Il protocollo d’intesa che era stato siglato subito prima della fine del 2024 da oggi non esiste più. Nissan e Honda non faranno parte di un unico gruppo automotive (che, con Mitsubishi, sarebbe stato il terzo al mondo per numeri). Lo abbiamo scritto già nelle scorse settimane e i comunicati ufficiali emessi oggi lo confermano: i negoziati intercorsi dal 23 dicembre tra i top management delle due Case non hanno portato alla fumata bianca perché Honda intendeva, in pratica, acquisire la più piccola Nissan, mentre quest’ultima voleva mantenere di fatto la propria indipendenza.

Sono state, insomma, le dimensioni differenti dei due gruppi a far fallire il progetto, che avrebbe permesso soprattutto a Nissan di mettere una pezza a una situazione finanziaria preoccupante, dovuta in larga parte al calo delle vendite a livello globale tra le auto, ma anche tra i veicoli commerciali. Tutto questo a fronte di una struttura di produzione e ricerca e sviluppo comunque importante e complessa da gestire e mantenere.

Rottura delle trattative Nissan-Honda: e adesso che succede?

Come scritto proprio ieri, Nissan deve ora capire cosa fare. L’alleanza di vecchia data con Renault, da più parti considerata un fallimento, è destinata a terminare, con la Casa transalpina disposta a cedere il 36% delle quote Nissan per finanziare investimenti in mobilità elettrica e software-defined vehicles. L’alleanza con un’altra Casa giapponese non è al momento un’opzione sul tavolo, mentre resta possibile l’avvio di una trattativa con i taiwanesi di Foxconn (produttori di semiconduttori e componentistica elettronica principalmente nell’ambito della telefonia) è possibile, nonché confermata proprio nei giorni scorsi dalla stessa azienda taiwanese. Foxconn ha interesse a entrare nel mondo automotive, pur se non con un Marchio tutto suo.

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