale liquefatto rappresentano l’alternativa più commercialmente valida al normale diesel, per le operazioni a lungo raggio. Questo carburante è disponibile in quantità sufficientemente elevate e ad un prezzo competitivo. L’uso di più veicoli a gas crea condizioni favorevoli per passare a una quota di biogas liquefatto maggiore nel tempo”, 

La catena cinematica di Volvo Trucks per biogas liquefatto e gas naturale ha un’efficienza energetica paragonabile a quella delle rispettive controparti diesel. Però, produce emissioni di COsignificativamente inferiori.

L’uso di biogas liquefatto, noto anche come bio-LNG, riduce fino al 100 % le emissioni nette complessive. L’uso di gas naturale, invece, riduce le emissioni complessive di circa il 20 p% rispetto al normale diesel standard europeo.

Nuovo Volvo FH

La riduzione della dipendenza dal diesel richiede forti investimenti

La sfida, a questo punto, è quella di produrre una miscela di LNG che sia totalmente priva di combustibili fossili, il cosiddetto bio-LNG. La sua produzione richiede forti investimenti da parte dei costruttori. Infatti, il biogas privo di combustibili fossili richiede un numero maggiore di impianti di produzione per la digestione anaerobica dei rifiuti in grado di raffreddare il gas in forma liquida.

Vari studi hanno calcolato che in Europa poco più del 20% del diesel potrebbe essere sostituito da gas rinnovabile sotto forma di bio-LNG entro il 2030.

Il numero di stazioni di rifornimento di gas liquefatto è in costante aumento. Rappresenta già un’alternativa al diesel per numerosi percorsi. Tuttavia, il numero di stazioni di rifornimento deve continuare ad aumentare di pari passo con una corrispondente crescita del numero di camion alimentati a gas.

“Investendo nei veicoli alimentati a gas naturale liquefatto, stiamo dimostrando che il bio-LNG è un’alternativa importante per ridurre la dipendenza dal diesel di origine fossile. Tuttavia, per accelerare la transizione verso un trasporto neutro dal punto di vista climatico, è necessario continuare a investire in stazioni di rifornimento di gas liquefatto e attuare misure per consentire ai trasportatori di investire nei veicoli pesanti alimentati a gas”

Questo, quanto sottolinea Lars Mårtensson.

Nuovo Volvo FH

Per la transizione sostenibile coesisteranno più tipologie di powertrain. Il mix di combustibili per il futuro

Poiché nessun vettore di energia è in grado di affrontare tutte le sfide relative ai cambiamenti climatici, per il prossimo futuro continueranno a coesistere diversi tipi di carburanti e catene cinematiche.

Vi riportiamo altre dichiarazioni di Mårtensson.

“Abbracciare nuove tecnologie sarà la chiave per raggiungere la neutralità climatica. La quota di veicoli alimentati a gas naturale liquefatto aumenterà gradualmente in Europa, ma i veicoli alimentati a gas non saranno in grado di affrontare tutte le sfide dei trasportatori.

L’elettromobilità svolgerà un ruolo importante a livello locale, così come a livello regionale. Lo sviluppo di batterie e infrastrutture di ricarica sarà un fattore importante nella sua espansione. L’utilizzo delle a combustibile a idrogeno ha il potenziale per ridurre la necessità di batterie a lungo termine per i trasporti a lungo raggio. Ma gli ostacoli pratici e finanziari, secondo Mårtensson, sono ancora lungi dall’essere superati.

Quindi, nonostante tutti i progressi tecnici nei powetrain elettrici, il miglioramento continuo dell’efficienza dei motori a combustione continuerà a svolgere un ruolo chiave nella riduzione dell’impatto climatico per molti anni a venire.

Si può già fare molto per ridurre l’impatto climatico con i motori di oggi. Ad esempio, sia i veicoli diesel nuovi che quelli più datati di Volvo possono essere alimentati con HVO, un biocarburante in grado di generare un livello molto ridotto di emissioni nette di CO2. La sfida è che la disponibilità di biocarburanti continua ad essere molto limitata”

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