Nuovo Scania ibrido plug-in, elettrico e diesel per il trasporto urbano. Un ponte tra tradizione e innovazione
Insieme ai nuovi veicoli, che verranno sviluppati intorno alle già note cabine P e L, Scania ha puntato i fari anche sul nuovo veicolo ibrido plug-in. Veicolo che, in modalità elettrica, è in grado di garantire un’autonomia di 60 km. Classicità e innovazione vengono coniugate in un’unica soluzione. Soluzione che, da un lato, offre la […]
Insieme ai nuovi veicoli, che verranno sviluppati intorno alle già note cabine P e L, Scania ha puntato i fari anche sul nuovo veicolo ibrido plug-in. Veicolo che, in modalità elettrica, è in grado di garantire un’autonomia di 60 km.
Classicità e innovazione vengono coniugate in un’unica soluzione. Soluzione che, da un lato, offre la flessibilità del motore a combustione interna. Dall’altro, garantisce gli eccezionali vantaggi di un sistema di propulsione silenzioso e a zero emissioni.
Una convergenza di caratteristiche che rende il nuovo camion ibrido plug-in adatto alle operazioni di trasporto in ambito urbano – in applicazioni come la distribuzione, la gestione dei rifiuti con mezzi ribaltabili e scarrabili – o, per esempio, all’allestimento di veicoli antincendio e per il soccorso.
Nuovo Scania ibrido plug-in, tra tradizione ed innovazione
Ieri l’annuncio da parte di Scania dei nuovi camion ha “elettrizzato” i fan del Grifone, un marchio che ha fatto della spinta verso lo sviluppo di motori termici sempre più performanti la propria cifra caratteristica – leggasi V6 e V8 – ma che, ormai da molti anni a questa parte, ha saputo innovare il paniere dei propri powertrain, con soluzioni sempre più attente alle nuove dinamiche del settore, dove trazioni “alternative” (LNG in primis) fanno da comprimarie a versione più classiche, ma non per questo meno interessanti. A tale proposito, sul percorso dell’innovazione, la tappa del primo veicolo ibrido Scania è del 2014.
Di seguito, le parole di Anders Lampinen, Direttore, New Technologies.
“Introdurre veicoli ibridi nelle flotte dei nostri clienti è sicuramente la via più semplice per accrescere la competenza in merito all’operatività di questi mezzi. Fare da ponte tra le diverse tecnologie, può aiutare ad acquisire l’esperienza tale da consentirci di accrescere la quota di veicoli elettrici nelle flotte”.
Il motore e l’autonomia
Oltre al motore elettrico da 115 kW, posizionato tra il motore e il cambio, il veicolo ibrido è dotato di motore diesel da 9 litri con potenze da 280 a 360 CV. Con le nuove batterie a maggiore densità energetica (con capacità installata di 30 kWh ciascuna, per un totale di 90 kWh) il veicolo può effettuare fino a 60 km in modalità elettrica. Questo, a seconda della massa complessiva, della topografia e dall’allestimento. Inoltre, la ricarica può essere effettuata mentre il veicolo è in sosta per il carico e scarico ed il conducente sta effettuando la sua pausa.
Il nuovo Scania ibrido plug-in è dotato di un connettore di ricarica CCS per la ricarica dalla rete elettrica. Con una ricarica in corrente continua da 95kW, le tre batterie vengono ricaricate all’80% in circa 35 minuti.
Il mezzo può anche essere ricaricato tramite frenata rigenerativa. Ancora da vedere se le soluzioni annunciate qualche mese fa da Scania per la ricarica degli ibridi plug-in potranno essere utilizzate anche per il nuovo camion. La direzione intrapresa sembra puntare in questo senso.
Cabine L e P, pensate per un utilizzo urbano. Favorito dallo Scania Zone
Il veicolo ibrido plug-in, come detto in apertura, è disponibile in combinazione con le cabine della serie L e P, entrambe progettate per le operazioni in ambito urbano. La cabina L ad accesso ribassato e parabrezza che garantisce ampia visibilità, in particolare, è progettata appositamente per il trasporto in città con traffico congestionato.
Inoltre il servizio Scania Zone, basato sulla posizione, supporta l’autista nel cambiare autonomamente la modalità di propulsione in base al traffico e ai regolamenti in materia ambientale, garantendo il rispetto dei livelli di velocità, rumore ed emissioni.
“Sempre più città hanno identificato zone a basse emissioni nei centri urbani. Aree che impongono l’ingresso a veicoli a trazione alternativa. Acquistando un veicolo ibrido, le aziende di trasporto possono espandere significativamente la finestra temporale all’interno della quale vengono utilizzati i mezzi. Questo incrementerà la reddittività, grazie ad una riduzione dei tempi di inoperatività.
La modalità elettrica silenziosa è ideale per consegne efficienti anche di notte, consente infatti di evitare il traffico nelle ore di punta nei centri urbani. E’ possibile poi, se necessario, utilizzare il motore a combustione per coprire le lunghe distanze da magazzini e centri logistici in località periferiche, nonché per effettuare trasporti ad hoc. In breve, le aziende di trasporto otterranno il meglio da entrambe le soluzioni”.
Queste le conclusioni di Lampinen.