Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con una circolare, è intervenuto sulla concessione delle agevolazioni previste dalla Nuova Sabatini: i bonus saranno disponibili anche per i veicoli commerciali ecologici. 

Il Bonus Nuova Sabatini per le imprese, sui beni strumentali, è un contributo per facilitare il credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI). Sostiene investimenti per acquistare anche in leasing macchinari, attrezzature, beni strumentali, hardware, software e tecnologie digitali. Il contributo consiste in una percentuale di abbattimento sul tasso di interesse. Percentuale che l’istituto di credito applica sul finanziamento o leasing per l’acquisto di un bene strumentale direttamente collegato all’attività d’impresa.

Integrando le disposizioni del regolamento GBER, in vigore dal 1° luglio 2023, con le modifiche del regolamento UE 2023/1315, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con una circolare ha specificato che nella Nuova Sabatini Green, i veicoli di categoria N2 e N3 sono ammissibili al contributo maggiorato del 3,575% annuo previsto.

Il regolamento ha prorogato di 3 anni, sino al 31 dicembre 2026, il periodo di applicazione dello stesso, al fine di garantire la prevedibilità e la certezza del diritto nell’attuazione delle modifiche, in particolar modo per le misure di aiuto di Stato a sostegno della transizione verde e digitale.

Al fine di sostenere l’investimento delle imprese in beni strumentali a basso impatto ambientale, la circolare modifica la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà rilasciata dal fornitore, che l’impresa deve allegare alla richiesta di erogazione del contributo.

Per quanto riguarda il settore del traporto merci, l’associazione ANITA aveva chiesto al Ministro Urso la possibilità di accedere al sostegno agli investimenti previsto dalla Nuova Sabatini Greenper l’acquisto di veicoli commerciali puliti di classe N2 e N3 che possono essere alimentati a biocarburanti. Non essendo riportato sul documento unico di circolazione la compatibilità del motore di tali veicoli con i biocarburanti, per ovviare a questa carenza le associazioni hanno proposto che tra la documentazione da presentare per la domanda di accesso, le imprese che acquistano questa tipologia di veicoli alleghino una autocertificazione del costruttore del veicolo che dichiari la compatibilità di quei motori con biocarburanti (ad esempio con l’HVO).

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